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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA
PRC: "Partecipare alle manifestazioni per difendere l'articolo 18 e respingere la controriforma"

14/5/2012 - 10:08

Ogni giorno che passa la crisi pesa in modo sempre più insopportabile su vaste categorie di popolazione. Le lavoratrici ed i lavoratori, i disoccupati, i piccoli artigiani e commercianti, i pensionati ed i giovani in particolare stanno pagando sulla loro pelle le conseguenze disastrose delle politiche di classe, ingiuste e sbagliate portate avanti dal governo Monti in continuità col governo Berlusconi. In questo contesto è ormai chiaro, non solo ai più attenti osservatori, che stiamo raggiungendo velocemente la soglia della rivolta sociale.


Accade che si incontrino sempre più biciclette anziché macchine per le strade, non per una scelta a favore dell'ambiente ma a causa del caro benzina. Accade che un numero crescente di giovani e meno giovani smetta di cercare lavoro. Accade che in molti, sempre troppi, nella solitudine e senza speranza di un futuro migliore, compiano gesti estremi. Ma accade anche che un’”attenta censura” limiti i passaggi televisivi delle lotte dei lavoratori delle aziende in crisi, dei precari e dei disoccupati, anche se queste lotte sono in corso in ogni provincia del paese. Tanti anni di individualizzazione dei problemi sociali e di sostituzione della rappresentanza vera con la delega hanno contribuito a questo risultato: anche l'attacco ai partiti, sotto certi aspetti comprensibile, nasce in questo contesto. Ora è il momento di smettere di sentirsi vittime della crisi e di organizzarsi, tra soggetti sociali diversi, contro chi la crisi l'ha provocata e ora la usa, per togliere diritti ai lavoratori e per aumentare i propri profitti.


Oggi più che mai, se vogliamo evitare sbocchi violenti e spirali repressive, la politica vera deve passare per l'aggregazione dei soggetti sociali su cui grava la crisi. A lavoratori, studenti, disoccupati, pensionati, piccoli artigiani o commercianti non resta che unire le idee, le iniziative, le lotte. Partecipare alle manifestazioni di piazza ed agli scioperi è un occasione fondamentale per confrontarsi, riconoscersi parte di una stessa lotta e prendere coscienza della forza che si ha quando ci si organizza in modo ampio e deciso. In questi giorni nella nostra provincia sono indetti scioperi con manifestazioni, tra cui anche stamattina (lunedì 14 maggio ore 09.00) a Pisa. Rifondazione Comunista invita tutte e tutti a parteciparvi, a partire dai propri iscritti e militanti: per respingere le gravi modifiche all’articolo 18 apportate dal governo Monti, contrastare la controriforma del mercato del lavoro, degli ammortizzatori sociali e delle pensioni, difendere il contratto nazionale di lavoro, estendere la democrazia nei luoghi di lavoro, creare nuova e migliore occupazione, garantire a tutti i disoccupati ed i precari un salario sociale, rompere il ricatto usuraio del sistema bancario sulle nostre vite. Ma perché questa mobilitazione funzioni e inneschi una lotta vincente c'è pero bisogno che ogni lavoratore, lavoratrice, studente disoccupato o pensionato sia protagonista in prima persona delle proprie volontà evitando automatismi di delega che troppo spesso hanno provocato inutili divisioni verticistiche.
 

Fonte: Rifondazione Comunista, Pisa
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