Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Avevo accettata la sfida lanciatami da un affezionato lettore-commentatore di questa rubrica e gli mostrerò poi il risultato ottenuto, ma oggi voglio cambiare genere di interesse legato all’immagine rimanendo però sempre in tema di uccelli, ma non prima di far notare che:
una rondine vola a più di 50 km/h e quindi in un decimo di secondo si sposta di circa 2 metri il che significa che per vedere la bocca aperta di una rondine in caccia bisogna starle di fronte e scattare verso di lei che si avvicina a una velocità incredibile facendo impazzire il sensore della messa a fuoco o il tuo occhio per la manovra manuale,
comunque ci sono riuscito con un’immagine non molto, ovviamente, nitida.
Dopo la chimica salute fisica legata alle rondini oggi la fantasia mi porta alla benefica influenza psichica della pittura e paragono questi magnifici uccelli, che ogni anno (sono decenni che segno la data) arrivano nei nostri cieli il primo di maggio come simboli del sole e dell’estate, a gocce schizzate fuori dalla tavolozza di Van Gogh, quasi che l’artista avesse scosso i suoi pennelli in cielo dopo aver sposato l’ultimo suo periodo con la scelta di sole e colore.
Non aggiungo altro, nemmeno il nome della creatura…