Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Cari voi,
che eravate alla serata “Tabucchi e la fotografia”, avete visto le fotografie, avete ascoltato le parole. Avete sentito la commozione?
“Vorrei dire la commozione di essere fra di voi stasera. Ho avuto con Tabucchi rapporti saltuari, ma a volte molto intensi. Mi era arrivato un messaggio di Antonio in cui diceva di non voler parlare della sua malattia, ma mi chiedeva di andare a trovarlo a Lisbona. Ho inteso: voglio salutare gli amici, ma era troppo tardi... Essere qui tra la sua gente rende questo incontro particolare”.
A sorpresa, su queste prime frasi, si commuove la voce del professor Remo Ceserani. Si commuove prima che la mente lo porti nel pieno del discorso tra parola letteraria e immagine fotografica. Si commuove la bocca che lo prende di sorpresa e trema un istante e riesce a sentire la voce di un amico dentro di sé. È una voce del corpo. Non una voce della testa. La testa poi procede a rispondere con intelligenza alle domande di Roberto Evangelisti calandole nel tema della serata.
È una voce che viene da dentro e trova la verità del corpo che la manifesta. È un sentimento d’amore che nasce prima che il pensiero si ricordi di pensare. Bella la faccia un po' tesa e la voce commossa del sindaco Giancarlo Lunardi quando ricorda: "Io stesso, che preferivo ascoltarlo piuttosto che parlare, non condividevo spesso le parole di Antonio. Col tempo, poi, mi accorgevo che aveva ragione, che aveva profondamente letto prima degli altri la realtà". Quelle parole del passato le sente, nel cuore, in quel momento, e nel presente le ascolta e le ricorda.
Il corpo ci dice la verità e si confonde con la presenza di un altro che è dentro di te e forse sei te in cerca di un altro dentro di te. E il corpo di Maria José de Lancastre accanto al figlio Michele fa un balzo sulla sedia quando in un minuto passano le immagini del marito e della commozione di Fabio Fazio che lo ricorda con una conversazione sul viaggio e lui risponde: “Il terreno che calpestiamo è in prestito… Tanto un giorno voleremo via”.
E forse anche il pubblico numeroso si commuove davanti a una commozione non fabbricata a buon mercato. Si crea un attimo di silenzio, si sente il respiro degli amici e delle amiche, della gente seduta e di quella in piedi ed è un respiro comune. E quell’attimo di silenzio e quel ritmo di respiro è musica. È musica come quella del concerto di Sandro Ivo Bartoli che scuote il corpo. Poi le note svaniscono, sei contento e ritorni ad essere al Teatro del Popolo di Migliarino insieme a tante persone, in bilico tra il Serchio, il Parco e il mare. Non è il posto più bello del mondo, ma è tra i posti più belli del mondo per il profumo di umanità. E poi, in ogni serata del maggio migliarinese, nella sala ci sono le rose di Bruno, non sono prime come le “sublimi rose Barni”, ma vengono subito dopo. Non ci credete?