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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Pontasserchio, 18 luglio
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Pisa, 19 luglio
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Il mare
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Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA
"Il Parco volano di economia sostenibile": intervista a Fabrizio Manfredi

28/5/2012 - 6:17

Di Giulia Baglini

 

Abbiamo intervistato Fabrizio Manfredi, alla guida, da pochi mesi, del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Ecco i punti programmatici sulla base dei quali si articolerà il suo lavoro.

 

Il Parco volano di economia sostenibile

 

Al primo posto di questa nuova missione il neo presidente mette la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, unitamente alla fruizione e al godimento da parte della popolazione, alla quale possa derivare, come beneficio dato dall’ opportunità di vivere all’interno di un Parco Naturale, l’arricchimento della qualità della propria vita.

Grande rilevanza è assegnata alla caratterizzazione del  Parco come luogo di formazione, di studio  e di ricerca: tutto questo è già una realtà consolidata, in quanto l’ente  è sede di un Centro Studi e fa parte della rete di Federparchi.

Al centro del proprio lavoro Fabrizio Manfredi  pone soprattutto  l’obiettivo di far diventare il Parco un volano di economia sostenibile, attraverso attività tradizionali e connaturate al parco come la zootecnia e  l’agricoltura e attraverso  altre attività che promettono forti sviluppi per il futuro  come il turismo e l’utilizzo delle energie rinnovabili.

Alla base di queste finalità la convinzione che il Parco vada gestito come un’impresa, inquadrando il bilancio della gestione della Tenuta di San Rossore nel bilancio più ampio del Parco.

Sempre secondo una visione aziendale, è ferma intenzione di Manfredi far dialogare il Parco con tutti quei soggetti portatori di interesse, come le associazioni e le imprese, che devono sentire di trarre un valore aggiunto dalla loro presenza all’interno del Parco, offrendo a quest’ultimo, in maniera biunivoca, la possibilità di autopromuoversi.

Il Parco come soggetto economico e istituzionale autonomo deve essere quindi protagonista delle scelte condivise con i Comuni e la Regione, ma sempre dicendo la sua e usando strumenti propri, tra i quali il Presidente include la pianificazione del territorio, che incide sulla gestione sia delle aree interne che delle aree contigue - nella  convinzione  che le zone pre-Parco siano da considerarsi  a pieno titolo come Parco -  e la manutenzione dell’ambiente, che include progetti e risorse legati alle politiche forestali e alla tutela dell’attività agricola.

Gli ultimi, ma non meno importanti, obiettivi  di gestione del Parco sono la promozione turistica, legata a doppio filo con l’educazione ambientale  e l’attività di  vigilanza, volta ad evitare tutti i tipi di abusi, da quelli edilizi a quelli ambientali.

Su quest’ultimo punto il Presidente ricorda l’importanza del piano territoriale Cervallati, che è lo strumento di pianificazione originale e primario, in base al quale articolare tutti i vari piani di gestione.

 

Il lavoro di squadra

 

Parallelamente e funzionalmente alla definizione degli obiettivi che caratterizzeranno il suo mandato, Manfredi  si è detto interessato ad adottare un solido lavoro di squadra e per questo si è messo fin da subito a disposizione dei dipendenti del Parco tenendo  un'assemblea con tutti i lavoratori.

All’insegna del lavoro di squadra anche l’azione di due organi fondamentali per la gestione  del Parco: il comitato scientifico, che sta per essere rinnovato e il  consiglio direttivo, che conta tra i suoi membri la migliarinese Graziella Palla.

 

Un Centro Visite a Migliarino

 

La Fattoria di Vecchiano e la Tenuta di Migliarino sono tra le realtà territoriali del Parco su cui il nuovo Presidente vuole investire nuovi progetti: è in programma infatti un rinnovamento dei rispettivi piani di gestione, ormai datati e per i quali urge una nuova veste,  che contemperi l’esigenza di avere una piano di gestione moderno e di seconda generazione con l’esigenza della Famiglia Salviati di continuare a mantenere il suo controllo e la sua attività di manutenzione nella porzione di parco di sua proprietà.

E’ previsto inoltre un piano di promozione del Parco di Migliarino con la valorizzazione dei Magazzini dei Cereali:  uno spazio che, in seguito ad un’adeguata ristrutturazione, diventerebbe a tutti gli effetti il Centro Visite del Parco all’interno del Comune di Vecchiano.

Una prospettiva questa, dalla quale si attendono  innegabili ricadute positive sull’economia locale e che farebbe il paio con la gestione di Marina di Vecchiano, la quale, seppur sempre passibile di essere migliorata, si è già caratterizzata come esempio positivo di una risorsa naturale che può essere anche fonte di reddito.

 

I locali a Marina di Torre del Lago

 

Sui locali da ballo presenti sulla Marina di Torre del Lago e che la magistratura ha sottoposto a sequestro nell’estate 2011, Manfredi in questi primi mesi del suo mandato si è adoperato affinchè prevalesse il superiore interesse  della tutela e della salvaguardia dell’ambiente: le discoteche all'aperto infatti dovranno garantire che la musica resti all’interno dei locali, mentre potranno essere concordati degli eventi  da tenersi all'esterno.

E’ su questa linea di compromesso che si sta evolvendo la vicenda dei due locali al centro  della scena:  lo Stupida (ex Boca Chica), è già stato dissequestrato, mentre  il Mama Mia, è ancora sotto sequestro  ma  alla ricerca di soluzioni  che rendano possibile la sua coesistenza con l’ecosistema della Marina (si parla di un trasferimento notturno alla ex  Casina Rossa di Lucca).

 

Oasi Lipu e Edificio ex Brilla

 

Sempre al confine con Vecchiano, a Massaciuccoli, da segnalare infine due realtà dove la collaborazione tra l’ente Parco e gli altri soggetti presenti  sul territorio ha dato i suoi frutti: l’Oasi Lipu, una felice esperienza già consolidata, forte di un ricco programma di attività che contribuiscono a promuovere il Parco e la Brilla, edificio adibito alla lavorazione del riso prodotto nel Lago fino agli anni 50 e in attesa di beneficiare, d’accordo con il Comune di Massarosa, di un progetto che lo qualifichi come spazio pubblico da utilizzare per le attività del Parco in quella zona.

 

 


 

Fabrizio Manfredi è nato a Viareggio. Si è laureato in storia dell'urbanistica presso la facoltà di lettere dell'università di Pisa. E’ stato segretario versiliese della Fgci (fine anni settanta), quindi segretario provinciale della Cna e funzionario versiliese del Pci, infine segretario versiliese dei Ds (1997-1999). Libero professionista, dal 1998 al 2008 è stato assessore all’urbanistica del Comune di Viareggio.

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31/5/2012 - 19:01

AUTORE:
andrea giorgi

Per favore non prendiamoci in giro. O almeno ognuno che chiacchiera si informi e moderi gli slanci. Senza tanti giri di parole per vedere la differenza tra Manfredi e Sanavio andate a leggere le loro storie politiche e amministrative.
Si fa presto a parlare di sviluppo sostenibile poi però va realizzato. Ci vuole coerenza. Non è che cambiando giacchetta si cambia cervello. A Viareggio mi pare che Manfredi abbia governato con ben altri criteri. Con tutte le associazioni ambientaliste all'attacco. E ora che è diventato presidente del Parco anche loro tutte con la coda tra le gambe. Compreso i Sindaci partigiani del Parco e i "soloni" parcocentrici. Mi pare. Si vedrà questo Manfredi cosa saprà fare. Di presidenti del Parco con la voglia di fare se ne sono visti e i risultati sono sotto i nostri occhi. Soprattutto sul tema della fruizione e dell'agrozootecnia.
Se si ricomincia con la propaganda si comincia male. E poi si vedrà le scelte che si vorranno fare nella struttura del Parco, in alto e in basso. Il vero problema dei problemi. Ma forse questo Manfredi ancora non lo sa.

30/5/2012 - 14:48

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino

Da questa intervista sembra di capire che il presidente del Parco abbia nuove idee sullo sviluppo dello stesso.Idee che vogliono mettere la fruizione del parco, nelle diverse aree,sempre più a disposizione di cittadini e visitatori.A parer mio sarebbe ora che questo sviluppo debba essere indirizzato verso una parte che fino ad oggi è stata lasciata ai margini del Parco stesso, pur facendone parte in modo sostanzioso.
Mi riferisco alla zona di Migliarino dove dello sviluppo dei piani del Parco abbiamo visto solo le briciole o poco altro.Tralasciando la spiaggia di Marina, non si vedono,a 30 anni dalla nascita, segni tangibili della presenza della istituzione sul territorio tranne che sulle "paline" che delimitano le varie zone.Si parla di sviluppo ed economie sostenibil che dovrebbero avere in un certo turismo il loro sbocco naturale.
Ma allora perchè non mettere nella rotonda dove inizia la via del Mare un bel cartellone che avverta tutti gli avventori che siamo o si entra all'interno del Parco e che i comportamenti devono essere consoni al luogo? Se si va in altri parchi tipo in Emilia e Trentino funziona così.Sempre partendo dalla rotonda e andando verso la chiesa inizia la vecchia Aurelia, oggi finalmente chiusa al traffico ma che senza interventi e investimenti rischia di diventare sempre più una discarica o luogo di spaccio.
E invece ha le potenzialità per essere un luogo di svago
per tutta la cittadinanza se solo lo si vuole.
La manifestazione che domenica si è svolta nella tenuta dell'Isola (dal Mori per capirci)fa capire, con i dovuti accorgimenti,quali potenzialità turisico-ricettive può avere questo territorio e il ritorno sia di immagine che economico che ne deriva.
Ho in mente un'idea che vorrei esporre al presidente Manfredi, che è questa: costruire un ponte pedonale che unisca le due rive del Serchio all'altezza della porta del Marmo dalla parte di S.Rossore e all'altezza della tunuta dell'Isola dalla parte di Migliarino.Se poi si rendesse agibile la pista ciclabile che corre sull'argine del Serchio si potrebbe andare, in futuro, dalle sponde dell'Arno, passando per Marina di Vecchiano e Torre del lago,fino a Viareggio in
bicicletta.Sarebbe un ottimo sviluppo sostenibile o solo una povera utopia di sognatore?Ma se abbiamo deciso che lo sviluppo di questo territorio non sono carrozzoni modello Ikea,per fortuna,non ci resta che investire sul turismo e su quelle risorse che già abbiamo e che hanno bisogno di svilupparsi ancora per creare nuova occupazione.
Alla prossima

30/5/2012 - 9:43

AUTORE:
Bruno Baglini - Migliarino

...i miei studi si fermarono il 6/6/1959 dalle suore alla scuola dell'Azienda Salviati e quindi sono costato pochissimo alla comunità.
Dopo 40 anni di onorato lavoro dal/98 del secolo scorso "umilmente" ho dato sfogo al mio eclettismo e con altri che "mi aiutano" si è dato modo anche al sig. Effe punto Ci punto di leggere e scrivere le opinioni dei cittadini che scrivono su questo nostro giornale senza limitazione alcuna (sono uno dei sei proprietari).

Vedo che la raccomandazione fatta dalla Redazione di questo giornale è caduta nel vuoto ed era: Cortesemente; quando vi rivolgete ad un nome per esteso, fate altrettanto e per lo stesso motivo e senza il "cortesemente" quando ci si rivolge ad un Sindaco di un comune che non può essere altri che lui, la firma per esteso dello scrivente/interrogante a mio avviso dovrebbe essere quantomeno obbligatoria ed accompagnata dall'indirizzo di domicilio per evitare omonimie.

Come vede sig. F.C. cerco giorno dopo giorno di superare il mio senso d'inferiorità che proveniva dalla mancaza di studi superiori che come ora reso obbligatorio per tutti fino alla maggiore età "loro" si fanno aiutare di meno per capire.
Anche noi "elementari" e cioè sotto la media inferiore come studi, ci piacerebbe lottare ad armi pari ed in questo caso con: nome e cognome dell'interlocutore postosi a confronto e le spiego sig "F" che credo sia il cognome ed il cognome va bene sia al maschile che al femminile e "C" se finisce con la "O" di solito è maschile e...

...e mi accorgo di averla fatta mpopò lungetta..

Quindi saluto e ringrazio per altri consigli che mi vorrà dare; però al momento ringrazio almeno 10 persone fra maschi e femmine con sigla F punto C punto.

ps, ho parlato direttamente con il Presidente Manfredi nei giorni scorsi e credo che la "gestione aziendale" di riferimento sia legata alla collaborazione con le organizzazioni di agricoltori pisane riconosciute e quindi a Km zero.

30/5/2012 - 7:36

AUTORE:
F.C.

L'Assessore Sanavio si differenzia dal Presidente del Parco sul concetto di economia sostenibile.Questo obiettivo non può essere raggiunto con una gestione aziendale.E mi fermo qui.Legga bene i contenuti dei due interventi e vedrà forti differenze. Sia più umile e si faccia aiutare a capire prima di scrivere.

29/5/2012 - 8:43

AUTORE:
Bruno Baglini - Migliarino

In altra parte di questo giornale il sig. F.C. rispondendo ad una nota dell'Assessore Provinciale Giacomo Sanavio prende a pretesto il Parco e la parola Parco l'Assessore non la mai usata e neppure sottointesa nel suo testo.
Allora si parla a nuora perchè suocera intenda?
Ho letto attentamente l'intervista del nuovo Presidente del nostro Parco concessa a Giulia Baglini per conto di questo giornale; parimenti ho letto l'articolo di Giacomo Sanavio (che a tratti so a mente quello che vuol dire seguendolo da anni).
Per mia indole non do mai niente per scontato e sono interessato all'evoluzione anche delle persone oltre che dei beni materiali e quando noto un pre-giudizio sento fastidio.
Quanti sindaci o presidenti sia di province, regioni o enti promettono cose per farsi eleggere e poi o perchè una volta eletti anche da noi li lasciamo senza il nostro importante sostegno ed il progetto/programma poi negli anni cambia inesorabilmente in peggio.

Poi si da importanza alla provenieza. Una volta noi si diceva: è un Russo ed è bono per forza! E' socialista e.. ma da Turati-Pertini a Craxi-Brunetta-Sacconi ce ne corre e si è visto e con loro è sparito anche la parola "socialista"

Era nella mia aspettativa di cittadino del Parco sentire il nuovo Presidente esprimersi così e gli do fiducia.
Come primo punto leggo questo:

"Al primo posto di questa nuova missione il neo presidente mette la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, unitamente alla fruizione e al godimento da parte della popolazione, alla quale possa derivare, come beneficio dato dall’ opportunità di vivere all’interno di un Parco Naturale, l’arricchimento della qualità della propria vita".


Non mi sembra un "berluscones" che promette un milione di posti di lavoro per poi procurare tre/quattro milioni di giovani(soprattutto) disoccupati e tagliare l'ICI per poi ora pagare anche gli arretrati.

L'Assessore provinciale va dicendo e forse lo aveva già detto anche lui; quello che da anni va dicendo Gesualdi da Nodica ed è che il "ben/avere" ci ha portato all'insoddisfazione cresente ed il perchè è semplice: avere sempre di più non si può; la nostra pancia ha un limite come lo ha il nostro ripostiglio per le biciclette: 100 biciclette non le "sostiene".

Il "ben/essere" invece è la nostra garanzia di sopravvivenza ma, attenzione non si tratta di avere il minimo per sopravvivere, quello è un "malinteso" come quando il buon Francuccio Gesualdi ci parla di "decrescita felice" sono troppo semplici queste belle parole? no! sono importantissime!
La decrescita del male, della fame, del debito e soprattutto per noi ora: la decrescita della disoccupazione dei nostri figli è essenziale altrimenti si è avuto figli ma rischiamo di non avere nipoti.

28/5/2012 - 15:08

AUTORE:
P.G_

Se, come dice il neo-presidente Manfredi, i Magazzini Salviati dovessero veramente diventare il Centro Visite del Parco a Vecchiano cosa potrebbe esserci di meglio che utilizzare i vecchi locali (già esistenti), le vecchie strutture (già esistenti, esistenti ma quasi in rovina) della Mandria per accogliere visitatori e turisti?
Non solo c’è posto per un Museo del Parco, sulla sua storia (travagliata),flora e fauna ma anche sulla storia di quelle grandi fabbriche, di cui rimangono ancora per poco le vestigia, e che all’inizio del secolo davano lavoro a tanti lavoratori e le cui mura nere che fanno ancora mostra di sé.
Centro Congressi, Auditorium, botteghe artigiane, strutture ricettive non avrebbero bisogno di uscire come fantasmi dal passato (Case di Marina, per fare precisi riferimenti) ma sarebbe già presenti sul posto. Magari in cattive condizioni ma ancora capaci di suscitare fantasie di progetti e di sviluppo vero e compatibile. Senza nuove costruzioni, senza occupazione di nuovo suolo pubblico, senza stravolgimenti del paesaggio ma nella consapevolezza che il futuro di un comune come Vecchiano, così strettamente legato al Parco, solo da questo sarebbe logico farlo derivare.
Anche se questa era solo l’appendice del mio precedente (e poco chiaro, forse) intervento.
Io insisto soprattutto nella assoluta necessità di un cambiamento di mentalità amministrativa affinchè nascano idee e si facciano progetti per una graduale riduzione della presenza di auto nel Parco. Che si facciano progetti per offrire vie alternative di accesso, vie compatibili con il valore di un Parco naturale.
E insisto anche sulla presenza di una Porta del Parco, come del resto previsto dal piano Cervellati, per fornire al visitatore, con una fermata all’ingresso, anche l’idea stessa di entrare in una zona protetta e di pregio da cui forse anche un maggiore rispetto dell’ambiente.
Non credo che abbiano questa sensazione coloro che sfrecciano a grande velocità sulla strada riasfaltata che porta al mare per arrivare quanto prima ai parcheggi prima che le 3.000-5.000-6.000 e chissà auto riempiano dei loro gas di scarico,del loro rumore, della loro confusione uno straordinario luogo come Marina di Vecchiano.

28/5/2012 - 11:15

AUTORE:
Leggo e mi bip-bip

Con questo giovane approdato da poco alla responsabilità amministrativa e per le novità?! che dice ne vedremo delle belle...e i "grillini" crescono...