Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Queste immagini vengono mostrate ad un convegno dove si parla di infanzia e di educazione. Lasciano la platea basita, sorpresa e forse anche con un senso di inquitudine. Quante volte sfogliando i giornali ci saranno passate sotto gli occhi immagini di questo genere? Le abbiamo viste per quello che rappresentavano? O ci abbiamo fatto scivolare sopra lo sguardo, ma senza registrarle? Senza registrare il fastidio che invece sentiamo qui, ora?
Dov'è il senso di cura, di accudimento, di protezione a cui di solito facciamo riferimento quando si parla di bambini? In queste immagini non ce n'è traccia, direi che non c'è traccia neppure dei bambini.
Dalle foto salta fuori, prepotentemente, un'immagine di adulto, un adulto in cui non ci riconosciamo, eppure siamo lì dentro e il fatto grave è che sta accadendo tutto senza che abbiamo consapevolezza degli effetti che questo modo di stare accanto ai bambini produrrà, su di loro, su di noi.
Mi sembra di sentire la voce che si alza e che dice che quelli sono casi isolati, eccezioni, non sono la tendenza. Ho dei dubbi che questo sia vero.
Mamma all'entrata di scuola...maestra, diglielo te, a me non danno retta, è vero che non si può venire a scuola truccate?
Maestra ...certo che no, ci si trucca a carnevale o per giocare, qualche volta, ma mica per venire a scuola, almeno non da piccole, le mamme lo fanno è vero, ma sono grandi.
Altra bimba...guarda mi sono messa il brillantino sul dente!!
maestra...?! poi per non ferire la bimba, bello, pronunciato senza enfasi
Che età hanno le bambine? 5 anni e si potrebbe continuare, bambine con scarpe col tacco, bambine coi capelli ricci che arrivano piastrate, con i capelli lisci, con il reggiseno. Le scarpe col tacco sono della Lellikelly, la biancheria non lo so, le lisciature dei capelli si possono fare anche in casa, i brillantini sui denti li mette un dentista.
Piccoli dettagli senza importanza, direte, vista l'età.
Piccoli dettagli che, mi dice un amico dentista, possono aiutare una bambina a sentirsi più sicura, a stare bene.
Ma davvero a 5 anni per stare bene serve tutta quella roba lì?
Piccoli dettagli senza importanza, può darsi, io non ne sono convinta. Penso che siano dettagli di grande importanza vista l'età dei bambini e visto che dietro ad ogni bambino c'è un gruppo di adulti che sostengono, alimentano i desideri dei bambini. Adulti che possono fare la differenza, adulti che possono aiutare i bambini a crescere, a sostare nella loro età godendosela in pieno, traendo da quello che ogni età può dare per crescere. Una persona diventa quello che è dall'inizio, è frutto della sua storia, un passo dietro l'altro, una conquista dietro l'altra.
Penso che siano dettagli importanti quelli che raccontano di una schiera di professionisti, di una fetta di mercato che basa la propria offerta su un'immagine della donna che va “educata” fin dalla nascita a puntare sulla propria immagine.
Un recente articolo di Repubblica era dedicato al fenomeno dei tutorial su youtube...
Dagli Stati Uniti al Giappone, passando per l'Italia, migliaia di bambine, dai 5 ai 13 anni, realizzano e condividono video-blog dedicati al trucco, alla moda, agli accessori che portano con sé nei loro zainetti.
L'articolo riportava anche dei commenti, quello che più colpisce pone, appunto, l'accento sul ruolo della famiglia: "Vedendo i video di queste bambine penso a coloro che ne guidano la crescita, genitori e non, attraverso le fasi che le porteranno all'età adulta, alla costruzione di una persona consapevole, che viva una vita piena, alla luce dei valori acquisiti durante quel periodo critico che è la pre-adolescenza e l'adolescenza. Molti filmati hanno un montaggio, sono strutturati. Quindi nella cerchia più ristretta di persone che sono attorno alle bambine c'è una approvazione se non un aiuto vero e proprio che induce a porsi domande sul ruolo educativo degli adulti in questo scenario". C'è una sorta di complicità da parte dei familiari... Il quarto d'ora di celebrità può avere effetti sul comportamento umano che vanno oltre quei 15 minuti".
Piccoli dettagli senza importanza...le bambine hanno sempre giocato alle signore, coi trucchi e con i tacchi, le collane e i vestiti delle mamme. Certamente si, ma giocavano appunto, facevano finta e nel fare finta di essere grandi esploravano, sperimentavano oggetti, riproducevano situazioni, con l'imprecisione della inesperienza, della manualità imprecisa e allora il rossetto disegnava una bocca larga, sbaffata, un po' come quelle disegnate dai bambini.
Ma le immagini sopra non fanno intravedere gioia, divertimento, ma serietà e atteggiamento adultizzato, fortemente adultizzato.
Le immagini mostrano bambine già inserite in un ruolo che non è il loro, un ruolo che qualcuno ha enfatizzato facendo leva sulla naturale curiosità di imitazione delle bambine, una naturalità manipolata, usata, commercializzata.
Immagini che raccontano la scomparsa dell'infanzia, ma la medaglia ha un rovescio pesante, determinante: la scomparsa degli adulti, responsabili e consapevoli del proprio ruolo nei confronti delle bambine e dei bambini.