Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il proverbio di oggi:
Molte cose il tempo cura
che la ragion non sana
Il modo di dire:
Non volerne sapere.
Non volerci entrare, non volersi interessare della cosa.
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
TRACCHEGGIASSI
Lett: TRACCHEGGIARSI.
Dallo spagnolo "traquear" muovere da una parte all’altra, ed anche temporeggiare.
Questo secondo verbo corrisponde al significato dialettale del verbo che indicava appunto una perdita di tempo, la presenza di motivi di distrazione per ritardare, volontariamente o non, l’inizio o il compimento di un lavoro.
TRAINA
Lett: nc.
La traina è un modo di pescare che si fa trainando con una barca a motore, a velocità ridotta, un’esca rappresentata da un piccolo pesce finto che trascinato nell’acqua acquista un movimento tanto da sembrare vero. I pesci predatori lo scambiano per una preda e vengono agganciati con l’amo che questo nasconde.
Viene effettuata normalmente in mare ma anche in Serchio per la cattura dei ragni (Branzino, Dicentrarchus labrax) con esche artificiali, talvolta di produzione artigianale fra cui famose quelle di Aldo del Capitani, autore di numerose e spesso geniali invenzioni dedicate alla pesca.
Queste persone dimostrano, oltre un notevole ingegno e fantasia, anche un diverso modo, più antico, di confrontarsi con l’ambiente. Un ambiente che dava loro da vivere e con cui entravano in competizione escogitando sempre nuovi strumenti e strategie per catturare più prede, per avere carnieri sempre più colmi, senza la preoccupazione di incidere in maniera significativa sulla natura. Ed era proprio così. Le loro strategie rimanevano confinate e limitate dai mezzi primitivi che utilizzavano. Lo sviluppo della tecnologia, dei materiali e dei mezzi fisici ed economici della nostra società può comportare invece il rischio che questi atteggiamenti diventino troppo invasivi, troppo incidenti sui delicati equilibri ambientali, con necessità di regolamentazioni che possono apparire vessatorie ma che sono tuttavia indispensabili per la conservazione di un equilibrio, non così stabile ed immutabile come appariva solo pochi anni or sono.
Il vocabolo è usato anche come un’esortazione imperativa ad allontanarsi, contenendo in sé un evidente ed esplicito atteggiamento minaccioso.
“Vai traina!” come il “Trana, trana” più sotto è esortazione che consiglia un rapido allontanamento, un po’ come l’italiano “vattene!” che sottintende sempre un sentimento di risentimento, di rancore. Non un invito amichevole quindi, bensì un imperativo categorico.
TRAMERINO
Lett: nc. Il tramerino è il rosmarino (rosmarinus officinalis) [frutice ramosissimo, delle labiate, con foglie piccole, coriacee, lineari, verdecupo sopra e biancastre sotto, che contengono olio essenziale, odorossissimo].
In italiano si chiama anche ramerino, da cui sicuramente trae origine il termine dialettale molto simile.
TRANARE
Lett: TRANARE. [Trainare. Trascinare].
In dialetto era usato in forma intransitiva ed era un invito, a dire il vero con un esplicito significato imperativo, ad allontanarsi, ad andarsene.
Si può paragonate all’italiano sloggiare, smammare ed in tal modo veniva usato:
“Trana, trana!” si usava dire colpendo di taglio con la mano destra, e il pollice unito, la palma della sinistra: un brusco invito a togliere le tende!
TRASANDO
Lett: TRASANDATO. [Trascurato, negletto].
In dialetto il termine era stato contratto in trasando ed indicava disordine, anche utilizzato come sostantivo.
“Sei proprio un trasando!” : sei un uomo proprio disordinato, che non ha cura di se stesso!
(Il “proprio” non manca mai nelle frasi dialettali, sempre a dare vigore e tono all’espressione!)
Foto: Lupero e Cinzia, qulache anno fa