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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
COMPLEANNO
Jean-Marie Le Pen

20/6/2012 - 19:01


Leader dell'estrema destra francese, Jean-Marie Le Pen nasce nel 1928 a La Trinité-sur-mer in Bretagna. Da trent'anni sulla scena politica francese, ha avuto una vita estremamente avventurosa ed intensa.

Nel 1954, tanto per fare un esempio, si arruola nella Legione Straniera e combatte, come paracadutista, nei conflitti intrapresi dalla Francia contro l'Indocina e l'Algeria che lottano per emanciparsi dal dominio coloniale.

 

La sua carriera politica inizia solo due anni più tardi, nel 1956, quando viene eletto deputato per il partito qualunquista di Pierre Poujade. Nel 1965 lavora per la campagna elettorale del candidato di estrema destra Jean-Louis Vigancour.

Nel 1972 fonda il Fronte Nazionale e, attraverso la rappresentanza e la visibilità donatagli dal movimento, comincia le sue battaglie, tutt'ora coerenti con il suo cammino politico: da una parte tuona l'immigrazione nordafricana che definisce fonte di disoccupazione e criminalità, dall'altra caldeggia la difesa dell'identità nazionale francese.

 

"L'immigrazione di massa - ha affermato il capo del Fronte nazionale in una recente intervista - è appena cominciata. E' il più grande problema che la Francia, l'Europa e probabilmente il mondo dovranno affrontare. Rischiamo di essere sommersi".

 

Un messaggio forte e che convince una larga parte dell'opinione pubblica, la stessa che lo porterà ad ottenere il 14 per cento alle presidenziali del 1988 e il 15 a quelle del 1995. Il Fronte Nazionale, che oggi conta un solo seggio in Parlamento, subisce un brutto colpo però nel 1998 quando proprio il braccio destro di Le Pen, l'ingegnere Bruno Megret, esce dal partito portandosi via metà dei dirigenti.

In quel periodo, il movimento dell'"uomo forte" francese tocca i minimi storici.

 

In ambito europeo, Le Pen è uno dei promotori del progetto dell' "Eurodestra", a cui nel 1989 aderisce anche il MSI di Gianfranco Fini, in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo. Tuttavia, il Msi resterà fuori dal gruppo parlamentare in seguito alla decisione di Le Pen di ammettervi il partito tedesco "Republikaner", in contrasto col partito di Fini sulla questione dell'Alto Adige.

 

I comportamenti e le dichiarazioni di Le Pen sembrano fatti apposta per scandalizzare e sollevare polveroni polemici. Grande scalpore ha destato il lancio di un disco con canti del Terzo Reich, che ha suscitato reazioni di condanna da parte di tutta la stampa internazionale ma anche certe affermazioni sul quel periodo storico non gli hanno certo attirato le simpatie dei moderati e dei progressisti.

Ad esempio, ha definito le camere a gas dell'Olocausto un "dettaglio" di poco conto.

 

Più volte, inoltre, ha mostrato spregio nei confronti degli intellettuali, rivolgendosi con parole assai crude verso i massimi rappresentanti della cultura francese del passato. Ha definito Sartre, Camus, e Mauriac "una banda di apolidi e di pederasti", forse irritato dalla visione problematica e fortemente esistenziale di questi autori.

 

Prima della sua clamorosa affermazione alle ultime elezioni francesi, la sua carriera sembrava aver subito una battuta d'arresto definitiva dopo l'ennesimo episodio, a dire il vero poco edificante, che lo ha visto protagonista al Parlamento europeo. Dopo una rissa verbale, l'esponente massimo del "machismo" alla francese si è esibito in un tentativo di pestaggio di un candidato socialista.

Alle elezioni presidenziali del 2002 si è presentato con un volto più moderato, puntando soprattutto all'abolizione delle imposte di successione e promettendo in generale una considerevole diminuzione della pressione fiscale. Anche se ha poi perso contro l'acerrimo nemico di sempre, Jacques Chirac, è risultato la vera sorpresa delle elezioni, allarmando con la prospettiva di una sua possibile vincita i media di tutto il mondo.

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