Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
I pensionati e i lavoratori e cittadini non possono sopportare ancora ingiustizie
È scaduto il termine di pagamento della prima rata dell’IMU, ora mai le persone hanno fatto quello che dovevano fare sperando magari che non si avverino le previsioni, di chi dice che non basteranno e le percentuali di pagamento attuali e aumenteranno.
Si perché l’assurdo di questa imposta è che pur avendo già pagato una prima rata in realtà i cittadini non sanno quanto dovranno ancora pagare perché sia il governo sia i comuni possono ulteriormente ritoccare le percentuali sia sulla prima che sulla seconda casa.
A San Giuliano almeno questo non avverrà perché hanno già deciso di applicare le tariffe massime e quindi più del massimo!. A questa situazione vi è da aggiungere l’incremento dell’IRPEF in quasi tutti i comuni, l’aumento delle tariffe, e come se non bastasse è possibile che a settembre ottobre vi sia un incremento dell’IVA che andrà ad incidere soprattutto sui beni primari delle fasce sociali più deboli.A questa situazione vi è da aggiungere che le pensioni e i salari, per chi ha la “fortuna”di lavorare non sono aumentati come il costo della vita e quindi l’incremento delle tasse e delle tariffe va a incidere negativamente soprattutto in quelle fasce sociali che già erano in sofferenza.
Si pensi che nel comune di San Giuliano, ma anche Vecchiano e Calci, la media delle pensioni e di 756€ se poi dividiamo tra uomini e donne vediamo che quest’ultime sono in numero maggiore ed hanno una pensione ancora più bassa, e moltissime di queste vivono sole o quasi, e la pensione è l’unica fonte di reddito.
Ecco perché la solitudine la paura e l’inquietudine sono i compagni di viaggio piu frequenti per tante persone. l’incertezza per il futuro non riguarda solo i giovani ma riguarda anche gli adulti e gli anziani, anche se il più lo hanno vissuto e meriterebbero una vecchiaia più serena.Purtroppo non è neanche vero che questi sacrifici sono necessari per uscire dalla crisi, per due ragioni sostanzialmente.
La prima ragione è che sono sacrifici a senso unico e vengono chiesti solo ad alcune fasce sociali, col risultato che la ricchezza tutt’oggi presente nel nostro paese per il 47% è in possesso al 10% delle famiglie, e se non vi è una maggiore redistribuzione, non c’è una seria lotta all’evasione, non c’è una adeguata politica industriale e formativa, semplicemente perché si toglie ancora ai più poveri ma non si modificano le regole , col rischi concreto che i ricchi lo divengano ancora di più.La seconda ragione è che non si combatte realmente una lotta alla evasione, e non si incentivano le imprese a crescere, siamo l’unico paese d’Europa che finanzia chi de localizza le proprie aziende lasciando senza lavoro migliaia di persone ed ancora una volta si lascia che le banche facciano il bello ed il cattivo tempo dopo che sono state salvate e rifinanziate coi soldi pubblici e quei soldi anziché darli alle imprese e cittadini a tassi giusti, li hanno nuovamente investiti i titoli, cioè hanno ripercorso la strada che ci ha portato a questa crisi .
Si è detto che ci voleva maggiore liberta e iniziativa nel libero mercato, nel commercio si sono liberalizzati gli orari, si sono ridotti i diritti alle persone, e guardate un pensionato se non ha soldi non è che aspettava la domenica per andare a fare la spesa, non ci va proprio, oggi vediamo che i consumi si sono ulteriormente ridotti in tutti i settori e l’occupazione nel commercio e nei servizi è diminuita.
Quindi quei provvedimenti non sono serviti se non a far star peggio le persone, non è con facili scorciatoie che si risolvono i problemi. Era possibile fare qualcosa di diverso? Se c’era la volontà di farlo si, si poteva fare, a livello locale bastava ridistribuire gli utili delle aziende di pubblica utilità come acqua, gas rifiuti, e questo avrebbe permesso agli enti locali, di non aumentare le tasse, se siamo in difficoltà tutti debbono farsene carico.
A livello nazionale bastava intervenire su quel quasi 50% di ricchezza posseduto da poco meno del 10% delle famiglie.Se c’è un grande insegnamento che viene da questa crisi è che i problemi non li si risolvono in una società dove le regole funzionano solo in favore del potere economico e finanziario. Ma i problemi li si affrontano se davvero ogni uno fa la sua parte e se finalmente chi non ha mai pagato è l’ora che cominci, perché i lavoratori e pensionati non possono sopportare ancora queste ingiustizie, non ne hanno più neanche le condizioni materiali per farlo.
Franco Marchetti SPI-CGIL San Giuliano