Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Non sono i lavoratori e pensionati che hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità
Che ci troviamo in una delle più gravi crisi dal dopo guerra è un dato ora mai assodato, la sua origine ha diverse motivazioni,si può uscire in diversi modi. Dipende dalle scelte che vengono compiute. Il rischio che stiamo correndo è che con la motivazione della crisi e la pseudo neutralità del governo tecnico si percorra la strada che mette in discussione le basi fondamentali della nostra convivenza civile e della nostra democrazia. Vorrei evidenziare due questioni di cui tanto si parla.
La prima ci dicono che ci sono i padri garantiti rispetto ai giovani e nel difendere la loro condizione vengono additati come conservatori. Se leggiamo un pò di storia del nostro passato ci accorgiamo che questo non è assolutamente vero. Le lotte portate avanti dagli operai sia per i diritti che per migliori condizioni, erano rivolte al presente ma guardavano al futuro, lo statuto dei lavoratori ed i contratti nazionali di lavoro ne sono gli esempi più evidenti. Una persona che è disoccupata o che cerca lavoro, è economicamente socialmente debole davanti alla controparte sia essa governativa o padronale, e se deve avere delle tutele può ottenerle solo se chi ha un lavoro stabile lotta anche per lui.
La solidarietà appunto, dividere i giovani dagli altri è sempre stata una politica che la destra ha perseguito con tenacia, ed il governo Berlusconi ne è stato un ultimo triste esempio.
Oggi dicono che nel passato si è vissuto al di sopra delle nostre possibilità.
Chi ha vissuto al di sopra delle possibilità? Non certo i lavoratori e pensionati. Sono venti anni che non c’è un aumento dei salari, e l’incremento al reale costo della vita è aumentato,impoverendo sempre più persone anche nei nostri territori, l’occupazione è diminuita, e come dicono anche gli ultimi risultati, sono aumentate le disuguaglianze sociali, e se il 50% delle risorse lo possiedono solo il 10% delle famiglie italiane, allora significa che solo alcuni hanno vissuto e continuano a vivere al di sopra della possibilità non certo lavoratori e pensionati che invece anche oggi sono gli unici che pagano pesantemente questa crisi e gli vengono richiesti ulteriori sacrifici.
Quindi sbagliano coloro che dividono le generazioni e che additano lavoratori e pensionati come coloro che hanno vissuto nel paese di bengodi. Se davvero vogliamo guardare al futuro non può che avvenire nel pieno rispetto delle persone, come dice la costituzione
Franco Marchetti
Segr spi cgil san giuliano