Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Un mazzo di fiori per ricordare la barbara uccisione di Paolo Borsellino adagiato ai piedi della targa che intitola la piazza a lui e a Giovanni Falcone. Lo ha fatto stamani il sindaco di San Giuliano Terme Paolo Panattoni per ricordare i vent'anni trascorsi dalla morte del giudice palermitano e per chiedere ancora una volta giustizia sui veri mandanti di quel vile attentato. Una piazza inaugurata alcuni mesi fa alla presenza tra gli altri di Elisabetta Baldi, vedova del giudice Antonino Caponnetto e dal Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. "Al di la delle giuste celebrazioni di rito che hanno un loro sano valore simbolico - ha dichiarato Paolo Panattoni - il modo migliore per ricordare Paolo Borsellino è incarnarne l'esempio, quotidianamente, di serietà, coerenza e determinazione nello svolgimento della propia funzione pubblica, a favore della legalità e dell'interesse generale". "Sul piano istituzionale il miglior modo per onorarne il sacrificio - ha sottolinato il sindaco - è fare sistema tra i diversi livelli di governo centrali e locali e le forze dell'ordine, per collaborare nel prevenire, monitorare e colpire le organizzazione criminali mafiose, e non solo, che tentano di infiltrarsi, soprattutto in momenti di crisi, nel tessuto economico locale. Colpendole poi con misure di carattere personale e patrimoniale".