Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
PAOLO MAGLI
La Cgil ha avviato nei mesi scorsi una campagna per la legalità. E' scritto in un suo opuscolo: "Questa campagna nasce dalla convinzione che la legalità rappresenta la condizione imprenscindibile per garantire al Pese tenuta democratica, convivenza civile e sviluppo economico".
Sottoscrivo in pieno questo giudizio. Anch'io ritengo che senza il ripristino della legalità a tutti i livelli, la coesione del Pese sia a rischio. La minaccia non deriva tanto dalla mafia, che è un'entità individuta, e quindi che si può contrastare. Il maggiore pericolo deriva dalla illegalità diffusa, che va dal vicino di casa che fa i piccoli abusi edilizi, all'amministatore che non rispetta le leggi. L'insieme di tutto qusto è un risultato devastante, perchè distrugge lo stato di diritto ed espone a rischio i soggetti più deboli.
Le leggi infatti - nonostante l'opinione di alcune correnti della sinistra - sono state inventate per proteggere i più deboli, non i più forti. Ai tempi di don Rodrigo i signori sapevano bene come difendersi dai torti.
Mi vengono in mente queste riflessioni pensando al Parco, che invece di essere uno dei luoghi più potettii del territorio, è stato trasformato in una specie di terra d nessuno, senza alcuna regola, e questo per colpa di coloro che dovrebbero far rispettare le leggi e invece se ne disinteressano (Comune di Vecchiano, guardie del parco, forestale).
Non mi riferisco alla vicenda incredibile della sponda per circa trent'anni lasciata occupare in modo abusivo, e nemmeno alla successiva scelta di costruire i pontili, a mio parere discutibile sotto tutti i punti di vista, e neppure ancora alla pesca di frodo attuata ogni notte in Serchio da immigrati e italiani.
Il mio pensiero, in questa occasione, va alla spiaggia di Marina di Vecchiamo che ogni estate si trasforma in una succursale di Torre del Lago, con i locali aperti fino all'alba, luci sparate nel cielo, suoni a tutto volume, feste in mezzo alle dune.
Eppure il regolamento del Parco vieta tutto questo. Addirittura nei cartelli di ingresso (quelli che sostengono i semafori) è scritto chiaramente che la spiaggia in estate deve restare chiusa dall'una di notte alle sei del mattino e in inverno dalle 24 alle sei del mattino. In questo intervallo di tempo scatta il divieto di sosta per tutti i veicoli.
Perchè queste regole non vengono fatte rispettare? Ormai quest'anno la stagione è andata. Ci auguriamo però che dal prossimo anno il sindaco di Vecchiano, che è stato per molti anni presidente del parco, e che quindi ha contribuito a scrivere quel regolamento, prenda gli adeguati provvedimenti, ralizzando ad esempio una campagna informativa e soprattutto istituendo un servizio di vigilanza notturno, per multare tutti i veicoli trovati fermi a Marina di Vecchiano, dopo l'orario consentito.