Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
L’espressione “occhio alla penna!” ha origine dal linguaggio marinaresco. La “penna” infatti, è l’estremità superiore dell’albero che sostiene le vele e il suo movimento permette di controllare la situazione del vento.
Se al timoniere veniva rivolta questa espressione, indicava un richiamo per tenere d’occhio quel punto, per non farsi sorprendere da una raffica violenta o da cambiamenti di direzione del vento.
Nel linguaggio comune, questo modo di dire viene usato come invito a prestare attenzione, a vigilare su qualcosa di pericoloso o insidioso, per non farsi cogliere impreparati.
Un’altra versione, indica che la “penna” in questione è riferita agli arcieri: le piume poste sulla coda della freccia, permettono di mantenere la stabilità dopo che la freccia è stata scoccata dall’arco.
Anche in questo caso, bisogna prestare molta attenzione poiché servono a prendere la mira, accostando l’occhio.
Nulla invece a che vedere, invece, con la cottura della pasta tipo penne.
FOTO: Opera di Rembrandt: Christ in the Storm over the Lake of Galilee) (Cristo nella tempesta sul Mare di Galilea, 1633)