Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Crisi idrica: acqua, terra e bisogni primari.
Dovremmo smetterla di prenderci in giro, le uniche vere, prime, "grandi opere" necessarie sono quelle per risparmiare e conservare l’acqua ed il territorio.
Non possono esserci interessi alternativi che tengano! Assicurare l'acqua potabile per gli usi primari: alimentari, igienici e sanitari. Sono queste le priorità. Le pressioni di qualsiasi industria non potranno/dovranno prevalere sui bisogni basilari delle popolazioni! Neanche se si attivano allarmi/ricatti di natura lavorativa ed occupazionale.
Il nostro modello economico consuma troppa acqua e riduce irrimediabilmente le aree di pertinenza dei sistemi umidi (fiumi, laghi, paludi, stagni…). L’agricoltura industriale consuma circa il 50% dell’acqua disponibile (in Italia), cerca spazi in pianura e riduce le sezioni fluviali. Gli insediamenti comprimono e annullano gli ambiti umidi, le infrastrutture ignorano la loro presenza.
Per cambiare questa condizione è necessario cambiare le relazioni tra terra e acqua e quindi modificare il sistema insediativo e le sue modalità di accrescersi e consolidarsi.
Come obiettivi per il 2050 (anno in cui la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi di abitanti e l’acqua diverrà la prima assillante necessità!) è necessario:
- Ridurre di almeno il 20% i prelievi delle acque;
- Ridurre del 50% il consumo delle acque minerali imbottigliate;
- Finanziare interventi di rinaturalizzazione e mantenimento dei sistemi naturali per almeno il 60% degli importi complessivi degli interventi del sistema idrico:
- Adeguare tutti gli edifici e le attività al recupero e riuso delle acque ( è infatti pensabile che si continui ad utilizzare acqua potabile di falda per i wc di casa o per i raffreddamenti dei processi di produzione industriale?!!).