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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Santa Luce
Lago di Santa Luce, punto della situazione e precisazioni
da parte dell’assessore Valter Picchi

23/8/2012 - 16:32

COMUNICATO STAMPA 
Lago di Santa Luce, punto della situazione e precisazioni
da parte dell’assessore provinciale all’ambiente, Valter Picchi.
 
“Sul ‘caso’ Santa Luce occorre chiarire alcuni aspetti precisi, anche per evitare il perpetuarsi del rischio di strumentalizzazioni”. Ad affermarlo, per la Provincia di Pisa, l’assessore all’ambiente Valter Picchi, che così sintetizza i punti essenziali. “Primo, la Provincia non ha, nei confronti di Solvay, alcun poteri coattivo o inibitorio: la convenzione tra ente e azienda riguarda la valorizzazione della biodiversità nella riserva istituita attorno al bacino idrico artificiale, non la gestione del bacino stesso e dei prelievi da esso; materia, questa, disciplinata invece da un’autorizzazione statale accordata alla Solvay nel 1957 e valida fino al 2027.
Secondo punto. Siamo in presenza di una crisi climatica di portata eccezionale (che, se non pioverà nelle prossime settimane, diverrà devastante), i cui effetti incidono drammaticamente sull’ecosistema (l’85% dei corsi d’acqua è in secca!) costringendo a stravolgere il governo del territorio e delle attività umane, in tutti i campi.
Terzo. visto che il regime pluviale sta cambiando strutturalmente, con gli stravolgimenti cui ho appena accennato dovremo fare i conti non solo oggi, ma a livello di programmazione, in prospettiva: e in tal senso il tema della dissalazione non è affatto un tabu. Ma è proprio anche a questa opzione che mi sono riferito io stesso quando, già una settimana fa, ho affermato come, in un contesto di tumultuoso cambiamento meteorologico, la presenza storica di un impianto operante un forte emungimento rappresenti un nodo da affrontare: anche entrando nell’ottica di un ‘governo’ della materia diverso da ciò che è stato finora.
Per scongiurare emergenze come l’attuale, insomma, la sfida è quella di trovare – mettendo insieme tutti i soggetti interessati: Comune, Provincia, Regione, Solvay e anche la Prefettura – soluzioni che possano garantire il giusto equilibrio tra le esigenze legittime di attingimento da parte dell’azienda, per la produzione industriale, e il mantenimento del patrimonio di biodiversità creatosi attorno al lago. Ciò con un percorso in due fasi: quella dell’emergenza, mediante appunto una concertazione tra enti che definisca i dettagli del da farsi immediato; poi quella della programmazione, da sviluppare nella sede precipua del Tavolo per l’Alta e la Bassa Valdicecina costituitosi in seno alla Regione”.
Questo, come detto, il ‘condensato’ della posizione dell’assessore. Posizione che poi sviluppa lui stesso con tutti i dettagli del caso, ripartendo proprio dalla ‘cornice normativa’: l’origine del Lago di Santa Luce e l’ordinamento della sua gestione. “Si tratta, è noto, di un invaso artificiale, realizzato tra il 1957 e il 1960 su terreni di proprietà della Solvay, con l’obiettivo di creare una riserva idrica necessaria al ciclo delle lavorazioni dell'azienda”. Ciò sulla base di un’autorizzazione del Ministero dei lavori pubblici, datata 1957 con durata fino al 2027. Contestualmente alla diga di sbarramento del fiume Fine, era stata realizzata tutta una serie di opere idrauliche di regolazione dei livelli del lago e dei flussi idrici, anche ai fini anche dell'indispensabile mantenimento di un flusso vitale verso la parte bassa del fiume. Solo nel 1996, su iniziativa di Provincia e Comune, la zona è divenuta Anpil (Area naturale protetta di interesse locale); e nel 2000, sempre su proposta della Provincia e grazie alla disponibilità di Solvay, è arrivata, sulla base di riscontri scientifici dell'Università di Pisa e della Lipu, l’istituzione della Riserva Naturale. Infine, ancora su impulso della Provincia, nel 2009 si è giunti al riconoscimento come Sic, Sito d’interesse comunitario. “Proprio per gestire l’area protetta è stato siglato un protocollo che prevede, da parte di Solvay, la messa a disposizione del sito (fino ad allora destinato solo a scopi industriali) anche per attività di turismo naturalistico. Questo cammino di valorizzazione ha portato a una crescente sensibilità delle comunità locali e delle istituzioni verso la Riserva; e la Provincia, in accordo con la Regione, ha investito risorse per renderla sempre più fruibile al pubblico”.
A questo punto Picchi ripercorre la ‘storia meteorologica’ di questi ultimi mesi. “Il lago ha sempre conosciuto estati siccitose, con livelli idrici diminuiti causa l'elevata evaporazione e la mancata portata d'acqua del Fine. che nei mesi caldi si prosciuga. Poi, di solito, i piovosi inverni della zona favorivano il rialzo dei livelli del lago, grazie al contributo del Fine stesso e di 3 torrenti minori, Sabbiena, Rotini e Riseccoli. Nel 2011 invece le precipitazioni invernali sono state inferiori alla norma, né le cose sono migliorate con la primavera: il lago è arrivato quindi all'estate con livelli sotto la media stagionale; è ciò anche a fronte di attingimenti, da parte di Solvay, minori che in passato: negli ultimi 6-7 mesi, inferiori al 25% di quanto prelevato negli anni scorsi. E’ stato il 12 agosto quando Lipu ha lanciato l'allarme a Provincia e Comune (oltre che a Solvay stessa), effettuando nel contempo le prime azioni di messa in salvo dell'avifauna (che comunque stava già spostandosi altrove): poi, nel giro di due o tre giorni, il lago si è prosciugato completamente. Si sono quindi avviati interventi congiunti (Solvay, Provincia, Lipu, Comune): la rimozione delle carcasse di pesci morti si è conclusa oggi; mentre un nucleo di esemplari ancora vivi è stato trasferito in altri specchi lacustri. Resta da completare (per prevenirne il rischio di collassi, a fronte di forti piogge autunnali) la messa in sicurezza della diga in argilla, operazione che richiede l'utilizzo d’acqua: da reperire necessariamente in altri bacini e per la quale non si può negare la disponibilità, visto l'interesse manifestato da tutti a mantenere integro il lago. Tornando all’avifauna, ora è migrata, ma tornerà con le prime piogge, ricreando la situazione che vogliamo e cercheremo di garantire per il futuro, nonostante le avversità climatiche”.
 
  
UFFICIO STAMPA                             
Piazza V. Emanuele II, 14 - 56125 Pisa
tel. 050/929428, 050-929237 - fax 050/929340

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