Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Musica zuppa ed allegria,
tutti i pensieri li portan via!
E se è vero questo detto, inventato per l’occasione, è anche vero che i pensieri cancellati nella magnifica serata “sull’aia” sono solamente quelli che angosciavano le persone accorse, mentre altri pensieri sono saliti alla mente dei conviviali, e cioè quelli uniti al desiderio di ripetere la festa.
E di una festa si è trattato, una vera festa ingigantita dalla conoscenza che gli invitati avevano l’uno dell’altro (a dire il vero al mio tavolo si sono aggiunti due giovani di Vigevano con un magnifico bimbo che si è ingozzato di zuppa come un vero toscanaccio), dalla maestosità del merizzo di platani che facevano da palcoscenico, dalla gentilezza degli organizzatori del Circolo ARCi di Migliarino, dalla bravura dei cuochi, dall’ospitalità della famiglia Tofanelli, dal venticello che accarezzava, ma niente sarebbe stato tale se non ci fossero stati degli invitati d’eccezione come il redivivo Moreno Baglini, inaspettato suonatore di fisarmonica con tre amici viareggini – due fisarmoniche e una chitarra - e lo straordinario armonicista nostranissimo inossidabile simpaticissimo vulcanico Alfio Gambogi.
Canzoni risate vino zuppa erano un misto di allegria accentuata da una inaspettata performance di un veterano, in tutti i sensi, migliarinese che ama definirsi con il titolo di una delle sue più note poesie “non sono poeta di natura nato” Lido Bertelli che festeggiava i suoi 98 anni recitando a braccia tre o quattro sue composizioni con l’intenzione nascosta di tirare fuori di tasca una risma di nuove poesie da leggere, ma l’affetto e la riconoscenza verso questo personaggio sono state sopravanzate dalla musica e così tutti di nuovo a godere di vecchie melodie che solo la fisarmonica e l’armonica sanno a volte far apprezzare di più.
Anche qui, insieme ad un vastissimo assortimento di nomi femminili, erano in maggioranza, rimbalzava Beatrice da tavolo a tavolo, ospite gradita, ma alla quale si chiedeva di ritardare, tanto la zuppa avanzava!Grazie ancora agli organizzatori e a tutti coloro che erano presenti.
Alla prossima Aia!