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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
LIBRI
Le emozioni letterarie di Lily

1/9/2012 - 16:19


All’interno delle mie emozioni letterarie non ci sono solo quelle positive, quelle che ti gratificano, ti rendono partecipe di una bellezza o di un dolore in maniera commovente. Ci sono anche quelle “negative”: forti, orribili come una violenza o, nei  migliori dei casi, fastidiosi come un conato di vomito.
“Colui”, lo scrittore che te ne fa partecipe, è qualche volta anche uno bravo, ma che ha lo “spirito” giusto per raccontare.
Ma quello che racconta è il peggio degli altri e speriamo non di se stesso.
In questo caso è uno scrittore un tantino “agé” ma di aspetto giovanile, americano, con l’occhio lungo, verso il “sommerso” che genera curiosità: le perversioni sessuali. Si chiama Chuck Palahniuk, qualcuno lo definisce scrittore “cult”. E certamente lo è.
Leggere “Soffocare”  è discendere nel lato oscuro del “piacere”. Il sesso compulsivo. Quello che annulla ogni libertà, paradossalmente, proprio perché sembra rappresentarne invece il culmine.
Palahniuk ha capito benissimo e ce lo spiega in maniera forte che il sesso, estremo e compulsivo, è solo il rimedio alle nostre insicurezze, al pianto nascosto nelle nostre viscere, che non ha modo di uscire, di trovare la giusta collocazione affettiva.
I suoi sono quindi libri disturbati e disturbanti. Quando li leggi ti senti rinchiuso in una gabbia claustrofobica. Senti che quelle vite, con quelle scelte, sono assolutamente reali. Magari è il tuo vicino o qualunque altra persona normale, te stesso che un giorno può pensare che fare del sesso il centro assoluto della propria vita rappresenti la felicità. Ma il mondo, per “funzionare”, deve girare intorno alle idee non al sesso.  Le idee che non sono ideologie. Sono invece quell’attenzione partecipata a tutta la “vita” che si sta intorno, che ha bisogno del tuo “sguardo” per avere un senso. L’incanto dell’argento delle foglie della betulla che si muovono al vento come il desiderio di possedere un uomo o una donna o la necessità di preoccuparsi se un bambino muore di morbillo in uno sperduto angolo di terra. Sicuramente anche per Gino Strada, per la gente di Emergency, il sesso avrà, ha un posto importante nella vita. Ma lo “sguardo” è prima di tutto posato verso gli altri. Non è  che per fare sesso faccio morire un bambino che ha bisogno del mio intervento. Sicuramente, in quel momento, non è il mio pensiero “costane” e vitale. Ma ritornando al “punto” di vista letterario, il “problema” di quando il sesso diventa compulsione annebbiando, (ne sa qualcosa il nostro appena passato capo del governo) è già stato affrontato da un grande della letteratura russa, Lev Tolstoj.
In “La sonata a Kreutzen” mette in evidenza, con passione e in termini che oggi ci fanno sorridere, come l’amore carnale offuschi il pensiero e il vivere sociale e culturale.
Tolstoj, secondo me, non era un cattolico intransigente e bigotto ma, al contrario, un uomo di grande apertura mentale, alla ricerca di una purezza interiore del bene comune. Possedeva quel terribile “invasamento” che rende totalmente inconcepibile il proprio benessere senza quello degli altri. E’ un tormento, uno struggimento, una colpa il non poter impedire il degrado umano, il “doverlo subire” negli altri.
Il suo era un dono divino, sicuramente una stimmate.
Questo privilegio appartiene a pochi di noi. Gino lo sa.
Per questo è inconcepibile, per Tolstoj come per me, che il pensiero esclusivo, incalzante, totalizzante del proprio piacere escluda il mondo. Il peso del mondo.

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1/9/2012 - 19:41

AUTORE:
Cittadino 2

Palanhiuk è illeggibile. Ho letto parte di un suo libro, che poi ho abbandonato, perchè l'unica dominante era, in quel caso, la violenza.
Una violenza continua e gratuita, solo per fare spettacolo e sganciata da qualunque condizionamento di trama. Come uno di quei film americani dove dominano morti ammazzati, morti uccisi e qualche raro morto normale, conditi da sparatorie varie con armi sempre più sofisticate e micidiali (ma c'è anche il posto per il più modesto pugnale, magari usato a ripetizione su tutto il corpo!)
Certo che lo scrittore sarà un cult ma farà forse parte di quei cult per gente diciamo particolare, come coloro che in questo momento, attratti da una pubblicità pruriginosa (e intelligente, possiamo dirlo), si affollano a comprare le 50 sfumature di grigio (forse per qualcuno il loro primo libro), un testo non tanto volgare quanto insignificante, irritante e noioso abbandonato dopo una ventina di pagine.
Con la domanda come si possano fare i soldi con un'attenta campagna di marketing pur avendo fra le mani un prodotto molto, molto scadente.