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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
BIOGRAFIE
Salvatore Giuliano

2/9/2012 - 10:26

 

Salvatore Giuliano nasce a Montelepre, in provincia di Palermo, il 22 novembre 1922, da una famiglia di modesti contadini che cresce il ragazzo educandolo ai valori della fede e del lavoro.

Ed è proprio quando è alle prese con le dure fatiche quotidiane che, mentre trasporta due sacchi di frumento acquistati di contrabbando, nel torrido pomeriggio del 2 settembre 1943, che viene bloccato da una pattuglia di carabinieri; Turiddu, come lo chiamano in casa, abbandona frumento e cavallo e si dà alla fuga.

Ferito da due dei molti colpi di fucile che i gendarmi gli sparano, egli estrae la pistola che prudenzialmente porta con sé per difendersi da eventuali incontri con i briganti e fa fuoco uccidendo accidentalmente uno degli inseguitori. Riesce a trascinarsi in un bosco facendo perdere le proprie tracce, ma da quel momento la sua vita è segnata.

 

Soccorso da alcuni contadini e poi dai suoi familiari, trascorre circa un mese in condizioni di salute molto instabili, nascosto in una casa abbandonata, a Palermo, ed assistito da un medico, il prof. Purpura, uomo onesto e di idee fortemente separatiste che va spesso a visitarlo. Nel corso dei loro incontri il professore informa Salvatore della fine della guerra, ma lo istruisce altresì sulla storia e sui patimenti del popolo siciliano convincendolo della bontà del progetto indipendentista "Sicilia-Nazione".

 

Rimessosi in salute il ragazzo fa ritorno nella casa di Montelepre, rimanendo sempre guardingo e pronto alla fuga nel caso di arrivo dei gendarmi. E infatti, nella notte del 23 dicembre 1943, a Montelepre piombano 800 carabinieri per catturarlo. Ne fa le spese suo padre che, uscito di casa per verificare la presenza dei militi, viene da questi bloccato e crudelmente malmenato. Salvatore riesce a fuggire, dopo aver ucciso un carabiniere e feriti altri due.

Si rifugia in una grotta, e inizia così la sua vita di latitante nei boschi.

 

Raccoglie intorno a sé altri ricercati formando una banda e riuscendo presto, associando a delitti e rapine una grande generosità verso i poveri, a costruire intorno al suo nome un alone di leggenda.Col cinismo che oramai lo contraddistingue, pone al servizio della politica la sua forza e la sua popolarità. Nel 1945 è nominato colonnello del'esercito separatista, ma ben presto abbandona il movimento (MIS-EVIS, Movimento Indipendentista Siciliano - Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia) e sostiene prima i Monarchici e poi la Democrazia Cristiana.

 

Utilizzato nella lotta contro il comunismo, tanto dalla politica quanto, pare, dalla mafia, dopo il successo delle sinistre alle elezioni siciliane del 1947, il 1° maggio Salvatore Giuliano e la sua banda aprono il fuoco sulla folla radunatasi a Portella della Ginestra per la festa del lavoro: è un massacro, con 11 morti, fra cui due bambini, e 27 feriti, alcuni dei quali moriranno di lì a dopo.

 

La repressione durissima che ne segue, nei confronti del brigantaggio, non riuscirà tuttavia a colpirlo. Sarà trovato morto, il 5 luglio 1950, a Castelvetrano. Si dirà che l'autore dell'assassinio sia stato un suo cugino e luogotenente, Gaspare Pisciotta; gli atti processuali indicheranno, invece, il capitano Antonio Perenze quale autore dell'uccisione, in uno scontro a fuoco fra carabinieri e briganti; qualcun altro dirà che quel corpo addirittura non fosse il suo, ma la vicenda rimane avvolta nel mistero.

E senza risposta rimane l'interrogativo sull'esistenza e sull'identità dei mandanti della strage di Portella.

Salvatore Giuliano muore dunque all'età di 28 anni: per i siciliani resterà un eroe romantico, mitico, celebrato in molte ballate della cultura popolare

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1/10/2015 - 12:00

AUTORE:
carmine

Della morte di Salvatore Giuliano non si sa molto. La versione ufficiale fu ritenuta falsa ma anche le successive inchieste non hanno chiarito tutti i dubbi. C'è chi avanzò che il bandito fosse stato eliminato da Luciano Liggio http://mafieitaliane.it/salvatore-giuliano-la-strage-di-portella-della-ginestra-ed-altri-misteri/