Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Dopo il sesso, la politica e il calcio, è il mare di Marina di Vecchiano con le sue inevitabili difficoltà nella sua indiscussa bellezza a far parlare di sé.
E cosa c’è di più “discusso” se non la questione parcheggio?
Non uso il dialetto questa volta perché sarei tentato di usarne uno che mi farebbe attirare le ire dei protettori delle minoranze etniche che non sanno stare allo scherzo, ma non solo loro!
“Buongiorno signora, è tutta la mattina che giro, giro e non sono riuscita a parcheggiare. Mi farebbe posto?, forse in due ci stiamo, perché a dir la verità mi sembra che sia a cavallo della striscia”
“Cosaaa? Ma cosa crede lei, arriva calma e tranquilla dopo colazione, bella riposata e cosa vuole? Ma lo sa che io sono arrivata all’alba, partita prima dell’alba, senza caffè, per trovare un posticino e ora dovrei far mille manovre per accomodare una che sa dio da dove viene e pretende...lei..!”
“Se è per quello io vengo da Vecchiano e ho anche il pass del comune e avrei più diritto di tanti altri a parcheggiare sul “mio“ mare, senza dover lasciare il posto a quelli di fuori che fanno anche i prepotenti!”
“Pass o non pass, ma passa via te e tutti voi che credete di essere padroni anche dell’acqua oltre che della rena. Ma lo sapete che se non ci fossimo noi di fuori, come dici te, a portare euri non avreste denaro nemmen per le seme del bagnino!”
“Allora, dato che ci siamo, diciamo pane al pane: tutti gli euri, come dici te, che lasciate qui sul mare servono appena appena a levare tutto il sudiciume che lasciate qui sul mare, altro che euri! Siete degli incivili, altro che turisti danarosi, e… speriamo che ti si tronchi la calocchia!”
“scrrèèè…”