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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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La Patata
di Madamadoré

9/9/2012 - 17:25

 
Comprare patate, pelarle, cucinarle, arrosto, fritte o lesse e mangiarle non è un fatto di per sé significativo, né degno di nota.
Eppure in questo Paese apparentemente addormentato, paralizzato a livello sociale e culturale, dove si sprecano le metafore e i simboli per raccontarci e per farci immaginare la crisi economica, senza quasi mai mettere al centro  la crisi di comunità e di solidarietà, la patata, fa bella mostra di sé come simbolo di resistenza e di coraggio, di integrazione e di accoglienza, ma soprattutto di futuro. Di una visione alternativa del futuro.
La patata come simbolo  di una sfida al nostro correre, al nostro vedere senza guardare, al nostro sentire senza ascoltare. La patata come simbolo della possibilità concreta di praticare una strada alternativa, non facile, non immediata, ma del resto la patata è frutto di un lavoro che richiede tempo, pazienza, cura, fatica, terreno fertile e nasce in profondità, va scoperta per poterla raccogliere.
Questo vale per tutte le patate certo, ma la mia patata, il simbolo di questa storia, non è una patata qualsiasi è la patata di Boveglio, un paesino della lucchesia vicino a Collodi. Qui c'è una casa di accoglienza che ospita 7 richiedenti asilo provenienti dal Pakistan e uno dall'India, queste persone   stanno coltivando molti campi del paese, che prima hanno provveduto a liberare dai rovi e dalle altre piante infestanti che li avevano invasi.
Tutta la comunità di Boveglio, passati i primi momenti di diffidenza, ha collaborato con la casa d'accoglienza in vario modo.
Adesso è già tempo di raccolta dei prodotti: le patate, i fagiolini e gli stortini. E il processo attivato non si chiude a cerchio, ma assume la forma della spirale che non chiude, ma casomai cresce, proprio perchè nutrita, coltivata. La logica conseguenza di questa storia è l'entrata in scena di un po' di persone, che credono presuntuosamente che per cambiare il mondo, per costruire un nuovo modo di stare insieme si può partire dal fare la spesa, da quello che si consuma siano cose da mangiare, che scarpe, acqua, tempo, rapporti tra persone.
E infatti questi prodotti vengono venduti e distribuiti attraverso la rete dei Gas, gruppi di acquisto solidale, quest'ultima parola è quella che fa la differenza, che aggiunge quel sapore speciale alle patate.
Ecco sono tornata al mio simbolo, la patata. Comprarle, pelarle, cucinarle e mangiarle non è più un atto privo di importanza.
Ogni cosa ha la sua storia, e questa storia a me pare di buon gusto, quello che  manca alle storie che troppo spesso ci raccontano.
 
Per chi vuole saperne di più http://www.volontariatoggi.info il seme dell'accoglienza

 

 

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9/9/2012 - 23:24

AUTORE:
Patata Bollente

Specialmente in un bicchiere
colmo di wodca.