Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Alle 6 e 40 circa sorge il sole.
Il tramonto è la sua caratteristica più conosciuta ed ammirata, sia per la facilità di essere presenti all’evento sia per la mutevole colorazione datole dalla presenza di nuvole o strati nebbiosi all’orizzonte e forse anche per la morbosità di vedere una cosa che muore e la consapevolezza che vi sarà una nuova rinascita, un’ alba può far pensare ad una nuova giornata di lavoro o di caldo come questi passati giorni.
Ai veri romantici però piace più vedersi levare quel bagliore quasi improvviso (il tramonto è prevedibile e controllabile) che nel nostro territorio è rappresentato dal capolino fra le colline, contrapposto magnificamente al tuffo nell’orizzonte marino, e che deve essere tenuto in costante trepida attesa.
Se la mattinata è limpida già da qualche minuto prima del sorgere ci possiamo rendere conto di dove sarà l’uscita dai monti e l’ingresso nel cielo per l’alone di luce sempre più rossastra che incendia il sempre più chiaro azzurro.
A Migliarino lo spettacolo migliore si gode dalla piazzola parcheggio fruttivendolaio diurno con prodotti del sud megaputtanaio notturno con merce dell’est di fronte al chiuso passaggio a livello da Ugo sul ponte.
Io, da consacrato romantico, sono voluto andare a vederlo riflesso nella prima pozza d’acqua che ne accoglie l’immagine e che ne rispecchia ed esalta il colore.
6 e 30, 35, 40, il bagliore che aumenta ne da la posizione sopra il paese di Massaciuccoli ed io sono proprio posizionato allo chalet della rotonda del suo lago, guardo i monti, guardo l’esposimetro, la velocità di scatto e sento un rombo di moto che stona nel silenzio dell’alba.
Una motociclettona si ferma a un passo da me, non so se guardare chi sia l’uomo che mette il cavalletto con la paura di perdere il momento del primo atteso scatto e mi dico cosa ci faccia un duro giubbottato centauro di mattina presto sul lago.
Cosa? Esattamente quello per il quale ero venuto io!
Senza levar le chiavi, tira fuori velocemente una macchina fotografica dal giaccone e scatta, al millesimo, la foto al primo pezzettino di sole insieme a me.
La seconda l’abbiamo fatta dopo qualche secondo, il tempo necessario a guardarci negli occhi e scambiarci un sorriso.
Due minuti di silenzio e di una ventina di clic e tutto era finito.
A casa di corsa, al caffè con i biscotti!
Lui l’ho lasciato lì, alla ringhiera, a godere del primo sole e ne sono rimasto così stupito che non vi mostro il Sole romantico, ma il Romantico del sole.
p.s volevo guardare la targa della moto, ma non l’ho fatto; avevo paura che fosse straniera, io invece avevo bisogno di un compagno italiano!