none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
none_o
Intervento di Giacomo Sanavio sull'apertura generale della stagione venatoria

14/9/2012 - 13:29

Domenica 16 settembre si terrà l’apertura generale della stagione venatoria 2012-2013.
Desidero rivolgere ancora una volta a tutti i cacciatori della nostra provincia alcune riflessioni. Lo faccio nella certezza che gli appassionati dell’arte venatoria sentano la responsabilità che sta sulle loro spalle: contribuire a costruire le condizioni della caccia del futuro! Una caccia sostenibile, un prelievo commisurato alle capacità dell’ambiente di riprodurre la risorsa faunistica, un impegno nella gestione del territorio che sappia conciliare le esigenze dei cacciatori con le ragioni, prioritarie, della conservazione della biodiversità naturale. La possibilità di conservare un’attività venatoria popolare, socialmente gestita, non privatizzata, passa dalla maturità e dall’intelligenza degli appassionati. Rifuggire da ogni impostazione egoistica, che veda il prelievo venatorio impostato unicamente in chiave consumistica, è l’unico modo per pensare di preservare un’attività venatoria aperta a tutti. Il futuro ci chiede un di più d’impegno per salvaguardare questo tipo di caccia.
 
Fauna ed ambiente rappresentano quel bene comune e quel patrimonio pubblico sancito costituzionalmente e principio cardine della legge 157 “per la protezione della fauna e la regolamentazione della caccia”, una norma ancora oggi tra le più avanzate e innovative in materia. E’ nell’alveo della conservazione faunistica e nella gestione del territorio, in stretto collegamento con la preziosa attività delle imprese agricole di qualità e multifunzionali e il lavoro congiunto tra ambientalisti, agricoltori e cacciatori che l’attività venatoria improntata alla sostenibilità del prelievo può trovare una nuova legittimazione sociale.
 
Stiamo lavorando, tutti insieme, a costruire il prossimo Piano faunistico-venatorio provinciale su queste basi, entro questo autunno lo sottoporremo all’approvazione del Consiglio provinciale nonostante la fese di incertezza che si è aperta con la scelta del “riordino delle Province”. Non sappiamo ancora quali saranno  i soggetti istituzionali che dovranno occuparsi della gestione faunistico venatoria in futuro e di questo siamo preoccupati. Ma, intanto, con l’approvazione del nostro Piano garantiremo alla nostra comunità la possibilità di continuare a conoscere (o riconoscere) una caccia socialmente e ambientalmente sostenibile per i prossimi anni. L’attuazione dei nuovi indirizzi dovrà essere la  priorità per  il mondo venatorio. Altrimenti, il fine della caccia popolare sarà segnata anche da noi, nel nostro territorio.
 
L’impegno sin qui garantito dovrà essere rafforzato ed accresciuto anche nel denunciare ed emarginare quelle frange più inclini ad atteggiamenti egoistici e sconsiderati. Da noi dipende il recupero di senso etico all’attività venatoria e la reputazione sociale dei suoi appassionati seguaci.
 
Un appello lo rivolgo a tutti voi sul tema della massima attenzione al rispetto delle norme di sicurezza. Troppo spesso momenti di svago e di esercizio di una passione rischiano di trasformarsi in tragedie per disattenzioni od eccessi.
 
Che sia un’apertura nel segno della responsabilità!
 
Con attenzione ed impegno,
l’Assessore Provinciale alla Difesa Fauna

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

25/9/2012 - 13:37

AUTORE:
Non cacciatore ambientalista

Invece dei discorsoni tromboneggianti, bisognerebbe avere il coraggio di dire basta alla caccia per i prossimi cinque anni, per poi riparlarne, oppure lasciarla aperta solo allo storno e al cinghiale, dannosi all'agricoltura e non così facili da abbattere!
Capisco che ci sono dietro potenti lobbies, ma in un momento di distruzione sistematica dell'ambiente che ci circonda come questo, bisogna avere il coraggio di farlo.

15/9/2012 - 0:18

AUTORE:
Alberto L.

Hai...
già preparato gli occhiali, e.................................................tanti(ppppp
_________________
p.s.:

14/9/2012 - 15:16

AUTORE:
CACCIATORE AMBIENTALISTA

Siamo pienamente d'accordo sul tema del rispetto verso la fauna,ma vorrei dire che un grosso problema per la sua salvaguardia è dato dal mondo dell'agricoltura che oramai ha dei tempi e metodi che con la selvaggina vanno poco d'accordo.
Parlo di quei luoghi dove la monocoltura la fà da padrone, con i mezzi di oggi in un solo giorno ettari di terreno vengono lavorati lasciandosi dietro solo un mare di coltrati aridi e privi di alimentazione per gli animali che fino al giorno prima vi trovavano anche un minimo di rifugio,dunque trovo fondamentale ripristinare gli ecotoni,come era naturale trovarli un tempo,parliamo anche dello sfalcio selvaggio dei fossi effettuati a volte in tempo di nidificazione ed in modi molto discutibili.
Inoltre mettiamo la presenza massiccia di nocivi( volpi,gazze cornacchie)che per la piccola selvaggina stanziale sono veramente una piaga.
Dato che stà lavorando al nuovo PFV queste cose spero le prendiate in considerazione sensibilizzando ed incentivando attraverso contributi il mondo dell'agricoltura,dato che i contributi per miglioramenti ambientali(soldi dei cacciatori)dati agli agricoltori per la poca consistenza non vengono nemmeno presi in considerazione quando le associazioni venatorie li vanno a proporre. BUON LAVORO DA UN CACCIATORE CHE AMA LA NATURA.