La risposta del Ministero all´Interpellanza urgente presentata a Luglio dai parlamentari toscani del PD con primi firmatari Realacci e Velo.
Confermato il rischio chiusura per decine di uffici postali in Toscana.
Le cifre sono impressionanti: taglio di 173 uffici postali e di 1500 posti di lavoro buona parte dei quali in Toscana, anche se è lo stesso Governo a ricordare che non ci saranno licenziamenti, ma solo, si fa per dire, trasferimenti, mobilità, pensionamenti e quant´altro.
Il Ministero ha risposto all´interpellanza urgente presentata dai parlamentari toscani, primi firmatari Silva Velo e Ermete Realacci.
E non si tratta di una risposta che rassicura.
Anzi."Resta sul campo l´oggettivo arretramento della capillarità e della qualità del servizio postale specie dove ce n´è più bisogno.
Poste Spa, ricordiamocelo è gestore unico di un servizio che dovrebbe essere universale" attacca l´On. Ermete Realacci, responsabile Green economy del PD.
"La battaglia continua a tutti i livelli - continua Realacci - insieme all´Uncem, ai tanti sindaci e ai cittadini perché non è accettabile lasciare carta bianca al management di una società di proprietà del Governo per scelte che toccano sul vivo la qualità di vita di centinaia di migliaia di persone e comportano l´abbandono di interi territori.
Il ministero di fatto pare che lasci libera Poste Spa di fare ciò che più gli aggrada: ma su questo argomento non ci può essere solo l´obiettivo del profitto perché il servizio deve essere universale, perché ci sono molte agevolazioni dirette e indirette di cui il gestore unico beneficia perchè è decisivo il mantenimento del servizio nella aree periferiche, quelle peraltro dove speso no c´è né banda larga ne un alto livello di capacità informatiche.Un conto infatti è una giusta razionalizzazione, altra cosa è tagliare drasticamente un servizio importante per il territorio ed essenziale per i cittadini, anche per sostenere il mantenimento delle comunità e di molte attività economiche a partire dal turismo.
Dalla risposta del governo esce appunto confermato "che la prevista riduzione delle zone di recapito in tali regioni (da 9.766 a 8.356) produrrà un´eccedenza complessiva di personale pari a 1.591 unità, buona parte delle quali collocate nella sola regione Toscana.
In questa ultima regione - come è noto alle stesse organizzazioni sindacali - le riduzioni riguardano: 479 risorse nell´intero settore del recapito; 130 risorse, cioè da 245 a 115 presso il Centro di meccanizzazione postale di Pisa.
A tali contrazioni, oltre a far riscontro un incremento della dotazione del Centro di meccanizzazione postale di Firenze (dagli attuali 556 dipendenti a 605) non seguirà comunque secondo quanto espressamente assicurato alcun licenziamento, avendo la società previsto la ricollocazione del personale in altre strutture territoriali sia mediante percorsi pianificati di formazione e riqualificazione, sia mediante la valorizzazione delle opportunità offerte dai processi di mobilità".
Proprio per denunciare tale situazione, che penalizza la regione Toscana, su sollecitazione di UNCEM Toscana era stata presentata a luglio dai deputati del Pd Realacci, Velo Mariani, Cenni, Albini, Lulli, Ventura, Mattesini, Gatti, Rigoni Sani, Fontanelli un´interrogazione parlamentare per chiedere l´intervento del Ministro dello Sviluppo Economico affinché - anche attraverso la promozione di una concertazione tra Poste Italiane Spa ed Enti locali - sia garantita l´effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità nel rispetto del contratto di servizio postale universale", per protestare contro il piano di chiusura e razionalizzazione presentato da Poste italiane ad Agcom.
Ecco un estratto dall´ elenco ufficiale di Poste Italiane, da cui si ricavano gli uffici inseriti nel Piano di chiusura in provincia di Pisa presentato da Poste Italiane ad Agcom: Avane (Vecchiano), Ghizzano (Peccioli); Orciatico (Lajatico); San Dalmazio (Pomarance), Coltano (Pisa), Guardistallo, Orentano (Castelfranco di Sotto); Larderello (Pomarance); Terricciola; Uliveto Terme (Vicopisano); Campo (San Giuliano T.); Fabbrica di Peccioli (Peccioli); La Serra (San Miniato); Montecastello (Pontedera); Montefoscoli (Palaia); Morrona (Terricciola); Ripafratta (San Giuliano T.); Treggiaia (Pontedera) .