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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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La "Toponomastica" rivisitata

16/9/2012 - 7:54

L'Abate Barbanera lo dice 364 volte l'anno:

domani è un altro giorno, ma anche oggi!


Il critico d’arte, facendo la recensione del quadro “d’autore”, scrive che

- l’artista in un momento di intenso raccoglimento interiore  grattandosi la guancia dove un foruncolo mostrava il suo giallo seme che esplose gettando l’essenza putrida del male spingendo l’estro del  maestro a far similmente uscire dal tubetto dei colori uno zampillo di umore fecondo tanto da far ribaltare la morte alla vita e la bellezza alla malattia -


Ma siamo scemi?


Quello che odio sono le critiche e le esternazioni dei conoscitori dell’arte sempre alla ricerca di quello che provava l’artista nel “fabbricare” la sua opera; ma cosa ne potete sapere se Goya  godeva mentre la maya era desnuda o se pensava a come spendere i soldi del committente? o se Giotto smoccolava come un turco mentre dipingeva madonne su madonne?


Quello invece che amo sono i nomi che vengono dati ai quadri: “Bimbo biondo con cane peloso con forasacco sulla coda” (ed è vero al 100%), oppure: “Donna con mantello rosso arrotolato al braccio destro e borsa della spesa sul braccio sinistro con vari sedani e rape, una patata,  tre ravanelli e una mela mezza acerba e mezza matura” (cazzo!, ci manca lo scontrino però!).


Io mi adeguo e non giocherò più con titoli tipo: carpe diem, versa versa, bussa bussa, s>m+l, almagesto o gojira v/s becior, eccetera eccetera  fino ai più di trecento che sono in archivio!
No! Mi adeguo alla moda dei musei e chiamerò mare il mare e gabbiano il gabbiano, almeno perunpò!
Perouncigiuro!


Questa “Toponomastica rivisitata” è l’ultimo divertissement che mi concedo!
Quando volete andare dal Mori a Migliarino e chiedete dov’è  se siete distratti o vedete il cartello se siete attenti, sappiate che  “Isola di Migliarino”, detta o scritta, esiste davvero, sia nella toponomastica comunale che nella geografia nazionale: appena appena dietro la Fugata e  l’Oncino, di fianco alla Baldinacca e alle spalle di Piaggerta, poco dopo la Pecoreccia e il Coton Moro!


Vedére per credére. (se cambi l'accento fa più scemarima!)

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19/9/2012 - 7:56

AUTORE:
Bruno Baglini

...che prima l'argine era dove ora c'è Via Pratavecchie ed il dislivello più accentuato delle terre si nota davanti al cimitero di Migliarino, ma partendo da Malaventre si nota che "il Piaggione" (non a caso chiamato così) è più in alto della casa del Ceccherini e tutte le volte che piove dal Piaggione sgronda l'acqua 'ncasa sua.
Anche dalla chiesa al paese c'è una discesina ed anche da casa mia ai campi di Giampiero c'è un metro di differenza ed il tutto continua 'nfino alla rampa dell'argine della casa di Mario di Bartone all'Isola dove ora stà il Papasogli e se guardiamo una brancatina di "tera" presa nel piaggione e nei poderi Sbrana/Lorenzini dalla parte sinistra (andando 'nlà) della Via del Mori; bene quella terra "sbriciola" perchè mescolata con la rena, invece di sotto "appalloccola" e passa dal bagnato-bagnato all'asciutto quasi come in Fugata e..vordì che prima era golena perchè la terra di golena è uguale a quella del Piaggione e dei poderi Sbrana/Lorenzini/Mario di Batone/Mori.

Mel'hanno raccontata così e deduco che mpopò è così.
bona

18/9/2012 - 18:21

AUTORE:
Ultimo

........ la signora Sonia merita ...... mi permetto di correggerla ........ Lei scrive: o ho perduto questa virtude e conoscenza sia nei luoghi dove sono nata, che in quelli dove mi sono TRAPIANTATA! ........ PIOVUTA signora Sonia ..... a Vecchiano si dice PIOVUTA!!!! ........ Ultimo.

18/9/2012 - 17:11

AUTORE:
Cristian

Caro Umberto

Si, parlavo di isola sabbiosa lungo il corso principale dell'Auser, esattamente nella zona in cui stavano le fornaci in epoca romana.
Non ho visto quei post e sicuramente li cercherò appena avrò un po' di tempo per approfondire ulteriormente, però non scarterei a priori la mia ipotesi... magari le persone hanno sempre continuato a chiamare isola quella zona...

18/9/2012 - 14:05

AUTORE:
umberto

Caro Cristian, arcifelice di avere fatto scattare nei nostri lettori l'attenzione per i nostri luoghi oltreché e nonsolochè per i nostri problemi, anche se in questi casi mi sembra che una precisa netta soluzione sia difficile trovare.
Se non hai letto ancora quello che ho già scritto su l'Isola, puoi andare a vedere "L'Isola di Migliarino" del 21 aprile (archivio punti di vista pag.2 o motore di ricerca) e vi troverai due o tre spiegazioni (forse anche troppo personali) del perché del nome.
Non rinnego certamente la tua teoria, anzi, anche per il fatto che nel luogo detto "Cava Mori", proprio nel posto di cui stiamo parlando, nei primi secoli d.c vi era un porto da dove salpavano navi da carico romane con vasellame prodotto in loco, quindi mare porto fiume e probabilmente isola!
Sì, ammettiamo, anzi stabiliamo, che di fronte ci sia stata un'isola (meglio sarebbe dire un isolotto di sabbia come è spessissimo davanti alle foci dei fiumi a corrente tanto forte da accumulare i detriti trasportati), mi domando perchè questo nome sia dato secoli e secoli dopo a un podere di contadini che lavoravano alcuni per la Mensa arcivescovile (vedi ultima mappa) ed altri per i Salviati, Aldobrandini-Borghese-Salviati e di nuovo Salviati.
Troppo distanti nel tempo e senza possibilità di tramandare testimonianze orali.
Questo è un altro mio vedere e sempre pronto a correggere.
grazie di nuovo per l'attenzione.
u.m.

18/9/2012 - 12:12

AUTORE:
Cristian

Alcuni approdonfimenti, ma non so quanto corretti, mi han sempre convinto che in realtà l'isola di migliarino si chiama così perché anticamente (un paio di migliaia di anni fa) c'era effettivamente un'isola che affiorava nella laguna costiera che caratterizzava tutta la nostra area.
Quindi ero convinto (e lo sono tutt'ora) che l'Isola in realtà esistesse anche prima di Migliarino, come un'isola presso una delle foci del fiume Auser (non ovviamente il ramo che andava in Arno presso Pisa), fin dai tempi dei romani.

18/9/2012 - 9:59

AUTORE:
Sonia

Per ragioni logistiche ma ancora meglio di controllo del territorio, costumava nominare ogni podere o appezzamento di terra con un nome, e qui la fantasia non mancava...(credo invece di più alla praticità).
Io ho perduto questa virtude e conoscenza sia nei luoghi dove sono nata, che in quelli dove mi sono trapiantata!
Per quanto riguarda il tour intorno alle isole, sono disponibile a "sacrificarmi" perché il gioco vale la candela.
E poi ci sei tu, che fornisci spiegazioni dettagliate da manuale e sproni i tuoi estimatori ad intervenire come Ammé Recordào, che ci porta a volare alto con Dante e Carducci.
Però... mica male!

18/9/2012 - 0:01

AUTORE:
Ammé Ricordào

Ammè Ricorda
Ahi Pisa, vituperio delle genti
del bel paese là dove 'l sì suona,
poi che i vicini a te punir son lenti,
muovesi la Capraia e la Gorgona,
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
sì ch'elli annieghi in te ogne persona!
Ché se 'l conte Ugolino aveva voce
d'aver tradita te de le castella,
non dovei tu i figliuoi porre a tal croce.
(Dante Alighieri)
Cittadini di palagio,
mercanti e buon artieri;
e Voi conti di maremma, dai selvatici manieri;
Voi di corsica visconti,
Voi marchesi de' confini;
Voi che re siete in sardegna ed in Pisa cittadini;
Voi che in volta del levante mainaste or or la vela:
pria che arrossi la Verruca e si spenga la candela,
fuori porta del parlascio,
su correte arditamente!
su, su, popolo di Pisa,
Cavalieri e buona gente!
(Giosuè Carducci)

17/9/2012 - 21:06

AUTORE:
u.m.

Una gita ben organizzata, come quelle che facevo alcuni anni fa in tutto il circondario vecchianese e includendo anche le isole dell’arcipelago, potrebbe fare quel che desideri e non è detto che adesso, complice la Voce, non si possano ripetere quelle magnifiche esperienze.
Ritornando ai posti più casarecci e a te sconosciuti, dove la scoperta del luogo può avvenire più liberamente e facilmente, si tratta solo di località di Migliarino e di San Rossore.
La foto inganna e nasconde perché se avessi evidenziato i luoghi descritti avrei spostato troppo a destra l’isola che non sarebbe stata più “dietro” Migliarino come volevo che apparisse.
Cominciamo da "Mori" che è la parte più a sud-est della Tenuta di Migliarino, non si vede ma è in alto a sinistra sotto la fascia verde del bosco, il vero luogo detto “Isola di Migliarino”, dove la famiglia Mori ha un centro ippico di prestigio e dove il 27 maggio di quest’anno si è svolta una particolare giornata di polo e di beneficenza (clicca “Mori” nel motore di ricerca).
La tenuta Mori confina con il Serchio in un luogo detto "Oncino" perché il fiume fa una stretta curva a U, come un gancio, e che ha sul lato sinistro, in San Rossore, una località chiamata "Piaggerta", dove i cammelli dei Medici e dei Lorena andavano a dissetarsi e che nella foto si trova appena dietro quella tenue fila di verdolino che fanno i pioppi sulla riva del Serchio dove si nota anche l’argine ai loro piedi.
"Pecoreccia" e "Baldinacca" sono nomi di due poderi dei Salviati a destra alla fine del viale Isabella, quello che un tempo era un magnifico silente "duplice filar" e che una tromba d’aria scompigliò lasciando alcuni superstiti come si vede al centro della foto.
Tutta la zona invece che è a destra e sinistra del suddetto viale è la "Fugata" (cerca ”isola” sul motore) di strana derivazione longobarda e/o dialettale.
Cosa rimane?
Ah! "Coton moro"!
Il Coton moro, podere anch’esso dei Salviati, è quello alla fine del viale Isabella, proprio all’ultimo cipresso, più avanti della derivazione per il centro vendite carni della Fattoria di Migliarino.
È detto cotone perché cotone è nome spagnolo di un terreno elevato, tipo tombolo, e moro non perché scuro, ma perché un tempo coltivato a "morus alba", cioè gelsi, ovvero alberi delle cui foglie si cibavano i bachi che a loro volta alimentavano l’industria della seta, uno dei vanti delle produzioni della famiglia Salviati.
Ma guardate un popò dove si va a cascare!
Il Coton moro è parte integrante dell’Isola dei Mori, ma non arabi né gelsi: famiglia Mori, esseri viventi uomini e donne della grande famiglia che da innumerevoli anni è proprietaria della zona.
Coincidenze?, attributi?, a Voi la scelta.

17/9/2012 - 9:58

AUTORE:
Sonia

Accipicchia come sono fortunata stamani, mi sembra di poter toccare la Gorgona!
Per salutare l'estate non sarebbe male circumnavigare l'isola, anche su un guscio di noce.
Con tutti quei nomi, però, che delimitano le zone antistanti lo spicchio di mare in cui l'isola ci si specchia...mi hai frastornato!