Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il mitico Bobo, grande cacciatore e pescatore migliarinese, era solito dire per le sue prede venatorie:
“Uccello che vola, fa bene alla gola”
a significare che tutto era commestibile e difatti era noto per fare un gustoso brodo di civetta.
Sono passati tantissimi anni dalla sua scomparsa, ma il ricordo del burbero serchiaiolo è ancora nel cuore dei paesani e ancor più in un giovane uomo che si è cucito addosso lo straordinario soprannome e, guarda caso, anche la passione per la caccia.
Il novello “Bobo” coltiva anche un’altra passione, la fotografia, e in particolare quella che ritrae e mostra il Serchio, la sua Bocca e il Mare.
Già sulla Voce sono apparse molte sue note immagini ed ecco ora quelle di alcuni giorni fa che mostrano il temporale, il mare e la spiaggia in un servizio che lui ha intitolato “Ultimi scatti d’estate” e con questo commento:
Ciao, ti mando questi scatti di una Bocca di Serchio che riesce anche in questa occasione a farsi ammirare per i colori ed i contrasti. Il cielo, il mare il sole le nuvole e il temporale. Tra di loro un indomito pescatore, unica presenza umana immersa in questi elementi naturali.
Restiamo in attesa della prossima estate.
Bravo Bobo e io dico allora:
“Immagin di Foce, fan bene alla Voce”
“Ed anche al giornale non fan certo male!”