Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
“La delibera che autorizza il “prelievo in deroga” allo storno – ha spiegato l’assessore Salvadori – è una risposta alle difficoltà dei territori che hanno denunciato danni alle colture agricole di pregio. E’ un problema che assume contorni sempre più gravi ed è per questo che siamo convinti che la strada maestra sarebbe quella di reinserire lo storno fra le specie cacciabili".
L’intervento della Regione Toscana arriva dopo l’allarme lanciato dalle organizzazioni professionali agricole, le richieste del mondo venatorio ed i pareri favorevoli degli istituti scientifici nazionali e della stessa Commissione europea.
Il provvedimento che autorizza i cacciatori alla difesa delle colture in atto, sostiene la Regione, risulta “perfettamente in linea con le normative vigenti e registrando il plauso della stessa Commissione Europea”. L’abbattimento in deroga degli storni sarà possibile solo nei comuni in cui è stato autorizzato.
Di seguito l’elenco:
Provincia di Arezzo: Castel San Niccolò, Castiglion Fiorentino, Civitella Valdichiana, Pieve Santo Stefano;
Provincia di Firenze: Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Dicomano, Empoli, Fiesole, Figline Valdarno, Fucecchio, Impruneta, Incisa Valdarno, Pelago, Rignano sull’Arno, San Casciano Val di Pesa e Vinci;
Provincia di Lucca: Altopascio, Camaiore, Capannori, Lucca, Massarosa, Montecarlo, Pescaglia, Pietrasanta e Porcari;
Provincia di Massa Carrara: Carrara e Massa;
Provincia di Pisa: Bientina, Capannoli, Casciana Terme, Cascina, Lari, Palaia, Pisa, Ponsacco, San Giuliano, San Miniato, Terricciola e Vico Pisano;
Provincia di Pistoia: Agliana, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montale, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Pistoia, Ponte Buggianese, Quarrata, Serravalle Pistoiese e Uzzano;
Provincia di Prato: Carmignano e Prato;
Provincia di Siena: Asciano, Castellina in Chianti, Castiglione D’Orcia, Castelnuovo Berardenga, Cetona, Chiusi, Colle di Val D’Elsa, Gaiole in Chianti, Montalcino, Montepulciano, Monteroni D’Arbia, Murlo, Piancastagnaio, Pienza, Rapolano Terme, San Casciano Dei Bagni, Sarteano, Siena, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda.
Il prelievo in deroga dello storno potrà avvenire in preapertura, se approvata, e nel periodo dal 16 settembre al 16 dicembre, da appostamento e in prossimità di oliveti, vigneti e frutteti con frutto pendente. .La Giunta Toscana ha approvato anche il provvedimento che definisce le modalità di accesso dei cacciatori toscani in ambiti di caccia diversi da quello di residenza. In particolare si specifica che i cacciatori residenti in Toscana possono acquistare un pacchetto di 5 giornate, da usufruire in un Atc diverso da quello di residenza, al costo di 26 euro."
Questo è quanto delibera la Regione e che ha scatenato le giuste rimostranze degli agricoltori e delle associazioni venatorie.
L'articolo interesserà solamente i cacciatori, ma è bene che anche i lettori sappiano il perché ciò sia una incongruenza nella caccia di questo pericolosissimo uccello.
Tutti avranno visto branchi di storni che assaltano oliveti, vigneti, fruttiferi in genere che restano spogli dei loro frutti dopo le scorribande di questi volatili e non credo che sia un "delitto", come la pensano i contrari alla caccia, dare una sfoltatina alla proliferazione dei devastatori.
Se avete fatto caso alla "Provincia di Pisa", avrete notato che manca inspiegabilmente VECCHIANO, come a dire che nei nostri terreni gli storni o non ci sono o si cibano di gremigna!
Parlando con alcuni amici cacciatori son venuto a sapere che la ragione è che nessun agricoltore ha fatto domanda di rimborso per i danni, quindi: "chi non piange non ha puppa"!
C'è poi l'assurdo che un vecchianese a caccia sulla riva del Serchio (dove ciò sia possibile), deve lasciarsi passare sulla testa uno storno perché "proibito" e vederlo impallinare perchè "derogato" di là dal fiume da un collega metatese.