Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ridimensionati
Oggi la partita la seguo a casa di mia mamma. Tra poco compirà 98 anni e non mi sembra proprio interessata alle sorti della compagine nerazzurra, comunque accendiamo il televisore su 50 Canale (benemerito) ed eccoci al grazioso (almeno così sembra) stadiettino di Gubbio. Risiamo in maglia gialla, che mi garba poco.
Il Gubbio parte minaccioso e spinge forte. Per di più all’improvviso l’arbitro fischia un assurdo (così mi è parso) rigore contro di noi e così andiamo sotto. Subiamo la vivacità degli avversari, poi Perez ha una discreta occasione, ma la difesa balla un po’ troppo, c’è poco da fare. Capisco poco di moduli difensivi, mi pare che giochiamo con la difesa a tre, resta il fatto che siamo spesso in affanno; in attacco qualcosa combiniamo, ma in modo un po’ confuso. Oltretutto mi pare che pressiamo poco e questo favorisce il Gubbio. Insomma brutto Pisa nel primo tempo, come dice il nostro telecronista.
Durante l’intervallo (ricordandomi le raccomandazioni dell’amico professor Paolino Dal Canto) smanetto per sapere qualcosa sui campionati mondiali di ciclismo in Olanda, sport di cui ero appassionatissimo, prima che cominciasse l’infinita serie di casi di doping veri o presunti; per la verità il ciclismo lo seguivo soprattutto da bambino e da ragazzino; già a 8 anni ero un acceso tifoso (non so perché, ma tutti in famiglia lo erano) del leggendario scalatore lussemburghese Charly Gaul, e sulla spiaggia partecipavo alle gare sulla sabbia con le palline solo se avevo quella con la sua immagine e il suo nome. Qualche anno dopo, negli anni ’60, divenni tifoso di Italo Zilioli, un discreto ma non eccelso corridore piemontese, che arrivò un infinità di volte secondo al giro d’Italia. Era molto diverso dai ciclisti di oggi: era un tipo riflessivo e riservato e per nulla spaccone, spesso indeciso, pieno di bizzarri timori di origine psicologica; una volta raccontò in diretta a Dezan un incubo durante il quale di notte sognava che l’armadio della stanza gli crollasse addosso. Però in discesa era veramente forte e una volta, mi pare al giro del 1964, nella discesa sterrata del passo di Croce D’Aune diede la polvere (letteralmente) a tutti, senonché forò una decina di volte e il giro lo vinse Anquetil. Beh, l’intervallo è finito, mancano ancora cinquanta chilometri all’arrivo del campionato e torno a Gubbio.
Si riparte e speriamo nella doverosa strigliata di Pane, ma il primo quarto d’ora è –se possibile- anche peggio. Molti insopportabili e inutili lanci a mezza altezza, poche idee e poca grinta, si direbbe; mi pare che perdiamo anche la maggior parte dei contrasti. Ci si aspetta qualche cambio, per vedere se è possibile cambiare un po’ le cose, e infatti entra Gatto, però –com’è noto- “non dire Gatto se non l’hai nel sacco”. In ogni modo verso il ventesimo c’ è una discreta fiammata, con un bel tiro di Tulli. Ma i minuti passano e non riusciamo a essere davvero pericolosi. Entra anche Scappini e siamo costretti a sbilanciarci, d’altra parte non ci sono alternative. A forza di sbilanciarci, infatti, in contropiede becchiamo anche il secondo goal. Nel finale l’arbitro ci dà un rigore, poi non ce lo dà, poi ce ne dà un altro, Favasuli segna, ma –a parte un paio di occasioni con Gatto e Buscé- non accade altro. Buona notte e prima sconfitta (meritata, mi spiace).
Ma poi chi ha vinto il campionato di ciclismo? Ha vinto Gilbert, un belga, con un bello scatto sulla salita finale.