Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Fu vera gloria?
Prima del match c’era chi sciorinava tutto il campionario dei dubbi che possono venire in mente in situazioni come queste: sì, la Carrarese è ultima, ma ha bisogno di punti, c’è un nuovo allenatore buono per la categoria, non possono perdere sei volte di seguito, attenti a non prenderli sottogamba, e via discorrendo. E invece niente di tutto ciò: non c’è stata partita e il Pisa sembrava l’Ajax di Crujff (interpretato per l’occasione dal rinato Tulli). Dopo pochi minuti avevamo già fatto un goal (col sempre più convincente Perez), preso una traversa piena, sprecato altre occasioni da rete e ripreso un altro palo. Logico poi il due a zero di Tulli. Insomma il primo tempo poteva tranquillamente finire cinque a zero e non ci sarebbe stato niente da dire.
Nel secondo tempo abbiamo giocherellato per qualche minuto, tenendo sotto controllo la situazione, salvo poi regalare il solito golletto agli avversari (e anche questa volta mi è parso che il nostro portiere non fosse adeguatamente reattivo). A quel punto abbiamo deciso che era il caso di chiudere la partita e la squadra ha attaccato con forza, creando non solo il terzo goal (ma quanti ne ha scartati Tulli?), ma anche un’altra traversa e un numero assai cospicuo di occasioni. Insomma è finita con un trionfo, ma, come ha detto un tifoso all’uscita “queste son partite facili che son facili solo quando le hai vinte”.
Spiace per gli amici di Carrara, ma Alena Seredova dovrà inventarsi qualcosa, perché raramente abbiamo visto all’arena una squadra così in difficoltà. Non so se siano partite attendibili, ma il Pisa ha giocato la sua buona gara e la difesa è stata meno pasticciona di altre volte (tra l’altro il rientrante Sabato è davvero un buon giocatore). A centrocampo anche oggi (come a Perugia) non son partiti i soliti lanci poco sensati a mezz’altezza, ma si son cercate (e trovate) geometrie più efficaci. Difficile trovare uno dei nostri che abbia giocato male: vorrei citare qui, tra i più giovani, le buone giocate di Rizzo e il movimentismo trottolinesco di Gatto. Insomma prendiamoci i tre punti e con prudenza (con molta prudenza) cominciamo a pensare che il Pisa di quest’anno possa fare un campionato discreto.