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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
BOCCA DI SERCHIO
Divorzio d'argento

9/10/2012 - 8:32




Questa sezione si chiama “Cronache” ed è usata per far parlare la politica più di ogni altra cosa:
si riunisce il consiglio, tizio presenta il programma, caio lo controbatte, domani si vota ecc.ecc.
Tutto perfettamente nelle regole di gestione di un giornale di tutto e di tutti, ma per me le “cronache “ sono un’altra cosa e non voglio però che nulla si cambi.

 

Una cronaca (se fosse esistita la VdS!), che interessò il 50% di coloro che leggono o scrivono commenti oggi, fu un fatto avvenuto 25 anni fa, giorno più giorno meno.


I fruitori di Bocca di Serchio, alla fine dell’estate (bontà loro!) trovarono affissi alle baracche di paglia usate, costruite, rimosse da decenni sulla lingua di sabbia che il 99% di voi conosce, un avviso di “smammare” da lì!


A nulla valse il fatto che io tolsi le decine di foglietti, racchiusi diligentemente in buste trasparenti antiumidità; poche settimane dopo arrivarono, via San Rossore, grosse ruspe che demolirono facilmente il nostro villaggio vacanze.
Zac, una palata per fare la buca,  zac, una giravolta della baracca nella buca e zac, una spianata e la spiaggia ritornò nel richiesto pristino stato


Ma i migliarinesi avevano da sempre pulita la loro spiaggia e lo dimostra la foto di Danilo e signore che 50 anni fa facevano la raccolta differenziata!
Questo lo sa il 10% di quelli sopra detti!


Ora la spiaggia è libera, la gente è libera, le opinioni sono libere e allora perché questa libertà mi deve stare stretta da non farmi respirare?

Fonte: testo e foto u.m.
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9/10/2012 - 10:40

AUTORE:
Bruno Baglini

La prima volta che vidi il nostro mare avevo 7 anni (mio figlio Francesco invece a sette giorni)

La prima (nostra) baracca la fece mio cugno "Pallenere" nel /54 la mia ultima nel /74 ed esiste una foto ricordo con sullo sfondo la baracca di cannella con la scritta "La Comune 74" ed io in primo piano con i due figlioli del Tolaini ed uno del Panicucci tutti e tre a caribicci sulle mie spalle.

Era mia, di Ciampino, del Marmocchio , di Bridicchio, di Paletta, della bionda Daniela; di tutti 'nsomma.
Ma nel /74 via-via andavo al mare essendo ferroviere ma dal /54 al /69 noi contadini si andava al mare una/due massimo tre giornate l'anno e sempre dopo aver governato il bestiame perchè le vacche non eran come i trattori, mangiavano anche quando non lavoravano.

Poi..molto ultimamente sono mancato al nostro mare due pomeriggi per mancaza di parcheggio e di ritornarci 'mbicicletta sotto il solleone non ne avevo proprio voglia.

Non posso dire altrettanto di chi dice: bei mi tempi perchè tanto sole lo prendevo si ma alla Baldinaca e cominciare a lavorare come un "omo" a 11 anni d'età è stato durissimo ed ora però grazziaddio recupero 'n'aveppaura (anche senza baracche) e burattini.
bona

9/10/2012 - 9:36

AUTORE:
Cittadino 2

E' stata la fine di un momento magico, non solo della nostra gioventù più spensierata e con al certezza di avere un futuro, ma quella del godimento di un bene ancora poco conosciuto e poco apprezzato.
Era il tempo dove vacanze per la gente significava o continuare a lavorare nei campi (e non erano pochi e li vedevi sulla spiaggia con l'abbronzatura "a cannottiera") o potersi permettere, gli operai che lavoravano nelle fabbriche pisane o nelle amministrazioni locali, la "gabina" a Torre del Lago. Per noi invece il mare non poteva che essere Bocca di Serchio. In bicicletta e poi con la Vespa e infine con la 600 con tanto di sportine con il mangiare, con tutta la famiglia in fila sul muraglione per aspettare la traversata con Pattana.
Le cannelle che tagliavano le dita, i freschi dentro le baracche, le tavolate e le risate, i corteggiamenti, gli amori, i primi baci rubati, i gabinettini abusivi, le zeppe, i crognoli, i buzzoni erano la nostra spensierata vita estiva che solo in quel posto era possibile. Per noi quello era il mare, quelle erano le vacanze, non poteva esistere niente di migliore.
Il divieto delle baracche ha posto fine ad un momento, ad un epoca che stava già decadendo quando troppa gente, troppe baracche e troppa tecnologia avevano già mutato l'ambiente e la vita su quel piccolo pezzo di terra, su quel picccolo paradiso che è stato Bocca di Serchio. Noi abbiamo avuto la fortuna di viverlo come doveva essere, dopo non è stato più lo stesso.
Si può cogliere il senso di quelle nostre estati ora solo d'inverno, nelle rare giornate di sole quando la spiaggia è deserta e capace di mostrare ancora tutto il suo fascino e la sia immutata bellezza.