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Si conclude oggi a Marina di Pietrasanta, nell' ineguagliabile ambientazione della Versiliana, la mostra di Gavia "Ikonika a chi?", quadri in libertà nel verde parco delle Ninfee, terzo appuntamento che certifica la grande sintonia tra l'artista e l'importante festival artistico, culturale, politico,ecc...
La mostra, come racconta Gavia,  è un viaggio intimo, dove ognuno inventa un percorso, indugia davanti ad acquarelli, oli od organza dipinta, opere senza titolo, non solo per ammirarle, ma per dialogare con loro.

Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
Spesso negli Stati Uniti e quando ti trovi tra la mid .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

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di Carlo Bertini
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Roberto Sbragia – coordinate iniziative infrastruttura FiPiLi Forza Italia
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di Andrea Paganelli
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Reggio Emilia, da Venerdì 23 Agosto
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Di Umberto Mosso
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Fata Idro ha fatto un miracolo: quello vero balsamico salvifico.
In ausilio a fata Flora riesce a difendere,
proteggere, tutelare il mondo intero .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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di Giacomo Sanavio

Fermare il consumo di suolo agricolo

16/10/2012 - 0:29


FERMARE IL CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO.

 

 La proposta di legge del Ministro Catania.

 Lunedì scorso il consiglio provinciale ha adottato la variante del Piano territoriale di coordinamento (PTC) per i territori rurali.

 Il dibattito in consiglio è stata l’occasione per riflettere sulla centralità della funzione dei territori e delle attività agricole.

 Ma è stata anche un’occasione per approfondire la tematica del consumo di suolo e della recente proposta di legge del Ministro delle Politiche agricole in tema, appunto, di limitazione del consumo di suolo agricolo.

 

 Mi preme riprendere e sottolineare alcuni passaggi ed osservare i limiti della proposta. Il paesaggio agrario non è un paesaggio naturale, ma è quella forma che l’uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale.

La salvaguardia del territorio rurale è funzionale alla costruzione di territori “resilienti”, cioè di territori in grado di ripristinare le condizioni di equilibrio del proprio sistema.

 Con queste premesse si vuole sottolineare quanto la scelta di investire sulla tutela delle aree agricole e sul contenimento del consumo di suolo sia assolutamente strategica non solo per l’economia del nostro paese ma anche per la salvaguardia del territorio rurale che, a livello nazionale, risulta notevolmente compromesso da scelte urbanistiche massivamente rivolte all’espansione (ogni giorno, 100 ettari di suolo vengono cementificati; dal 1950 ad oggi la popolazione italiana è cresciuta del 28%, mentre la cementificazione del 166%).

Bisogna ricordare anche che la perdita di terreni agricoli mette a serio rischio la sicurezza alimentare, vale sottolineare come la superficie agricola utilizzata in Italia sia passata dai 18 milioni di ettari del 1971 agli attuali 12,8 milioni di ettari.Il disegno di legge nazionale sul contenimento del consumo di suolo assume quindi una particolare rilevanza soprattutto se, con questo, si rafforza l’importanza della pianificazione del territorio rurale, attraverso la quale è possibile individuare, da un lato, gli interventi e le opere di mitigazione/compensazione da mettere in atto per incentivare il corretto uso del suolo agricolo (riprendendo il concetto della “zonazione”) e, dall’altro, le tutele necessarie per rafforzare la resilienza del territorio. Per far questo, la pianificazione deve basarsi su un sistema di conoscenze del territorio rurale che possa funzionare da filtro per la verifica di compatibilità delle trasformazioni dei suoli e per orientare le scelte di governo del territorio, in modo tale da risolvere le criticità e da valorizzare le eccellenze.

Su questo aspetto il PTC cerca di incidere.Non si può prescindere dal premettere che una manovra legislativa finalizzata al contenimento del consumo di suolo e alla valorizzazione delle aree agricole, non possa che essere applaudita se non addirittura esaltata. Un provvedimento di questo genere è necessario, punto e basta.

Se è necessario migliorarlo, lo si farà, ma intanto è importante ribadire la sua importanza. Le riflessioni che seguono sono rivolte a segnalare i punti di debolezza, proprio e solo con l’intento di migliorarne l’efficacia, confermandone assolutamente la validità.Un primo punto di riflessione riguarda il fatto che una legge come questa deve usare un linguaggio diretto ed efficace, per cui si deve riconsiderare il concetto che all’art. 2 è indicato con la frase “Con decreto … è determinata l’estensione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale”

.Ci si deve infatti chiedere se l’estensione massima di superficie agricola edificabile debba essere determinata in tutti i casi, dando così per scontato che parte del territorio agricolo debba ancora essere sacrificato all’edificazione o se non convenga piuttosto, fin dai primi articoli, dichiarare che il consumo di suolo agricolo non è più ammesso e che è comunque subordinato al totale esaurimento delle aree di riqualificazione già urbanizzate, indicando un’estensione massima di superficie di nuova urbanizzazione sul suolo agricolo, rendendo cioè immediatamente chiaro che si tratta del sacrificio di territorio agricolo per interventi di nuova urbanizzazione.

E’ inoltre necessario valutare se sia davvero possibile determinare l’estensione massima sul territorio nazionale o se questo non sia invece così velleitario e indeterminabile, da impoverire l’intento del provvedimento.A questo proposito non è secondario e può essere molto problematico il fatto che si affidi alle Regioni il compito di stabilire l’estensione dei “terreni agricoli edificabili” (così come previsto al comma 8 dello stesso art. 2), senza fissare preliminarmente dei criteri rigorosi su cui basarsi, non tenendo in considerazione una realtà ormai ben chiara a tutti e cioè che nel nostro paese, non vi è la stessa consapevolezza, in tutte le realtà regionali, sulla necessità di non sprecare suolo agricolo per le nuove urbanizzazioni e che si avrebbero quindi, ancora una volta, condizioni estremamente differenti fra le diverse aree del paese.Non è inutile ricordare, infatti, che fra i criteri rigorosi su cui basare la determinazione dell’estensione massima del suolo agricolo sacrificabile per interventi di nuova urbanizzazione, non può che esserci una valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale, non di tipo generale (e quindi non strettamente finalizzata) ma specificatamente mirata a riconoscere gli elementi fondamentali da salvaguardare, per la quale il Ministero delle Politiche agricole potrebbe fissare delle linee guida a cui attenersi rigorosamente.

L’auspicio che ci sentiamo di formulare ora è che di questo argomenti si impadronisca un’opinione pubblica sempre più ampia e consapevole, in grado di “pretendere” dal Parlamento una veloce approvazione del disegno di legge.

 

 Giacomo Sanavio

Assessore allo Sviluppo rurale e Programmazione territoriale

Provincia di Pisa

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5/11/2012 - 17:31

AUTORE:
Napolitano Francesco

... si ha voglia di ammaliare i lettori con effetti speciali, ovvero discorsi pieni di citazioni, perifrasi, similitudini ecc. Tanto meno ho capacità e/o velleità da scrittore di pamphlet. Detto ciò, a volte si può esprimere il proprio punto di vista in conciso, ma comprensibile, senza essere prolisso partendo dalla storia del '900 per arrivare alla conclusione di una poco chiara e circostanziata rivoluzione.
Se la sovranità è del popolo mi pare lapalissiano che questa sovranità (qualcuno cantava in corteo "il potere al popolo" ... tranne ora!) sia in "vacanza" e credo che gli elettori che hanno votato due coalizioni contrapposte non siano contenti di ritrovarsi insieme, loro malgrado. Forse ciò significa che nelle alte sfere dei rispettivi partiti non la pensano proprio diversamente, e ciò è da valutare nelle prossime primarie. Riguardo alla GDO, vorrei osservare che in Toscana essa si è allargata in modo anarchico come in altre regioni politicamente avversarie, d'altra parte mi ricordo benissimo i discorsi sul lavoro basati sullo sviluppo del terziario, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

18/10/2012 - 9:12

AUTORE:
Alessio Niccolai

Permettimi - Francesco Napolitano - di dirti che il tuo intervento, così come è formulato - per quanto possa avere qualche pretesa di condivisibilità - sia troppo frettoloso, enigmatico e disconnesso per essere accondisceso e sottoscritto integralmente.
Di certo la - neanche tanto - velata critica ai partiti che sostengono la «Maggioranza» di questo governo e che mette il buon Sanavio in evidente contraddizione politica con sé stesso, è argomento su cui almeno il sottoscritto ti può compiacere, vista la mia avversità sia per l'Europa, sia per quello che al momento può essere considerato il più fanatico e impopolare dei suoi rappresentanti.
Il «cemento» cui ho alluso nel mio precedente intervento è ovviamente metonimico, sottintendendo tutto ciò che si identifica con i modelli attuali di «urbanizzazione» e di sviluppo selvaggio e a «macchia di leopardo».
Lo «sviluppo sostenibile» consiste in una pletora di idee, azioni, inclinazioni e concezioni non definite e/o convenzionalmente accettate e, ti concedo, che molte di esse invocate in suo nome, altro non sono se non tentativi - spesso maldestri - di sdoganare «cementificazione» sotto mentite spoglie.
Ma da qui ad affermare che l'idea di «sviluppo sostenibile», cui oggi sempre più spesso fa eco quella di «decrescita felice», sia millantata e che i suoi sostenitori - non chi stampiglia sui propri simboli distrazioni intellettive come «Bene Comune», laddove di tutto si interessa meno che dei beni comuni - siano in realtà degli ipocriti direi che ce ne corre!
La mia affermazione invece è stata molto precisa, oserei dire chirurgica: il nemico mortale della sostenibilità ambientale, delle buone pratiche agricole e degli agricoltori è la GDO ed in questo teorema pesante quanto un macigno si nascondono probabilmente tante considerazioni ben più spregiudicate di quanto tu non abbia inteso fare...

18/10/2012 - 0:42

AUTORE:
Bruno Baglini

Alla tua età dovresti sapere che è il Presidente della Repubblica Italiana sentiti i presidenti dei due rami del Parlamento, gli ex Presidenti della Repubblica e le delegazioni dei gruppi parlamentari a dare l'incarico ad una personalità (che potresti essere anche tu) di trovare una maggioranza nei due rami del Parlamento e formare il Governo della Repubblica.
Il Senatore Monti questa maggioranza l'ha trovata (se non la trovava il Presidente scioglieva le camere) ed in democrazia rappresentativa sono i nostri Eletti che hanno il nostro voto ed i Ministri su indicazione del Presidente del Consiglio incaricato poi vengono nominati dal Presidente della Repubblica Italiana.
(in Italia)

In America invece fanno come gli americani ed in Svizzera c'è Democrazia Diretta; nei fossi di Nodica invece ci sono i ranocchi (pochi) come i morecci in macchia a Migliarino (pochi)
..io la vedo cosi: sia per i morecci (meglio pochi che niente)che per l'ordinamento democratico (fin che non lo cambiamo è così)
bona

17/10/2012 - 23:47

AUTORE:
Napolitano Francesco

Un nemico dell'agricoltura non è solo il cemento, ma anche l'asfalto. Ma ne esiste uno più subdolo, quello di chi millanta con lo sviluppo sostenibile, che non è altro che uno specchietto per le allodole: millantano di rispettare l'ambiente solo perchè, se gli altri occupano il territorio 10, loro invece in virtù dello "sviluppo sostenibile" lo occupano per 9. Voorei ricordare un dato inconfutabile, cioè Monti è sostenuto da una coalizione non votata dagli italiani: censura?

17/10/2012 - 22:01

AUTORE:
Alessio Niccolai

Il principale nemico della buona agricoltura è il cemento... quello che non si spiega con una percentuale inverosimile di immobili sfitti.
Il secondo è la GDO che, non a caso, equivale ad altro cemento.
Perché cercare sempre Maria per avere? Giacomo Sanavio guarda molto più avanti nel tempo di quanto tu non riesca a fare te: lo sai che il governo Monti ha di recente bloccato una legge regionale della Calabria troppo favorevole al KM0 e vietato de facto le varietà antiche ed il semenzaio a scopo di vendita per favorire multinazionali della chimica come Monsanto? Altro che accesso al credito: la Comunità Europea è il principale nemico dell'agricoltura!

17/10/2012 - 12:08

AUTORE:
Meno Consumo

meno consumo di terreno agricolo,
e di tabacco

17/10/2012 - 7:51

AUTORE:
Ludmilla

Cosa è stato fatto per impedire l'abbandono delle attività rurali, che avrebbero sicuramente preservato l'uso dei terreni agricoli? Burocrazia, incompetenza, mancato accesso al credito, nessun aiuto per poter accedere facilmente all'uso di fondi comunitari, etc. etc. etc.

16/10/2012 - 10:34

AUTORE:
ortolano casalingo

Il cibo è fondamentale ma il problema è che sono gli ortolani che mancano.