Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il Comune di San Giuliano Terme ha pubblicizzato il progetto di autorecupero di un immobile “Ex opera PIA” di proprietà del comune, con il concorso dei futuri assegnatari degli alloggi.
Come specificato nel bando l'autorecupero è una procedura di ripristino di unità immobiliari ad uso abitativo, diretta e coordinata da professionisti, con la quale un gruppo associato e volontario di persone o famiglie (autorecuperatori) realizza nel tempo libero la propria abitazione, quindi gli autorecuperatori dovranno garantire all'interno del cantiere un monte ore di lavoro e una quota finanziaria alla copertura dei costi dell'intervento.
Il problema o l'inghippo, che dir si voglia, sta proprio qui.
Da quanto è stato possibile sapere dagli uffici pubblici competenti, come nella maggior parte dei bandi comunali, il tutto è ancora molto approssimativo e nebuloso .
Quanto dovranno versare, di tasca propria, gli autorecuperatori a copertura dei costi dell'intervento?
Nessuno in Comune riesce a dare risposte esaurienti, per cui il gruppo associato e volontario di persone e famiglie che, per concorrere, devono avere un ISEE relativo all'ultima dichiarazione dei redditi compreso tra un minimo di € 11.000 annui e un massimo di € 35.000, un'età compresa tra i 21 e 65 anni e tanti altri requisiti, dopo aver presentato la domanda entro il 31 ottobre 2012 ore 12.00, sapranno, solo allora, sempre che risultino vincitori, se dovranno pagare venti, trenta, quaranta, cinquanta mila euro o più, per partecipare a questo geniale progetto.
La serietà di una amministrazione si valuta sopra a tutto in queste circostanze.
Illudere famiglie, facendo balenare loro la speranza di poter realizzare un piccolo sogno, senza fornirgli certezze di spesa, costringendole a ritirarsi se le cifre richieste successivamente non fossero sostenibili per le loro già scarse risorse economiche, è decisamente inaccettabile.
Come è possibile fare un bando per la realizzazione di 16 appartamenti, chiedere la partecipazione e collaborazione dei cittadini, perché il Comune, con un buco di bilancio di tre milioni e mezzo di euro fatto nel 2011, non è in grado di garantire la realizzazione di alloggi popolari, senza dire loro la spesa a cui andranno incontro.
Ancora una volta per questa amministrazione è più importante apparire, che l' essere ed a rimetterci sono sempre le solite persone.
Cons. Riccardo Maini (Indipendente)