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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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AMARCORD

21/10/2012 - 7:39


O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio così.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui.


Trovate Voi, senza leggere oltre,  l’aggancio della foto ai versi della universalmente nota poesia carducciana “Davanti San Guido”.


Ve lo dico io.


La raccolta della resina è legata alla storia dell’uomo a partire dall’epoca preistorica ed è sopravvissuta fino a pochi decenni fa per i molteplici utilizzi di questo materiale naturale.
L’uomo preistorico, ad esempio, fissava le sue frecce ed i suoi strumenti di pietra a manici di legno con un impasto di resina, carbone e cera d’api.
Al tempo dei romani poi l’attività di estrazione della resina dagli alberi di pino era sottoposta a rigido controllo da parte del Fisco, che vi traeva una tassa di concessione, come per le saline.
La trementina grezza è la resina che cola dai fusti di molte conifere (pini, abeti, larici), opportunamente intagliati. La raccolta avviene da marzo a ottobre, in piccoli recipienti fissati alla base dell’incisione a V praticata sul fusto. La produzione annuale di trementina grezza da un albero varia da 1 a 2 Kg.

Il componente principale di questa resina è il pinene, composto organico che ha la caratteristica di indurire a contatto dell’aria.
Dalla trementina grezza, attraverso processi di distillazione, si ricava l’essenza di trementina, nota come acqua ragia, utilizzata come diluente delle vernici e come balsamo per le vie respiratorie. Il residuo della distillazione si chiama colofonia o pece greca, ed è usata per la preparazione di vernici, cera lacca e saponi di resina.
Un utilizzo senz’altro curioso della pece greca, ancora oggi insuperato, è rappresentato dal trattamento delle corde degli archi per suonare strumenti musicali.


Troppo tecniche e asettiche le notizie sulla “ragia” e i suoi usi.


Guardiamo con gli occhi dell’anima e ascoltiamo con le orecchie del cuore e sentiremo piangere il nostro “pineto” con una pioggia (antidannunziana) di gocce di resina e sentiremo il dolore di quelle ferite che solo il tempo, il Grande Guaritore, riuscirà a lenire e a far dimenticare e far fantasticamente credere ai novelli visitatori del bosco che in “certe fantastiche piante” le foglie siano partorite dall’interno della pianta.


Ah, dimenticavo: le piante venivano scalfite a vita o a morte, con cicli di circa sette anni, dando un fiasco di prodotto all’anno!


Tutto torna ora, caro il mio Giosuè?

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