Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Dal Cern di Ginevra al Colorificio Toscano di Pisa
La decisione di Pierluigi Bersani di cominciare la sua campagna elettorale per le primarie al Cern di Ginevra è stata ottima. La visita al Cern ha fatto provare a Bersani “l’emozione di aver parlato con i ricercatori che hanno scoperto il bosone di Higgs”.
Peccato che, per la polemica contro Renzi, sia passato in secondo piano il senso profondo di questa tappa di Bersani al Cern. Già all’aereoporto, in fila per salire sul volo lowcost, Bersani picchia duro: “La gente non crede più ai politici, bisogna cambiare registro, spiegare la situazione, rimboccarsi le maniche, altro che jet privati”.
I temi al centro dell’incontro con gli scienziati italiani di Ginevra e la gente lì emigrata che è andata ad ascoltarlo in un teatro sono l’innovazione, la ricerca, il rinnovamento e Bersani dice loro:
"L’Italia che ho in mente io è la bella Italia che c’è qui, un’Italia etica, se posso usare la parola".
Ma dell’intensa giornata ginevrina di Bersani sulla stampa è rimasta solo una battuta: “Renzi è con i banditi della finanza”. Purtroppo.
I lettori della Voce del Serchio sanno che il portavoce emerito dell’esperimento del Cern di Ginevra è Guido Tonelli, nostro concittadino, insignito dal Presidente Napolitano del titolo di commendatore e candidato al Nobel per la fisica. Forse sanno anche che Guido Tonelli era uno dei tanti “giovani ribelli” che da sempre sono una parte importante di Pisa e della sua storia.
Dice Guido Tonelli:
“Non si può pensare Pisa senza Piazza dei Miracoli; altrettanto non la si può pensare senza i suoi giovani ribelli, provenienti da tutta Italia. Il giorno in cui a Pisa non ci dovessero essere più giovani ribelli, la città avrà perso la sua anima”.
A Pisa, a poche centinaia di metri da Piazza dei Miracoli, c'è il Colorificio Toscano riaperto dal Municipio dei Beni Comuni. Ieri ci sono andato e ho visto un centinaio di giovani ribelli riuniti in assemblea e ho pensato una cosa banale: belli due volte, perché sono qui dove la vita sembra essersi fermata soffocata dalla polvere dell’abbandono e perché sono giovani che vivono la politica insieme a tutti i cittadini che vogliono costruire insieme un futuro a questa area immensa e degradata.
Pisa ha quasi 100.000 abitanti che ogni giorno con l’ospedale, l’università e l’aereporto probabilmente superano i 200.000 di Ginevra che ha una vita culturale ricchissima in tutte le sue manifestazioni, dai teatri e concerti ai cinema alternativi e ai circoli di quartiere.
Guido Tonelli racconta la sorpresa nel frequentare alcuni di questi luoghi e di scoprire “che una buona percentuale è gestita da giovani (la maggior parte dei direttori di teatro hanno meno di quarant’anni e molte sono donne). I centri sociali occupati che producono spettacoli di danza, poesia, musica e teatro costituiscono una buona fetta dell’offerta culturale della città”.
Ma la sorpresa più grande per Guido Tonelli è che: “Molti di questi luoghi sono ospitati nel centro in immobili di prestigio che, si scopre, la speculazione edilizia voleva sfruttare, ma sono stati occupati per anni da gruppi giovanili che li hanno trasformati in luoghi di incontro, di socializzazione e di integrazione. Ad un dato momento l’amministrazione comunale ha preso l’iniziativa di intervenire con espropri, agevolazioni e finanziamenti per chi “arricchisce” la città con il lavoro volontario di organizzazione sociale e culturale". Prosegue Guido Tonelli: "Discutendo con un amministratore locale della città durante un dibattito, mi ha colpito il pragmatismo - tipicamente svizzero - con cui questa politica veniva difesa: “Tutti gli studi che abbiamo fatto dimostrano che per ogni franco investito in cultura e socializzazione se ne risparmiano dieci in sicurezza ed in politiche di contrasto del disagio sociale”.
Per questo mi riesce difficile capire il grande schieramento militare con reparti antisommossa di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza durante il corteo pacifico di sabato 13 ottobre indetto dal Municipio dei beni comuni. Il neonato Municipio anziché un problema di ordine pubblico costituisce una risorsa per la città con le mille iniziative sociali e culturali che in questi anni i gruppi e le associazioni che lo costituiscono hanno prodotto.
Ecco alcuni esempi donati alla città: la Ciclofficina, i corsi d'italiano e gli sportelli legali per i migranti, la biblioteca e il cineclub, la caffetteria equo-solidale e le cene vegetariane, centinaia di concerti e di feste da ballo, teatro, sport popolare, Gruppo d'acquisto solidale, la parete di arrampicata, gli scacchi insorgenti e l’azione quotidiana delle tante associazioni e gruppi che hanno provato a sperimentare nuove relazioni sociali e personali che prescindono dall’economia di mercato.
Come per tutte le attività e ricerche c’è bisogno di luoghi dove si sperimenta e dove si possono anche fare errori. Ma il problema oggi è racchiuso in questa semplice domanda: cosa fare nei dieci mila metri quadrati di questa area? Il Comune cosa vuol farci?
È giusto o no chiedere alle istituzioni che il Municipio dei beni comuni possa continuare a donare alla città tempo, energie e di valorizzare le risorse sociali e culturali che svolge? È troppo come cittadini chiedere di poter costruire un futuro per questa immensa area abbandonata dalla multinazionale J Colors che in questi giorni dal suo sito ha cancellato la storia del suo legame con il territorio pisano?
Intanto è stato lanciato il bando IdeAzione per affrontare insieme la sfida della costruzione di un mix innovativo tra realtà economiche, sociali e culturali in questo nuovo spazio pubblico in città.
“Immaginare l’indicibile in politica, voler rovesciare dalle fondamenta il modo in cui la società è organizzata non è poi così diverso dal cercare di immaginare soluzioni per rendere più coerente e completa la nuova visione del mondo che la scienza moderna sta cercando di costruire”, così conclude Guido Tonelli dal Cern di Ginevra.
Prima dell’assemblea ieri ho visitato l’ex Colorificio Toscano e sono rimasto impressionato dalla grandezza del luogo, dal vuoto e dall’abbandono che in certi uffici sembrava una fuga, da una multinazionale con i suoi avvocati e le sue potenti forze. Mi è sembrato tutto più grande di noi che eravamo lì. Poi mi sono seduto accanto a quei ragazzi e, mentre ascoltavo le loro idee, ho pensato: la Pisa che ho in mente io è anche la bella Pisa che c’è qui, una Pisa epica, se posso cambiare le parole di Bersani.