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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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FALLO!!

25/10/2012 - 15:42


Come nella letteratura fantastica di Salgari dove nella giungla nera terrorizzava la Trimurti, anche nella vita reale, e nei boschi solari, regna una simile terna di pericolose entità: le amanite.
Le ho chiamate Trimurti perché tre, e solo tre, di loro sono mortali per l’uomo che tenta di avvicinarle e farle sue.
Amanita falloide, amanita verna e amanita virosa si contendono la pericolosità del loro veleno.


Funghi belli come tutti i loro simili, appetitosi come il fungo può essere, esaltante ricerca che attira ogni genere di persone, appassionanti ritrovamenti, ma…nel dubbio astieniti, questa è la massima che ogni ricercatore deve seguire!
Fungaio, fungaiolo e ricercatore non necessariamente sono anche micologi o pseudo tali e quindi se non conosci il fungo che ti sta ai piedi NON LO PRENDERE!
E ancor di più: se non conosci nessun tipo di funghi, guardali ma

NON ANDARE A “FARLI”!


Mi sbilancio a dire che ad una bella fetta di fungaioli, quelli che vanno con il rastrello e quelli che danno le pedate ai funghi che non conoscono o che sanno velenosi, ni ci vorrebbe una bella lezione a vomito e caate, non di più!
Sonia racconta della storia del ricercatore duro e malfidato incontrato con le amanite nel cestino ed io vi voglio dire di quello che successe a Livorno quando andavo all’ITI di quella città, qualche annetto (mezzo secolo!) fa.
A dire il vero a scuola ci andavo poco fra mare, mercatino americano, acquario, ardenza, antignano, porto, pancaldi, parterre che mi attiravano più di fisica ed elettrotecnica, ed un giorno di questi tempi, davanti al mercato coperto sui fossi, incrociai un bischerotto di giovanotto che vendeva AMANITE FALLOIDI.
Di fronte ad una tale assurdità non potei fare a meno di dirgli che oltre ad essere sprovveduto era anche delinquente e lui buttò il cestino nel fosso e scappò mentre stavo chiamando un vigile.
Oddio, mi ci volle mezza mattina a far capire cosa era successo e alla fine convinsi la guardia a chiamare una volante con l’altoparlante che fece un giro cercando coloro che “potevano” aver comprato la “salsa maledetta” per la “cena con l’assassino”.


Un’altra storiella e poi basta: tempo fa, all’ora di pranzo, drin, un vicino mi mostra un ciuffo di funghi e domanda se “son boni”, erano chiodini, lo rassicuro e lui sorride e dice di dover correre a casa che son tutti a tavola con la forchetta ritta in mano in attesa di infilare penne funghi e hanno fame e paura ma ora solo fame!


Già anni fa, all’inizio della bella avventura della Voce, scrissi di funghi ed ora, dato che è “tempo di fungi” ci ritorno sperando di far cosa gradita come suggerisce l’attento “cittadino 2”, ma non senza prima divertirmi con un sonetto che scrissi tanto tempo fa:


Tempo di funghi
 
“Perché la mmannita ha cognome Fallo?”
chied’un bimbo ch’è a ffa funghi con su’ pà.
“Perché lo mette ’n domo all’assaggiallo
a ‘ve duri ‘he s’impappino a ccercà!
 
La natura ti da lo stòppe ‘or giallo,
come fan biacchi e bboddicchi ‘n Paranà;
traligna ‘r fungo cor nomin’a ggallo,
dimórto bòno a risotto da ggustà’.
 
Ar pino s’arruffiana ‘r pinaiolo,
‘r pioppino ‘anto ‘r pioppo cià la stanza,
com’al lleccio ‘ lleccino sta a ffagiolo!
 
‘R posto da nnomm’a ttutto, gliè l’usanza:
‘nder prato nasce ‘r fungo prataiolo,
e ‘r moreccio cresce …..alla ‘Ostanza!”
 
quindi se  hai voglia di fare falli,
ma cerca di non fare falli
e tanto meno di far falli!


Occhhe?
 

 

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