Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Brezza
Uno esce di casa, sente alitare una brezza calma, vede le foglie che si agitano piano, passa davanti ai seggi dove si svolgono le primarie del centrosinistra, gli è difficile trovare le parole scritte per parlarne e si rallegra della fila di persone che hanno ancora voglia di partecipare, hanno fiducia e speranza nonostante l’urto profondo della crisi economica e di quella della sinistra che mi sembra ancora più grave.
Il mio pantheon quando ero piccolo
Da piccolo, se avessi dovuto indicare due personaggi simbolo, avrei fatto i nomi di John Fitzgerald Kennedy e di Papa Giovanni XXIII. Kennedy mi piaceva: era intelligente, affascinante e moderno. Il video dello sparo a Dallas nel 1963 mi colpì moltissimo. Anche Papa Giovanni mi è sempre piaciuto, di fronte a un simile personaggio mi veniva la voglia di recitare “Padre nostro che sei in terra”, perché lo sentivo un uomo semplice e vicino. Avevo dieci anni, ma ricordo quel famoso filmato dell’11 ottobre 1962 quando, in una Piazza San Pietro gremita, il papa buono pronunciò il discorso alla luna con il finale: “Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite questa è la carezza del papa”.
Un problema
Il problema è che, cinquant’anni dopo, la carezza è diventata un pugno. Il 14 novembre le piazze si sono riempite di ragazzi che chiedevano futuro, ma hanno ricevuto manganellate mentre dalle finestre del ministero hanno lanciato lacrimogeni. E non capisco come i poliziotti non riescano a fermare i black bloc e i pochi violenti che non sono eroi e neanche partigiani come si credono, sono un vuoto e un problema.
Il Pci quando ero giovane
“Siamo ancora una volta in un momento pieno di insidie…” credo che siano state queste le ultime parole di Enrico Berlinguer, ma è certo che la mancanza di una costruzione collettiva e potente come il Partito comunista italiano si fa molto sentire. A quel partito non sono mai stato iscritto e l’ho criticato anche molto, ma penso che non si debbano perdere il filo della continuità con quel passato, le radici di quella storia quando i partiti di sinistra erano luoghi in cui entravi in contatto con persone distanti tra loro ma unite da un progetto comune e di lotta per la giustizia sociale. Il Pci e la sinistra hanno prodotto grandi riforme, anche dall’opposizione. Senza quella presenza oggi è rimasta solo l’ideologia che dice: il neoliberismo è naturale e inevitabile e non c’è niente da fare.
Il mio pessottimismo
Ho la fortuna di essere votato all’ottimismo come Vittorio Foa che diceva: finché nascono bambini bisogna essere ottimisti. Ma se penso alla sinistra italiana cambio umore. Penso che la sinistra italiana abbia perso molte occasioni, a partire da quando Pietro Ingrao, all’XI congresso del Pci, disse più o meno così: “Non sarei sincero se dicessi a voi che sono rimasto persuaso…”. Riassunto: non mi avete convinto. Applausi fragorosi dei militanti, gelo dei dirigenti.
Sul viale del Brennero
Passeggiando sul Viale del Brennero, chiuso fino al 21 novembre, solo con me stesso, tra i platani caduti per la pioggia e per il vento e abbattuti per il “cancro rosso”, la dolce brezza serale mi consola. Se guardo i ragazzi e le ragazze e la loro protesta non violenta penso che qualcosa di nuovo nascerà.