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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Legambiente Pisa, Versilia, Valdera
LIPU Massaciuccoli
SAN ROSSORE RESTI AL PARCO !!!

21/11/2012 - 18:57



 
Ai Sindaci e ai Presidenti delle Province della Comunità del Parco
 
Ai Consiglieri Regionali pisani
 
AGLI ORGANI DI STAMPA CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
 
SAN ROSSORE RESTI AL PARCO !!!
 
Le associazioni ambientaliste pisane e versiliesi sono totalmente contrarie al passaggio di San Rossore al nuovo ente Terre Regionali Toscane, erede della pluri-indebitata e commissariata Azienda regionale agricola di Alberese.
 
Siamo preoccupati per la superficialità con cui la Regione intende imporre questo passaggio, dando mano libera per trarre reddito da un bene comune che invece dev’essere amministrato, come dice la legge statale di trasferimento (n. 87 del 1999), secondo i principi della Legge Quadro sulle Aree Protette,  per la valorizzazione dell’ecosistema e per “scopi didattici, educativi e sociali” mirando “all’equilibrio ecologico e al risanamento ambientale”.
 
Chi meglio del Parco può assicurare questi fini, per i quali 13 anni fa la Presidenza della Repubblica ha affidato alla Regione San Rossore “quale unicum ambientale, paesaggistico, storico e culturale di rilevanza internazionale”?
E se la Regione non è più disposta ad affidare al Parco la più prestigiosa delle sue proprietà, come potrà poi pretendere che i tanti proprietari privati presenti nel Parco accettino di essere solo loro a dover farsi carico della tutela ambientale?
 
Come può la Regione non capire che questo passaggio è distruttivo per tutto il Parco e anche per tutto il sistema regionale delle Aree Protette? O forse è proprio questo l’obiettivo della proposta di legge: mettere mano allo smantellamento del Parco?
 
E quanta economia locale sarà danneggiata da una gestione della Tenuta che non farà più riferimento ai “principi di salvaguardia ambientale” che la Regione, secondo gli obblighi della legge 87, dovrebbe garantire e il Parco ha efficacemente garantito finora?
San Rossore non è un’azienda agricola: è fatto di foreste e solo il 10% è area agricola. Conosciamo solo due modi per produrre reddito dalla gestione dei boschi, di cui San Rossore è costituito per quasi il 90% della superficie. Il primo è quello di tagliare gli alberi per farne cippato, cellulosa, legna da lavorazione. Il secondo è quello, finora applicato dal Parco, della gestione forestale sostenibile, valorizzando il ruolo ecologico, di serbatoio di carbonio e di biodiversità, che il bosco garantisce, migliorando contemporaneamente i servizi turistici e l’immagine del territorio che derivano da un ambiente ben gestito.
 
Ma non saranno danneggiati solo i servizi ecosistemici e le piccole aziende turistiche che operano a San Rossore. La Bandiera Blu, il Quality Coast, il potenziale turistico del territorio, l’immagine e l’attrattiva della costa del Parco saranno irrimediabilmente compromesse per gli anni a venire.
 
Il nuovo Ente, poi, non risponderà più alle Istituzioni locali, come fa il Parco attualmente, amministrato da un Presidente e un Consiglio nominati su proposta degli Enti locali. L’ente Terre Regionali Toscane in base alla proposta di legge, risponderà solo alla Regione, addirittura con minori controlli di quelli cui è stato finora sottoposto il Parco, e potrà decidere il regolamento d’uso e di accesso a San Rossore, e anche la pianificazione delle risorse e delle foreste, in totale autonomia.
 
Facciamo appello agli Enti locali perché si contrappongano a questo esproprio di un bene comune ambientale effettuato con la scusa della crisi, rischiando invece di danneggiare l’economia turistica locale.
 
Se questa scellerata legge dovesse essere approvata, chiederemo al Presidente della Repubblica di riprendersi San Rossore, perché la Regione avrebbe contravvenuto agli accordi che ne avevano accompagnato il trasferimento, dimostrando di non essere degna di apprezzarne il valore.
 
Pisa e Viareggio, 20 novembre 2012
 
Legambiente Pisa, Versilia, Valdera
LIPU Massaciuccoli
WWF Pisa e Lucca

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27/11/2012 - 10:08

AUTORE:
Mariano

gent.mo sig. Sergio,
probabilmente lei non ha consapevolezza del perchè oggi la regione Toscana voglia "espropriare" la gestione della Tenuta di San Rossore ai suoi cittadini... Lei sostiene che che il Parco "ha dilapidato soldi pubblici in progetti fallimentari", mentre la Regione ha messo in atto tutto questo trambusto proprio per il contrario di ciò che lei afferma. Pensi che qualcuno molto ascoltato in Regione, è andato a riferire che non si sono impegnate risorse pubbliche in progetti e progettazioni varie, per alcuni milioni di Euro...(sono usciti anche articoli sui quotidiani locali).
Mi permetta di dissentire da ciò che lei afferma, infatti le sue motivazioni mi risultano di difficile comprensione, in quanto capisco solamente che lei è contrario a prescindere...
Venga a conoscerci, forse si ricrederà...
La informo però, che alcune sue frasi non sono corrette ma tendenti alla demagogia, in quanto a tutt'oggi nè il Presidente (che assicura la sua presenza per molte ore giornaliere presso gli uffici), tantomeno i consiglieri, godono di laute indennità, ma solo di 30 € come gettone di presenza per due volte al mese...
Mariano Tramontana
(dipendente Ente Parco)

22/11/2012 - 16:02

AUTORE:
Luisa

Cedere la gestione della tenuta di san rossore ad un nuovo nato ente regionale mi sembra un furto al Parco, altrettanto ente regionale.
La vogliono rubare al Parco per premiare chi ha gestito l'azienda Alberese? o per fare un dispetto a qualcuno?
Questi signori, assessori, consiglieri della Regione non conoscono la realtà della Tenuta, del Parco e anche del mondo agricolo. Sarebbe utile si informassero adeguatamente e non si facessero brillare gli occhi davanti al patrimonio immobiliare che è vincolato e soprattutto molto bisognoso di interventi di manutenzione.

22/11/2012 - 15:23

AUTORE:
MARIANO

Apprendo con enorme sbigottimento che la Regione Toscana, ha introdotto nel contesto della legge di stabilità o finanziaria per il 2013 , un vero e proprio esproprio della Tenuta di San Rossore dal territorio Pisano e dalla gestione dell’Ente Parco, per inserirla in un ambito fumoso e non brillante nella sua gestione, quale quello delle aziende agricole forestali regionali.
Sorvoliamo la questione del metodo adottato, nessun confronto con le istituzioni locali, con la società pisana, nessuna discussione preventiva, niente di niente, ma solo ed esclusivamente una norma celata ai più, che affiderebbe la Tenuta ad una gestione di tipo privato e che potrebbe privare i cittadini di una fruibilità e di una concreta possibilità di poter godere di un polmone verde all’interno del tessuto cittadino, violando e violentando la naturale destinazione dell’area in questione.
La nuova proposta di norma, viene presentata dalla Giunta regionale non tenendo conto della legislazione nazionale che ha sancito il passaggio dalla giurisdizione dalla Presidenza della Repubblica alla Regione Toscana, al fine di garantire la salvaguardia di un patrimonio ambientale eccezionale, ponendosi così oggi, in contrasto con le finalità stesse di gestione e di utilizzo che il Quirinale ha stabilito nel concedere la Tenuta alla Toscana (L. 87/99).
Ritengo questa operazione assurda e dannosa, lesiva degli interessi pubblici e pericolosa per i lavoratori. Come lavoratore dell’Ente Parco regionale manifesto fortissima preoccupazione evidenziando pertanto la ferma ed incondizionata contrarietà per i seguenti motivi:
- Ravviso la violazione del principio di sussidiarietà così come previsto dalla Costituzione, che ha visto anche la nostra Regione fortemente convinta, attiva e determinante, affinché gli organi centrali non si sostituissero alle istituzioni locali, più vicine al cittadino. In questa occasione invece, ed in palese controtendenza, vi è la pretesa della Regione Toscana di creare un nuovo accentramento e accorpamento di funzioni e prerogative, rimuovendole alle istituzioni del territorio ed oltraggiando il fondamentale principio di libertà e democrazia che la modifica legislativa vuole far scaturire dal basso, cioè dal cittadino;
- La scelta di una nuova gestione denominata “Terre regionali toscane” che andra’ ad accorpare alle aziende agricole e forestali già esistenti ( Cesa e Alberese rispettivamente nel casentino ed in maremma) anche il territorio di San Rossore, a mio avviso, avverrebbe solo ed esclusivamente per un mero tornaconto economico. Infatti la fallimentare gestione finanziaria di queste due esperienze di azienda, verrebbe rabberciata e rattoppata dai finanziamenti della tenuta di San Rossore. Questa operazione secondo me avrà vita breve, e causerà la stessa situazione economica delle altre due esperienze di azienda anche per la Tenuta di San Rossore, decretandone la sua fine, producendo una situazione pericolosa di deficit economico finanziario, che porterà anche al tracollo se non al fallimento l’Ente “terre regionali toscane”.
- Evidente sarà il contrasto con la naturale vocazione del territorio della tenuta di San Rossore quale quello della tutela e della salvaguardia, e manifesta sarà l’antinomia con la normativa nazionale di riferimento sulle aree protette, in quanto per l’azienda agricola forestale si prevede uno sfruttamento forzato e forzoso delle risorse territoriali di San Rossore (legname, agricoltura, zootecnia, ecc. ecc. ) con l’obbiettivo codificato nell’allegato C della relazione tecnico –normativo della proposta di legge , di “aumentare gli introiti economici derivanti da queste attività…..” . Ritengo che ciò possa avvenire in maniera parziale e controllata, nel rispetto della protezione e custodia delle risorse naturali esaltandone il valore ambientale come fino ad oggi fatto con la gestione delegata all’Ente Parco. Non và inoltre dimenticata la richiesta ormai pressante di avere anche per gli Enti Parco, l’obbiettivo di una parziale autonomia finanziaria: Abbiamo gli uomini adatti, le competenze e l’esperienze del caso per poter raggiungere questi obbiettivi senza aggravi di spesa, ma soprattutto senza stravolgere la naturale vocazione del ns territorio….

La leggerezza con la quale si sono affrontati questi argomenti, lascia perplessi e contrariati i più, in quanto nell’occasione, si è preferito ascoltare in prima commissione consiliare regionale voci stonate anziché l’Ente Parco nella sua rappresentanza legale, dimostrando nell’occasione una totale indifferenza della legislazione regionale, o peggio ancora, una presunta superiorità del dettame delle stesse leggi regionali, rispetto alle leggi nazionali e non sancita da nessuna norma. Conseguentemente a Firenze, si stanno prendendo in maniera forse troppo frettolosa e non ponderata decisioni pericolose, che vedono come protagonisti negativi sia a livello tecnico che politico proprio noi pisani , i quali antepongono nell’occasione, beceri personalismi all’interesse generale. I dati e gli atti amministrativi in possesso, confermano che da quando la Regione Toscana ha delegato la gestione della tenuta di San Rossore al Parco, i finanziamenti ricevuti dallo Stato sono stati utilizzati per l’86,36 % creando importanti opportunità lavorative anche per le imprese locali, a fronte di un 13,64 % di finanziamenti inutilizzati non per responsabilità dell’Ente Parco.


Alla luce di quanto sopra espresso, si chiede aiuto ai Consiglieri Regionali, ai Partiti politici, alle Istituzioni Locali, alle Associazioni Ambientalistiche e a tutti i cittadini, affinché si oppongono a questa riforma legislativa regionale per una gestione non consona della tenuta di San Rossore.

Dott. Mariano Tramontana

22/11/2012 - 13:39

AUTORE:
Compagneros

Credo e sono convinto che il nostro comune debba fare qualcosa per evitare certi sistemi che potrebbero portare ad una grave situazione per il nostro parco.

22/11/2012 - 12:00

AUTORE:
sergio

basta con gli sprechi per
mantenere poltrone ecco il risultato

inefficienza immobilismo no a tutto
se il parco gestisce il territorio come ha fatto fino ad oggi dilapidando soldi pubblici in progetti fallimentari ben venga la regione che si riprende quanto le appartiene cosi non sarà più obbligata a trasferire l appannaggio economico ministeriale a questi 4 politici burocrati locali che si dovranno mettere e lavorare seriamente e a stare in contatto con il mondo reale

mozione perchè il parco venga abolito altro che storie non ne possiamo più

avanti cosi Regione

22/11/2012 - 7:14

AUTORE:
CCP

Sarebbe un risultato troppo positivo una gestione del Parco che ne favorisca un uso turistico e di fruibilità maggiore per tutta la cittadinanza. La gestione prevalentemente politica che ne è stata fatta fino ad oggi lo ha usato come specchietto per le allodole di un ambientalismo fondamentalista. Spero che la gestione a scopo di propaganda politica venga allontanata. Ma tranquilli è una proposta che non è fattibile con l'attuale quadro amministrativo e le sue inefficienze Saluti

21/11/2012 - 22:14

AUTORE:
Mina

PER FAVORE PER SALVARE IL PARCO...LEGGETE , COMPLETATE L'ULTIMA RIGA E SPEDITE PER EMAIL AGLI INDIRIZZI SOTTO INDICATI .... E CONDIVIDETE GRAZIE.

Carissime/i,
Vi chiediamo due minuti del vostro tempo per cercare di fermare il trasferimento della Tenuta di San Rossore a un Ente che la gestirà a fini principalmente produttivistici, togliendola al Parco che finora l’ha amministrata tutelando la natura e la biodiversità.

Vogliamo scatenare una pioggia di mail sulla Regione per farla desistere dal progetto di togliere San Rossore al Parco.

Vi proponiamo un testo che se volete, potete adattare a piacimento, e inviare all'elenco di indirizzi riportato di seguito.
In copia, possibilmente nascosta, vi preghiamo di inserire l'indirizzo email sanrossorealparco@tiscali.it , in modo da contare le mail che partono.

Poi se vinceremo, organizzeremo una giornata di festa e di conoscenza della Tenuta, in primavera, per tutti quelli che avranno inviato il messaggio, e saranno registrati nella casella sanrossorealparco@tiscali.it .

Fate girare a tutti i vostri indirizzi, cerchiamo di essere migliaia, ce la possiamo fare !!!

Grazie a tutti

Carlo Galletti
rappresentante associazioni ambientaliste nel Consiglio Direttivo
del Parco Migliarino - San Rossore – Massaciuccoli

Indirizzi email:
enrico.rossi@regione.toscana.it, annarita.bramerini@regione.toscana.it, anna.marson@regione.toscana.it, gianni.salvadori@regione.toscana.it, m.chincarini@consiglio.regione.toscana.it, g.donzelli@consiglio.regione.toscana.it, i.ferrucci@consiglio.regione.toscana.it, p.tognocchi@consiglio.regione.toscana.it

In copia nascosta: sanrossorealparco@tiscali.it

Al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
All'Assessore all‚Ambiente e Aree Protette Anna Rita Bramerini
All'Assessore all'Urbanistica Anna Marson
All'Assessore all'Agricoltura Gianno Salvadori
Ai consiglieri eletti nell'area pisana

SAN ROSSORE RESTI AL PARCO, NO AL SUO USO PER RICAVI ECONOMICI IMMEDIATI

Il Parco Regionale di Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli ha gestito negli ultimi 12 anni la Tenuta ex-presidenziale di San Rossore con criteri di conservazione degli ambienti naturali (migliaia di ettari di foreste, dune, zone umide), di sostenibilità delle attività agricole (coltivazioni e allevamenti biologici), di sviluppo del turismo verde, dell’educazione ambientale, della ricerca scientifica. Questo corrisponde alle previsioni della legge dello Stato n. 87 del 1999, secondo cui la Tenuta dev’essere gestita secondo i principi della Legge Quadro sulle Aree Protette, per la valorizzazione dell’ecosistema e per scopi didattici, educativi e sociali, l’equilibrio ecologico e il risanamento ambientale.

Tutta l'area è Sito di Importanza Comunitaria, Zona di Protezione Speciale, Riserva della Biosfera, oltre che la più grande proprietà pubblica all'interno del Parco Regionale.

Sono preoccupato per la proposta di legge che prevede il passaggio della Tenuta all'ente "Terre Regionali Toscane" che la gestirà a fini principalmente economici e non più conservazionistici, con la possibilità di tagliare i boschi a soli fini produttivistici, vendere terre pubbliche e utilizzare il patrimonio immobiliare anche per profitti privati. Addirittura con minori controlli da parte della Regione rispetto alla vigilanza che questa ha operato durante la gestione del Parco.
Ritengo che questa proposta costituisca un grave attacco alla gestione di un bene comune di grande valore, per fini economici immediati che danneggeranno gli interessi delle comunità locali, dei turisti e degli operatori che hanno investito nel turismo verde, e con conseguenze fortemente negative sugli equilibri ambientali.

Che ne sarà dei boschi, gestiti con criteri di profitto? Saranno tagliati per farne legna, carta e energia senza alcuna forma di tutela ecologica? E' questo che intendete per green economy?
E delle coltivazioni e dell'allevamento biologici? Saranno riconvertiti ad agricoltura industriale e allevamenti intensivi?
E degli edifici, dei terreni, della Villa del Gombo? Saranno offerti alla speculazione edilizia, alla cementificazione, al turismo di massa?

E' proprio per combattere contro queste cose che è nato il Parco, dalla lotta di migliaia di cittadini, contro Porto Cristina, Onassis, la speculazione edilizia e la devastazione ambientale.
33 anni fa la neonata Regione Toscana si fece interprete di queste aspettative; perché oggi intende cambiare rotta?

Chiedo che tutta la parte relativa a San Rossore sia stralciata dalla legge di istituzione dell'ente "Terre Regionali Toscane".

Mi auguro che la Regione Toscana rafforzi il ruolo dei Parchi e delle Aree Protette come aveva fatto nel decennio passato dando vita a un sistema originale e efficace che appare ora in fase di irreversibile smantellamento.

Mi auguro che la Regione Toscana voglia onorare gli impegni del vertice ONU di Nagoya in cui la Comunità Europea e internazionale hanno ritenuto centrali le politiche delle Aree Protette per il futuro della nostra specie.

Mi auguro che la Regione Toscana consideri i beni comuni costituiti dagli ambienti naturali e dalle specie viventi come un capitale da amministrare con rispetto e conservare per le future generazioni, invece che da svendere in tempo di crisi.

DATA E FIRMA, eventuale Associazione di appartenenza, CITTA’ di residenza
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