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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
CURIOSITA'
Storia della pallavolo

24/11/2012 - 15:52

 

La storia ci insegna che fin dall’antichità l’uomo ha inventato giochi utilizzando come strumento la palla per divertirsi o svagarsi. Già i Greci e i Romani, per esempio, erano soliti cimentarsi in esercizi con la palla. Nel 1893 in Germania fu inventato un gioco denominato “faustball”, che per le sue caratteristiche, può essere considerato il predecessore della pallavolo.

Due anni dopo, un istruttore di educazione fisica americano, William G. Morgan, ideò quella che è la versione moderna del gioco della pallavolo, proprio come la conosciamo e pratichiamo oggi: era il 9 febbraio 1895. Morgan era il Direttore della Ymca di Holyoke nel Massachusset, ed il suo intento principale fu quello di inventare un gioco che fosse seguito e praticato come il basket. Alla luce di come andarono le cose, possiamo dire che ci riuscì alla grande. Il primo nome che attribuì alla nuova disciplina fu “minonette” (termine che si rifà alla parola “minon”, micio, un gioco antico con la palla praticato dalla nobiltà francese).

La dimostrazione pratica di come si svolgeva il nuovo sport avvenne nel febbraio 1895, in un college di Springfield. Ci si rese conto subito di quanto tale disciplina fosse diversa rispetto alle altre diffuse in quel periodo. Fino a qual momento, infatti, andavano di moda gli sport in cui si faceva uso della forza fisica per prevalere sugli avversari. La pallavolo, invece, non basandosi sul contatto fisico tra i giocatori, richiede altre qualità: agilità, prontezza di riflessi, capacità di concentrazione, destrezza nei movimenti.

Poco tempo dopo un altro istruttore sportivo, Alfred H. Halstead cambiò il nome della disciplina sportiva da “minonette” a “volleyball”. A lui si deve la diffusione della pallavolo negli Stati Uniti. In brevissimo tempo la pallavolo cominciò a raggiungere tutti i Paesi del mondo, e veniva praticata sia in Oriente che in Occidente. 

 

Inizialmente i modi di giocare erano diversi (all’occidentale e all’orientale), poi la disciplina cominciò ad uniformarsi, soprattutto dopo il 1938, quando fu scoperta ed applicata la rivoluzionaria tecnica del “muro”. In Europa questo sport arrivò durante la prima guerra mondiale, mentre nel nostro Paese le prima partite si disputarono nel 1928.

La Federazione Italiana di Pallavolo (FIPAV) nacque nel 1946, quando la pallavolo si cominciò a diffondere soprattutto tra i più giovani. Nel 1947 fu creata la Federazione Internazionale del Volleyball, durante un incontro di ben quindici federazioni a Parigi. Nel 1957 la pallavolo entrò a far parte degli Sport Olimpionici, e fu annessa alle Olimpiadi di Tokyo e alle successive.

La pallavolo italiana ha cominciato a mettersi in evidenza a partire dal 1976, partecipando due anni dopo ai Mondiali. La nazionale italiana conquista il secondo posto nella competizione, che viene vinta dall’URSS. Da allora la squadra ha dimostrato di essere una delle formazioni più forti del mondo in tale disciplina sportiva.

 

Regole del gioco

La pallavolo (o volley) prevede la presenza in campo di due squadre, formate da sei giocatori ciascuna. Il campo di gioco è di forma rettangolare, diviso da una rete. Le partite si disputano in cinque set, per vincere ogni squadra deve conquistarne tre. Il set viene attribuito alla squadra che raggiunge venticinque punti mantenendo almeno due punti di distacco nei confronti degli avversari. Il quinto set è denominato anche “tie-break”. L’azione di gioco comincia con il “servizio”, prosegue fino a quando la palla viene inviata fuori, tocca il campo oppure in caso di fallo.
In ogni azione non sono ammessi più di “tre tocchi”, è vietato trattenere o fermare la palla, mentre è possibile colpirla con qualsiasi parte del corpo. In campo ogni giocatore svolge il suo ruolo preciso:

Centrale
Palleggiatore (o alzatore)
Schiacciatore opposto
Schiacciatore laterale
Libero

Esistono diverse varianti della pallavolo tradizionale: per esempio il Beach volley, che vede in campo due giocatori, si è diffuso a partire dagli anni Sessanta ed è entrato a far parte dei Giochi Olimpici a partire dal 1996 (Olimpiadi di Atlanta).

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30/11/2012 - 12:13

AUTORE:
Carlino

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