Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
presentazione del libro di Gabriele Santoni a Molina di Quosa, 1 dicembre, Piazza di Sopra, ore 17.30. Molina mon amour, Edizioni ETS 2012.
Ricorda una festa di paese, un appuntamento in piazza fra amici e conoscenti. Un clima del tutto informale, insomma, per presentare il libro di Gabriele Santoni, Molina mon amour.
Storie di un paese del Lungomonte pisano, appena uscito per le Edizioni ETS. Il primo dicembre, alle 17,30, proprio al "Magazzino di Antonio", a Molina di Quosa (accanto al circolo ARCi, in Piazza di Sopra) l'autore si è dato appuntamento, per parlare del libro, con il Brenda (Simone Gabriellini), il capo villaggio Angiolino Bernardi, presidente del circolo ARCI di Molina, e il prof. Alberto Vannucci, che arriva direttamente dall'Università di Pisa.
Narrazione semiseria, intrecci di storie di persone che vivono con amore una comunità, senza retorica, e con tanta ironia. Ci sono maestri e mestieri di vita e i "posti" crocevia di storie e racconti tramandati negli anni. Un bar e il barbiere, il calzolaio e un cinema. La sezione del Partito e un circolo ricreativo.
Dal meccanico e in macelleria. Panificio, elettronica. Soprannomi, più che nomi. Impossibili, eppure etichette per destini incrociati, inesistenti e rampanti allo stesso tempo: Gary, Sega, Tonfo, Rampola, Scelba, Pioviscolo, il Noni, il Fava, Mondomaiale, lo Sceriffo, Dondo, Buino, Caccole, il Popi, Lisciolino, il Vanni, TomaioneŠ e poi il Sonno (che era lento) e la Febbre (cagionevole di salute) perché «i paesi, si sa, certe cose te le ricordano tutta la vita».
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