Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Rubrica a cura di Elsa Luttazzi
Il 15 Dicembre l’associazione culturale La Voce del Serchio invita Sergio Costanzo a presiedere un banchetto culturale e gastronomico.
Da qui un invito a partecipare alla cena e a conoscere meglio lo scrittore.
Un buon punto di partenza è il romanzo Io Busketo (Linee Infinite Edizioni 2010) che sotto un titolo criptico narra la storia della costruzione della cattedrale di Pisa, la vita del suo architetto Sahl ibn Fares, figlio del grande architetto Fares di Aleppo ( Busketo è in realtà la lingua antica usata dai maestri di Axum) e le vicende della comunità pisana.
Il libro si apre con le scritture in latino, opportunamente tradotte, della Lapide sepolcrale di Busketo, posta in facciata del Duomo di Pisa, della Lapide sepolcrale di Rainaldo, posta in facciata del Duomo di Pisa (Rainaldo è il discepolo prediletto di Busketo che ha l’incarico di concludere l’opera) e della Traduzione del cartiglio scritto da Busketo alla fine della sua vita e avventurosamente ritrovato:
Dal cartiglio di corrispondenza tra Ibrahim Pasha, Viceré d’Egitto ed il Governatore di Damasco Suleyman al Omar, rinvenuto fra le macerie della cittadella di San Giovanni d’Acri dopo il bombardamento ad opera delle truppe austriache e francesi nel Novembre del 1840 e tradotto a beneficio di sua Eccellenza il Console di Francia Duca Paul Emile Botta, geografo e naturalista. Traduzione conservata a cura della Bibliotèque Nazionale de France presso la sezione BnF archives et manuscrits della Bibliotèque de l’Arsenal, fondo Proche Orient Catalogne des manuscrits arabes.
Veniamo così introdotti in maniera aulica nella magia di un romanzo in cui si intrecciano le vicende storiche della politica e dell’economia pisana del tempo, gli aspetti squisitamente tecnici e rigorosamente spiegati delle tecniche legate all’architettura e la vita avventurosa del suo principale e geniale artefice, dei suoi collaboratori e dei numerosi personaggi della comunità che si trovano a interagire con lui a vario titolo.
Il territorio pisano si anima nella ricostruzione idrogeologica del paesaggio : geografia, storia e mito, personaggi importanti e oscuri, fenomeni naturali agiscono in sintonia nei secoli in un affresco grandioso e familiare, vicino nello spazio, lontano nel tempo.
Protagonista è l’acqua, dei fiumi che solcano la pianura pisana imbrigliati per l’irrigazione o sapientemente addomesticati per il trasporto di merci e persone. Ma anche le acque dei mari che le navi pisane votate ai commerci, alle guerre di conquista o alle crociate solcano con prodezza e abilità. Lo conferma la singolare epigrafe scelta per i Ringraziamenti da Sergio Costanzo:
Il Capitano di una nave traccia la rotta del suo vascello durante insonni e interminabili notti, confidando nelle stelle e nella buona sorte. La sua solitudine è impenetrabile e nessuno lo affranca dal suo fardello, ma la nave supera la tempesta e giunge in porto solo se ogni membro dell’equipaggio contribuisce all’impresa.
Grazie a tutti quelli che hanno navigato con me, a chi mi ha aiutato a sognare passo dopo passo e ha chi mi ha tenuto ancorato alla realtà, a chi ha seguito la mia corsa, a chi ne ha frenato gli slanci.
Narrate con il dotto linguaggio del latino le premesse storiche necessarie a contestualizzare la storia,
Il marchesato di Toscana fra alterne alleanze e tradimenti prosperò ed accrebbe i suoi domini grazie all’accorta politica di Beatrice di Canossa che regnò fino alla morte avvenuta a Pisa nel 1076. Anche alcune città dotate di autonomia ed intraprendenza riuscirono, in questo quadro politico complicato, a sottrarsi ala morsa dei poteri centrali e ad aspirare all’indipendenza, come liberi comuni o come piccoli stati. Le città marinare gestivano importanti traffici con l’oriente e le coste d’Africa, garantendosi così ricchezze e prosperità.
la scrittura assume i toni più dimessi del quotidiano, ma con quegli arcaismi legati alla vita medievale, e quello più concitato dell’avventura.
Protagonisti gli uomini impegnati nella costruzione della chiesa, dal maestro Sahl ai suoi aiutanti e discepoli che con il maestro vivono all’unisono la loro vita e la grandiosa impresa architettonica. I numerosi artigiani di cui si descrive la passione per il lavoro, l’impegno, il rigore, la voglia di collaborare a un progetto che coinvolge tutta la comunità, famiglia per famiglia, uomo per uomo, in una sorta di impegno che è civile e religioso insieme.
Protagonisti i materiali che tuttora brillano nel bianco splendore della cattedrale.
Un libro che non è solo un avvincente romanzo, ma una descrizione precisa delle condizioni di vita di una società all’epoca medievale e un richiamo a quelle forme del vivere civile e del rispetto per il mondo e le persone che oggi sembra così lontano e dimenticato.
Tra gli aspetti della vita quotidiana emerge con forza anche il cibo, non solo come atto materiale, ma come una forma di cultura attraverso la quale si esprime una storia infinita di esperienze, di lavoro, di conoscenze. Per questo ci sembra particolarmente idoneo il contesto di una cena medievale per avvicinarsi al mondo che Sergio Costanzo ci descrive.