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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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di Renzo Moschini

Passiamo ora all’ambiente anche in Toscana

5/12/2012 - 17:09



Passiamo ora all’ambiente anche in Toscana


E’ pressoché unanime il giudizio che le questioni ambientali non hanno trovato nel pur vivacissimo dibattito delle primarie lo spazio e l’attenzione dovuta, nonostante che anche in Toscana fossimo alle prese con il ripetersi di eventi calamitosi.
Bersani nel ringraziare per il voto ha ricordato che i temi della green economy posti dalla Puppato sono nelle sue corde e non li dimenticherà.
Eppure nella Carta d’intenti si era fatto un significativo passo in avanti  per mettere finalmente in agenda -e non in termini vaghi-  il nodo che ha portato alla crisi del titolo V proprio per quanto riguarda il governo del territorio, che ora qualcuno sta cavalcando per rilanciare assurdi centralismi già dimostratisi fallimentari.

Personalmente ritengo che quella richiesta forte di cambiamento che abbiamo avvertito chiaramente anche in Toscana sia dovuta, dal punto di vista politico e istituzionale, anche alle troppe contraddizioni che si avvertono da tempo specie su questo terreno.  Voglio dire che una regione dalle robuste tradizioni di governo sui temi della tutela ambientale mostra oggi troppi ritardi ed anche inspiegabili errori che vanno al più presto rimossi e corretti.

A partire da come vengono prese le decisioni per di più in una regione che si dotata tra le poche di una legge sulla partecipazione, con tanto di responsabile regionale. Prendiamo talune vicende recenti e per fortuna non ancora concluse che danno bene l’idea di cosa non funziona a dovere nel modo di legiferare e governare. Ha suscitato -e non solo in Toscana- sorpresa e sconcerto il proposito di trasferire ad una azienda regionale la gestione affidata al parco di San Rossore fin dal 2000 del territorio agricolo. Gli amministratori locali e del parco hanno appreso questa poco brillante idea per caso.

Ancor più per caso meno di un paio d’anni fa -e solo gli appassionati di bollettini normativi- hanno scoperto che nella legge sul piano energetico è detto che  i piani dei parchi dovranno conformarsi (sic!) a quello energetico.

Parchi regionali che da anni stanno aspettando una nuova legge che ha visto passare ben tre assessori regionali e di cui si continua a non avere alcuna notizia da un assessorato che sembra del tutto tagliato fuori da quel che bolle in pentola. Una pentola dove ora è entrato il piano paesaggistico che stando alle prime battute e alla sua fase preparatoria, i parchi manco li cita né in commissione ambiente né nelle consultazioni. Al punto che in riferimento a Pisa ho trovato citati l’Arno e il canale dei Navicelli ma  si sono ‘dimenticati’ di ricordare che sono entrambi nel parco di San Rossore il cui piano ha valenza anche paesaggistica sebbene  il nuovo Codice dei beni culturali ai parchi ha sottratto proprio il paesaggio. D’altronde in una delle vecchia schede del PIT ora in via di correzione su Boccadarno, dove è in costruzione nientepopodimeno che un porto si diceva; ‘Bel panorama sulle Apuane’. Da queste vicende –ma quelle citate sono solo  alcune-non si fatica a capire      perché tante associazioni ambientaliste siano state così sollecite ad intervenire senza peli sulla lingua rivendicando soprattutto il diritto di sapere cosa vuol fare   e perché la regione, specialmente nel momento in cui si sta tornando alla carica per un rilancio centralistico da parte dello stato a cui quello regionale sta dando colpevolmente una mano.

E siccome si raccoglie quel che si semina non ‘v’è dubbio che la semina riguarda innanzitutto la regione che da tempo non sembra assolutamente gradire confrontarsi soprattutto  nelle situazioni più scabrose. Ma non minori responsabilità –anche su questo bisogna essere chiari senza troppi se a ma- le hanno le forze politiche di governo specie quella su cui grava il maggior carico. Anche qui per troppi versi è buio pesto.

E non si scomodino per carità  gli ‘ecologisti democratici’ inrintracciabili  anche per ‘Chi l’ha visto?’.
In conclusione; la ventata delle primarie impedisca innanzitutto di prendere decisioni ingiustificate e insostenibili e non soltanto sul piano ambientale, ma anche normativo e culturale, a partire dalla vicenda di San Rossore che non sta facendo onore a chi governa questa regione.

Ho visto che il parco della Maremma è finito nell’album delle figurine Panini; evitiamo che quello di San Rossore finisca in quello delle figuracce.
A buon intenditore…


Renzo Moschini

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7/12/2012 - 17:06

AUTORE:
Napolitano Francesco

... comprendere a fondo ciò che scrive RM, chi se la prende con i vincoli posti dalle norme di salvaguardia dell’Autorità di Bacino del fiume Serchio che, a loro dire, non hanno permesso maggiori entrate?

6/12/2012 - 22:36

AUTORE:
F.C.

In un consesso democratico quando si discute per decidere la strada del confronto è obbligatoria. Rispetto della decisione, poi, anche da chi non condivide. Percorsi diversi e solitari devono essere doverosamente contrastati da qualsiasi livello provengono e senza avere atteggiamenti remissivi che mortificano.

6/12/2012 - 19:19

AUTORE:
cittadino curioso

Il buon senso vorrebbe che chi propone una legge conoscesse di cosa stà parlando, ma questa semplice ovvietà ormai non appartiene più a nessuno neppure ai nostri assessori e consiglieri regionali di sinistra. Ammesso che gente come Tognocchi e Salvadori possano essere considerati di sinistra.

6/12/2012 - 17:41

AUTORE:
osservatore

Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno. Ma alla regione lo sanno che sono lì grazie ai cittadini e soprattutto a quelli che sempre si sono battuti per difendere il Parco?