Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il detto togliere le castagne dal fuoco ha il significato di procurare un vantaggio ad altri, affrontando una situazione problematica, assumendosi quindi il rischio. Oppure, al contrario, far correre ad altri i pericoli di un’impresa, per poi trarre proprio vantaggio dal risultato.
Il detto completo è “togliere le castagne dal fuoco con la zampa del gatto” e deriva da una favola di Jean De La Fontaine, scrittore e poeta francese, (Fables, IX,17) che narra le vicende di una scimmia che, mentre riposava insieme al gatto vicino al focolare, vide sotto la cenere alcune castagne molto gustose ma difficili da prendere a causa del calore della brace. Con furbizia, la scimmia solleticò la vanità del gatto, lodandone le qualità, e lo convinse così a togliere le castagne dal fuoco.
Il gatto si bruciacchiò le zampe, anche se non era interessato a cibarsi delle castagne. A sua volta pare che Jean De La Fontaine abbia preso spunto da versioni precedenti, scritte da altri autori come Maioli, Noel du Fail e Régnier, dove però la scimmia afferra direttamente la zampa del gatto per togliere le castagne dal fuoco.
Questo è molto diffuso ed è utilizzato in varie lingue:
• “tirer les marrons du feu avec la patte du chat”
• “sacar las castañas del fuego”
• “für andre die kastanien aus dem feuer holen”
• “to take the nuts from the fire with the dog’s foot”.
In questo ultimo caso, il gatto viene sostituito dal cane.