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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
IL PROVERBIO
Quando l'acqua....

21/12/2012 - 15:16


Il proverbio di oggi:

Quando l’acqua tocca il culo,
si impara a nuotare.
 
Il modo di dire:
Non potersi vedere.
Non avere simpatia, essere incompatibili
 
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
TRIBOLO
Lett: TRIBOLO. [Pianta delle rutacee, spesso formante bassi cespugli con foglie pennate e frutti verrucosi. La specie terrestris ha frutti spinosi infesti al bestiame].
Si trovano specialmente nelle zone sabbiose del Troncolo e si attaccano tenacemente a tutto ciò con cui vengono a contatto: scarpe, calze, lacci, vestiti, perfino ai fascioni delle biciclette.
A piedi scalzi sono capaci di perforare la pelle e provocare ferite.
Non per niente da questo deriva il verbo tribolare, ad indicare il soffrire pene e sofferenza..
I romani per contrastare la cavalleria nemica gettavano sulle strade consolari il tribolum (tri significa tre e bolum palla), una specie di sfera a tre punte di ferro di cui una rimaneva sempre rivolta verso l’alto.
 
TRINCA
Lett: TRINCA.
La trinca è una [forte legatura fatta con passate successive e sovrapposte, usata in ambito marinaro]. E’ presente in lingua italiana anche il significato normalmente usato in dialetto: nuovo di trinca come a dire nuovissimo, [appena legato] (quindi sempre collegato alla legatura).
In dialetto perde questo riferimento sia alla marina sia alla legatura e rimane come indicativo di una cosa nuova di zecca.
Trincare, come verbo, ha il significato di bere assai e con avidità.
 
TRINCHETTA
Lett: nc.
In italiano trincetto è una lama d’acciaio, il trinchetto è l’albero della nave più vicino alla prua.
Trinchetta o gambetta invece in dialetto è lo sgambetto, o gambetto: [mossa dell’allungare un piede tra le gambe di chi cammina per farlo cadere].
Gnorante, m’è fatto trinchetta!” : Cattivo, mi hai fatto lo sgambetto!
Anche in questo caso il dialetto dimostra la sua superiorità espressiva rispetto alla lingua italiana. La lingua parlata infatti, a differenza della scritta, non ha l’obbligo di soggiacere a rigide regole e sintassi  ma può scaturire in maniera spontanea, riuscendo sempre a rendere in modo più efficace il senso della situazione.
 
TROIAIO
Lett: TROIAIO. [Ammasso di cose sudice, di spazzatura].
Ignota è l’origine della parola, alcuni ipotizzano derivata da porcus troianus, che era una specie di porchetta ripiena. In italiano ha in ogni caso il significato di scrofa e di malafemmina.
In dialetto troiaio indicava certamente un ammasso di cose sudice, ma anche un lavoro mal fatto, una cosa non perfetta, qualcosa fatto male, per forma e/o per funzione.
Troiaio  era usato anche per indicare una persona infida, maligna, falsa ed anche una donna infedele ed una puttana.
Troione era una variante che si riferiva alle prostitute quando si voleva usare nei loro confronti un termine dispregiativo.
Esiste infatti una scaletta di termini più o meno offensivi per indicare chi esercita questo mestiere, che sono scelti a seconda del loro intimo significato: passeggiatrice e lucciola sono quasi dei vezzeggiativi e non contengono forti elementi di condanna morale,  prostituta è  il termine che possiamo considerare neutro, puttana ha già un certo significato dispregiativo che si accentua con i termini di bottino, budello, maiala e, appunto, troia e troione.
 
TROMBARE
In dialetto indicava l’atto sessuale compiuto da individui di sesso diverso ed era il termine di gran lunga più utilizzato in Toscana, diventato ormai lemma di utilizzo nazionale.
E’ termine volgare ed è proprio per questo motivo che spesso viene utilizzato in films e spettacoli, anche se non ambientati nella nostra regione.
Un altro termine meno volgare, anch’esso abbastanza adoperato nella nostra regione è pipare [it. fumare la pipa], probabilmente derivato da un altro vocabolo toscano, pipo o pipi, usato per indicare il pene, l’organo genitale maschile.
Sul verbo trombare il Giorgi Graziano riferì un curiosa declinazione francese:
Je trombe,

tu trombe,

il trombe,
nous trombons,
vous trombez,
ils pipent  (irregolare)
 
 FOTO: Passo di barca in Arena (foto Roggero)

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