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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Vecchiano e frazioni
Un brutto (passato) Natale

25/12/2012 - 9:28


Tre anni esatti fa, in queste ore.
I migliarinesi si svegliarono divisi dal resto del mondo.
Il ponte dell’Aurelia era chiuso per una grossa  piena del Serchio che arrivava a lambire il piano dei binari del ponte di ferro e così pure chiusi i ponti di Vecchiano e Ripafratta.
Qualche voce diceva che il fiume aveva rotto gli argini verso Nodica, ma chi era sul ponte pensava ad un sormontamento e non ad una rottura perché l’acqua non calava.
Poco dopo, verso le 9, ci rendemmo conto che invece si stava verificando un deflusso a monte delle acque e quindi il brutto segnale di una nuova uscita del Serchio dal suo letto.
Gli elicotteri dei vigili del fuoco erano già in giro per la campagna allagata a cercare di mettere in salvo coloro che si erano attardati e ad allontanare dalla voragine che si era creata sul fiume coloro che volevano vedere l’incredibile da vicino.
Alle 10 l’apertura della nuova bocca del Serchio era già più di 100 metri e l’acqua era già arrivata alla Firenze-mare dove inspiegabilmente continuavano a circolare auto.
Alle 13 l’Aurelia fu riaperta e il pranzo di Natale, anche se amaro, fu iniziato.
Oggi sarà diverso, anche se il ricordo non è ancora digerito.

Fonte: testo e foto u.m.
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