Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Era già un po’ che non andavo nel Bosco, un po’ troppo, vuoi per la pioggia vuoi per quel maledetto virus di dicembre che mi ha costretto non a letto, era meglio, ma a stare a guardare tutta la famiglia allargatissima che si gustava il pranzo di Natale con me che giravo come un avvoltoio intorno al cibo troppo lontano.
Una vera tortura!
Stamani sono finalmente ritornato nella pineta perché era una ricorrenza particolare: il compleanno di mia Madre, scomparsa già da tempo.
Non vado alle Pratavecchie a parlarle, vado nel Fiumaccio, al Troncolo, nel Bosco dove mi portava da bambino a far funghi, asparagi, alle partite di pallone, a raccogliere pine per la stufa, borraccina per il Presepe, a guardare daini e cinghiali, a conoscere insetti strani che Lei mi spingeva a toccare, a respirare un’aria che mi ha condizionata la vita come lo è stato il Serchio assorbito con la complicità di mio Padre.
Dopo qualche decina di minuti che ero fra gli alberi, in una zona soleggiata, decine di farfalle coloratissime mi si sono affiancate e qualcuna si è posata sulle mani che inconsciamente avevo stese.
Un muto dialogo fra esseri diversi.
Un muto augurio dal Bosco a tutti:
Auguri a chi non c’è più,
Auguri a chi non ci sarà più,
Auguri a chi si affaccia ora alla vita,
Auguri a chi nella vita è stato importante,
Auguri (cristianamente) anche a chi nella vita è stato cretino e morirà demente.
Buon compleanno Mamma.