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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
. . . . operò bene con il miglior tecnico di tutti .....
Con la nuova alluvione in Emilia è sparito anche il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
CAPOLAVORI
Hotel California (The Eagles-1976)

5/1/2013 - 19:42


Pubblicato l’8 Dicembre 1976, “Hotel California” è il quinto album realizzato dal gruppo denominato “The Eagles” (il termine in italiano significa “aquile”). L’album, che ha venduto più di venti milioni di copie, ha decretato il successo della band statunitense nel panorama della musica rock di tutti i tempi.

 

Il brano che dà il nome all’intero album, “Hotel California”, è una ballata che compare all’inizio e alla fine del disco. Le premesse di questo brano sono straordinarie, si intuisce subito da come esordisce che si tratta di un gran bel pezzo, di quelli che restano impressi nella memoria per sempre. Dopo i primi accordi di chitarra arriva la batteria, a scandire il ritmo in maniera impeccabile. Subito chi ascolta viene catapultato nelle immense distese del West Coast americano: è da questi ambienti, infatti, che gli Eagles traggono ispirazione per comporre i loro capolavori musicali.

 

Il rock stile country del gruppo, pur essendo americano a tutti gli effetti, è stato molto apprezzato anche all’estero. Agli Eagles deve riconoscersi, oltre ad una tecnica ammirevole, anche una spiccata originalità. Basta ascoltare con attenzione il singolo “Hotel California”, con il suo lungo assolo di chitarra elettrica alla fine del pezzo, per capire che siamo di fronte ad un gruppo che ha segnato la storia musicale negli anni Settanta.

 

Circa il testo della canzone che dà il nome all’album, esistono diverse interpretazioni. Per alcuni “Hotel California” si riferisce ad un hotel di San Francisco che viene trasformato in una chiesa dedicata a Satana, per altri invece l’Hotel California di cui si parla nella canzone è in realtà il manicomio di Carminio, che si trova in California.

Gli Eagles, intanto, non sono mai intervenuti a confermare l’una o l’altra teoria. 

 

Il testo della canzone parla di un viaggiatore che si ferma per riposare in un hotel, appunto l’Hotel California, che dapprima appare bellissimo ed invitante, poi si trasforma in un posto terrificante. La canzone affronta, in maniera oscura e metaforica, il tema della fugacità del sogno americano, oppure è (come gli Eagles stessi dichiararono) una metafora sulla dipendenza dagli stupefacenti (visto che in quel periodo i componenti del gruppo avevano problemi con le droghe e l’alcol). Il testo della canzone, esaminato da alcuni critici musicali, par che contenga riferimenti al Diavolo ed abbia quindi un contenuto satanico, ma potrebbe trattarsi solo di interpretazioni fantasiose diffuse sul web.

 

Ecco i singoli contenuti nell’album “Hotel California”: “New Kid in town”, “Wasted time”, “Life in the Fast Lane”, “Wasted time (reprise)”, “Pretty Maids All in a Row”, “Victim of love”, “Try and love again”, “The last resort”. “New kid in town” è un brano lento e melodico, dominato dal suono delle chitarre elettriche. “Life in the fast Lane” è invece un brano rockeggiante che non entusiasma più di tanto. “Wasted Time” è un pezzo molto romantico, nel quale si armonizzano i suoni classici del piano e dell’orchestra di archi. I restanti brani che compongo l’album non sono niente di eccezionale, alcuni li hanno definiti un po’ banali.“The last Resort”, in particolare, che comincia con un attacco del pianoforte che lo rende interessante, per poi cadere in vocalizzi che ne condizionano negativamente l’esito.

L’album “Hotel California” è rimasto per lungo tempo ai vertici delle classifiche, ed è inserito dalla rivista “Rolling Stones” tra i cinquecento album migliori di sempre.

 

 

 

 

 

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