Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Nei primi anni del 1800 furono notate diverse pozze naturali di acque nella zona del campo di Marte, dove i militari erano soliti fare le loro esercitazioni. Queste acque, a detta dei contadini della zona, avevano un effetto purgativo da loro riscontrato sul proprio bestiame che lì andava ad abbeverarsi.
Dopo diversi anni e precisamente nel 1856, il sacerdote Giuseppe Pini costruì in quella zona un’edicola per la distribuzione di quella acqua risultata purgativa e salsoiodica. Passarono alcuni anni e agli inizi del secolo, per interessamento di alcuni studiosi e di industriali, fu decisa la costruzione di uno stabilimento per lo sfruttamento di queste acque. Su queste acque vennero fatti dei saggi da famosi scienziati e furono trovate cinque sorgenti con diverse qualità curative.
La costruzione di questo complesso, che fu chiamato Acque della Salute, venne iniziato nel 1903 e fu portato a termine ed inaugurato nel 1905 alla presenza delle più importanti autorità del paese e fu per molti anni uno dei principali motivi di richiamo turistico della città.
Quasi in contemporanea venne iniziata la costruzione del grande albergo Terminus Corallo e sui vicini terreni, donati al Comune di Livorno dalla Società delle Acque della salute, nacque la nuova stazione ferroviaria sulla direttrice Roma - Genova.
I frequentatori degli Stabilimenti delle Acque della Salute facevano parte della borghesia e dell’aristocrazia italiana e straniera e usufruivano, oltre che delle varie cure termali, di bellissimi ambienti con ameni giardini e ombrosi viali dove potevano riposarsi in pace.
Potevano inoltre godere di molti svaghi come gare di tennis, pattinaggio, spettacoli, feste e manifestazioni di gala. Lo stabilimento, in stile post liberty, fu considerato tra i migliori in Europa, aveva varie stanze per le visite mediche, sale per la distribuzione delle acque, dove si assaggiavano tutte e cinque le sorgenti e poi un grande parco con colonnati, padiglioni e giardini.
Le sorgenti fornivano l’acqua Vittoria considerata di notevole efficacia, quindi la Preziosa e la Corsia di media efficacia e per ultime la Sovrana e la Corallo considerate più leggere e con capacità diuretiche.
Le acque della Salute erano anche usate per curare problemi di stomaco, di intestino ed in particolare per disfunzioni al fegato.
Prima della costruzione delle terme fu costruito un padiglione di forma ottagonale nel podere del Vigna (una via di Livorno ha preso il nome da questa famiglia) dove scaturiva una sorgente di ottima acqua minerale purgativa, che faceva concorrenza alle acque di Montecatini.
Su questo padiglione venne apposta questa iscrizione:
“Scorrente per tramite occulto quest'acqua sorgiva bagnò per secoli inutilmente sotterra limo vile infecondo curiosità industre commise oggi alla scienza rilevarne i principi e l’uso benefico onde meritatamente si noma Acqua della Salute ed ecco sopra la zolla deserta non invano augurato all’utile pubblico un sorriso dell’arte”.
Tutta la zona fu chiamata Montecatini al mare.
Ora è in completo abbandono e nessuno si preoccupa di salvare un patrimonio storico culturale e artistico di questa rilevanza.
Precursori di una moda di chiamare un centro commerciale con la caratteristica del luogo più famoso e più vicino, toh… un esempio a caso… devoti a Santa Brigida che chiedono il sostegno di San Luxorioro, ma è solo un esempio(!), anche Livorno ha voluto il maestoso centro commerciale “Fonti del Corallo” accaparrandosi il nome del grande hotel e della famosa acqua.
Sì, ma perché … Corallo?
Alla prossima parte della storia!