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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Di Mario Lavia
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di Roberto Sbragia - Consigliere provinciale di Pisa Forza Italia
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Copmune di Vecchiano - comunicato delle opposizioni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Di Fabiano Corsini
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Una "Pastasciutta antifascista"
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Pontasserchio, 18 luglio
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Pisa, 19 luglio
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di Alessio Niccolai-Musicista-compositore, autore
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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di Massimo Baldacci

Il voto utile non è una campagna. E' un ragionamento che...

15/1/2013 - 13:57




Massimo Baldacci

Il voto utile non è una campagna.

E' un ragionamento che agli elettori di sinistra di Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia verrà in mente da sè. Se "Rivoluzione civile" preferisce che Berlusconi sia tagliato fuori e che Monti non diventi determinante, la desistenza in quelle regioni è una scelta che dovrebbe fare autonomamente e che, una volta fatta, certamente impedirebbe al PD e a chiunque altro di cavalcare l'argomento del voto utile alla camera o al senato nelle altre regioni.

Se invece "Rivoluzione civile" non vede differenze tra il PD, Monti e Berlusconi ( come infatti alcuni di loro dicono) e quindi è indifferente a chi vincerà le elezioni ( perché loro non le vinceranno di certo, questo è sicuro), beh, questo è un problema politico.

E la polemica contro "Rivoluzione civile" io intendo farla, nella misura in cui la farò ( perché non dimenticherò mai che i miei avversari sono al primo posto Berlusconi e al secondo Monti), a partire da questo problema politico

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18/1/2013 - 8:33

AUTORE:
ndr

Se non ricordiamo male il suo articolo era un copia/incolla ripreso da un giornale cartaceo dove si parlava di inquisiti e "promossi" con elezioni primarie.
Siccome erano corredati di nomi e cognomi e su di un giornale erano un congruo numero ed il giorno dopo su un giornale locale furono ridotti di numero e..se il caso volesse che la commissione presieduta da Berlinguer "assolvesse" alcuni di loro il nostro giornale (se pubblicava)e l'altro che mise tutta la sfilsa poteva rischiare denuncia per calunnia.
2° non siamo obbligati a dare risposte e nel suo caso che scrive a titolo anonino ci resta di difficile comprensione la sua seconda richiesta, ma facendo uno strappo alla regola, la invitiamo a scrivere allindirizzo mail della VdS. ,
Se poi l'argomento era altro la preghiamo di ri/inviarlo con indirizzo mail o meno ed avrà risposta o meno.

nb, la VdS è un giornale privato, registrato in Tribunale, ha un direttore responsabile che deve rispettare le regole imposte alla stampa Italiana dalle leggi Italiane.
salute

17/1/2013 - 21:19

AUTORE:
Compagno

Caro compagno nella mota ci sei te insieme al PD. Bada che il tuo partito ha votato tutto contro gli operai e la povera gente.
Sinceramente credo che un'operai sarebbe poco astuto a votare il PD che gli ha tolto i diritti conquistati da anni di lotte.

17/1/2013 - 17:03

AUTORE:
Gilberto Vento

E bravo osservatore1. Innazitutto fra me e te c'è una differenza e non di poco conto : io mi firmo con il mio nome e tu mantieni l'incognito. Si sarebbe trattato di "plagio" se in fondo all'articolo tu avessi trovato la mia firma. Io ho riportato l'articolo di Dino Greco e di mio ho messo solo il nome di chi lo ha spedito (il mio)e ho messo il mio nome(e non uno pseudonimo) per segnalare che condividevo in pieno l'articolo di Dino Greco. Quindi nessun plagio ma piena condivisione. Ma se vuoi continuare a discutere seriamente sui contenuti io sono sempre disponibile ma ti invito di farlo con correttezza e alla luce del sole. Ma dal tono che usi dubito fortemente che tu lo faccia.

17/1/2013 - 10:19

AUTORE:
Alessio Niccolai

Non credo che Gilberto abbia mai preteso - con questo suo intervento - arrogarsi il diritto di rappresentare una prestigiosa firma di stampa, sdoganando come suo un apporto altrui: è perfettamente in grado di scrivere da solo e non ha certo bisogno di andare a pesca di questo o quest'altro intervento per rispondere a chicchessia.
Si è trattato a mio avviso di una semplice operazione di condivisione di contenuti, in un sistema mediatico artificiosamente incline a sostenere l'idiozia bipolare e le nefandezze del Porcellum, laddove appare evidente che uno spirito «centofiorista» intenda tornare prepotentemente a galla, irredento, inossidabile e pronto a stagliarsi sopra i cupi grigiori pseudo-democratici odierni in una società allo stremo delle sue forze che guarda con immutata fiducia al proprio futuro cercando di scrollarsi di dosso un passato - ma soprattutto un presente - pesantissimo.
Finché il buon Grillo ha attraversato le desolate lande dell'intelletto di Destra, facendo man bassa di consenso fra poveri Cristi tormentati, svuotati, nebulizzati, brutalizzati nel corpo e nell'anima in cerca di qualcosa cui aggrapparsi per non continuare a sprofondare nell'abisso della contraddizione, nel PD si sono moltiplicati esponenzialmente gli orgasmi pre-elettorali; oggi che anche Ingroia ha deciso - seppur tardivamente - di fare altrettanto «da quest'altra parte», inizia a consumarsi il vecchio lacerante déjà-vu degli appelli a vuoto al «Voto Utile» e degli annaspanti richiami ad una desistenza che non ha ne' capo ne' coda.
Toh, sembra quasi di volerlo fare per dispetto: proprio ora che il pavone bolognese, col suo noiosissimo flemma aveva già vestito la giacca da grande statista, quando al massimo può aspirare al titolo di sovrano assoluto del suo impero cooperativo ... lo avevamo visto trascinarsi in tutti i salotti televisivi pieno di sé, ad un tempo novello Togliatti, Nenni e anche De Gasperi, l'occhio lussurioso, lo sguardo placidamente assente se... se non fossero arrivati gli Arancioni a rompere le uova nel paniere!
Forse nessuno si è ancora accorto che fino ad oggi in Parlamento, sotto l'egida di Partiti diversi, hanno trovato albergo le sole correnti della vecchia Democrazia Cristiana... ma vaglielo a spiegare a quel brioscione antipatico quasi quanto Prodi!
La verità è che i vani tentativi di espellere il consenso popolare dalla rappresentatività parlamentare sono miseramente falliti e affogati sotto la coda del Porcellum, nella stessa trugola in cui tutti indistintamente hanno gozzovigliato finora; intendiamoci, non che mi interessi avere una rappresentanza parlamentare, per carità: non è questo che serve ai Comunisti!
Ma vuoi mettere? 6000 emendamenti ogni bieco tentativo di scimmiottare l'adorato Monti, precipitando il Paese ancora più nell'abisso di quanto il Signore di Mordor della Bocconi non sia riuscito a fare?!? Questa è vera vita, caro Baldacci... altro che ostentare una missione salvifica che tutt'al più è riuscita a salvare il Credito Cooperativo, il MPS e qualche altra bancuccia compiacente, dando respiro alle povere coop, che di recente - per bocca di un «Titolare» (?) sono arrivate a minacciare la chiusura di bottega per il calo di consumi - e facendo naufragare tutto il resto!
Ci vuole altro che il PD: ci vuole Rivoluzione Civile (e anche no, almeno la seconda parola!).

17/1/2013 - 0:04

AUTORE:
Osservatore 1

A questo arrivano i compagni?
Fare un plagio così smaccato e prenderci anche un bravo deve essere soddisfazione doppia.
Bastava che il sig. Gilberto Vento dicesse: secondo me ha ragione Dino Creco a scrivere questo articolo; oppure mi piace e sottoscrivo il tutto senza cambiare od aggiungere una virgola, ma cambiarci il nome ed opporci il suo è proprio un fastidioso plagio e più fastidioso è stato anche leggere l'apprezzamento del sig. "uno di sinistra" che essendo al corrente dell'unica opinione con due firme diverse dice: Bravo Vento.

ps. se il sig. Vento va a caprioli nella mota; ci si butti anche lei sig. "uno di sinistra" così siete compagni 'ntrugolati perfettamente uguali.
salute.

16/1/2013 - 23:04

AUTORE:
XL...spalle piccole

Chi parla di grandi risultati saprà certamente che per passare alla Camera c'è da superare lo sbarramento del 4%, e al Senato addirittura del 8%.Mi sa che la desistenza faccia più comodo a RC se vuole entrare in parlamento...Ai posteri!!

16/1/2013 - 18:42

AUTORE:
Uno di sinistra

Ribadisci quello che è scritto su Liberazione giornale Comunista. C'è bisogno di comunismo perche le sinistre sono sparite speriamo che tornino al parlamento c'è bisogno veramente di un partito che difenda gli operai e la povera gente.
Rivoluzione Civile è attendibile è dalla parte di operai e contro banche multinazionali.

16/1/2013 - 15:17

AUTORE:
Alessio Niccolai

... se non Rivoluzione Civile! Per carità: non è il massimo, non è l'«Organizzazione dei Comunisti» in senso strettamente Marxista e Leninista, non è neanche la brutta copia di Siryza in Grecia che pur può essere considerata usurpatrice del PKE.
Ma, poiché «la teoria si misura nella prassi» e poiché «essere di Sinistra» non è un mero posizionamento in Parlamento, allora mi deve spiegare Baldacci come fanno ad essere i suoi «avversari [...] al primo posto Berlusconi e al secondo Monti» se col primo il PD ha siglato l'alleanza più devastante per l'Italia dai tempi del bombardamento alleato dell'abbazia di Montecassino sostenendo il secondo nelle suoi più improvvidi, inopportuni e maldestri accessi di neo-liberismo!
Rivoluzione Civile non deve fare desistenza in nessun luogo: come elettore e sostenitore del neo-nato movimento (non avrebbe guastato avere anche un paio di mesi di più per organizzarlo ma, chissà perché, dopo la crisi di governo del Dicembre 2011 c'è stato più di anno per assicurare una vetrina elettorale a Monti, mentre dopo quella del 2012 si è ritenuto dover andare alle urne addirittura a Febbraio, mai accaduto nella storia sudo-democratica italiana!), ritengo che fra PD, PDL e Minestrone Centrista non sussista alcuna significativa differenza ne' nel merito, ne' nel metodo.
Non mi commuove più neanche il quotidiano e telegenico sermone strappalacrime di Vendola: implacabilmente contro tutto e tutti... rimangano Rivoluzione Civile e Ingroia, perché tutto il resto è farina del solito sacco!
Mi dispiace senz'altro per tanti bravi compagni che ancora non hanno avuto il buon gusto di venirsene dal PD, ma il problema e la contraddizione è loro, non certamente mia o di chi la pensa come me: dunque «muoia Sansone con tutti i filistei».
Vinca pure chi ha i numeri per vincere, perché non è ragionevole pensare che il PD intenda mettere sinceramente mano ai danni combinati da Monti & C.: quindi, caro Baldacci, sottoscrivi a Rivoluzione Civile un impegno per conto del tuo partito a favore dell'immediato ripristino dell'Art. 18, per la ricostituzione dello Stato Sociale, etc. poi si riparla di resistenza... allo stato attuale delle cose ognuno per conto suo!

16/1/2013 - 14:48

AUTORE:
Gilberto

Il voto “Futile"

Ma il bluff del Pd non ha più mercato

Nelle acque torbide di questa campagna elettorale, il Pd prova a ricorrere, una volta ancora, al ricatto del “voto utile", pessimo argomento di propaganda politica che ha tuttavia bisogno, per essere alimentato, di qualche preliminare condizione.

Bersani e i suoi colonnelli tornano a sventolare il tema della paura. Ma paura di che? E di chi? Paura di non riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta anche al Senato, dove i Democrat e i loro compagni di cordata non possono contare su quella legge elettorale, il famigerato “porcellum", che hanno tiepidamente contrastato nella legislatura trascorsa per l'ottima ragione che pensavano - nascondendo la mano - di trarne vantaggio nell'imminente consultazione elettorale.

Quanto allo spauracchio di un possibile ritorno di Berlusconi, ognuno può capire che si tratta di un argomento frusto e di un'arma spuntata. Non solo in virtù dei sondaggi, ma per il ben più significativo motivo - questo sì squisitamente politico - che l'alleanza fra il centrosinistra e i liberali delle liste che si stringono intorno a Monti, è cosa da tempo assodata. Loro governeranno, avvinti come l'edera, quale che sia l'esito del voto al Senato. Si tratterà solo di sapere come si spartiranno governo, ministeri e cariche istituzionali, quali equilibri troveranno per formare la “bolla di componenda" del potere. Attenti, dunque, mai perdere di vista la sostanza: la strategia è già tracciata. E il programma di governo di quella coalizione, pure.

Solo un'acuta vertigine da successo annunciato può ancora spingere Bersani a chiedere che gli si conceda una sorta di asso pigliatutto, per fare di sè il dominus incontrastato, con Vendola in funzione “ornamentale", di tutta la politica italiana. L'improntitudine con cui Bersani chiede alla sinistra di Rivoluzione civile di “desistere", cioè di ritirarsi dal gioco al Senato, è davvero stupefacente.

Il Pd ha rotto con la sinistra (e non passa giorno che non lo ricordi), recidendo ogni possibilità di costruire con essa un'intesa programmatica. Lo ha fatto perché la cultura politica di cui quel partito è espressione aderisce, con marginali varianti, al progetto dell'europa liberista e monetarista forgiato nei santuari del capitalismo finanziario. Il Pd ha cioè scelto consapevolmente di percorrere questa strada che sta portando il paese - e in esso le classi subalterne - a sfracellarsi.

Questa linea, e il governo che se ne renderà interprete, saranno da noi combattuti, con tutta la necessaria determinazione e con l'intelligenza che è richiesta ad una forza realmente alternativa e consapevole dei propri compiti.

Spacenti, signori, il bluff del “voto utile" questa volta non ha mercato. Prosit.
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Il voto “Futile"
Ma il bluff del Pd non ha più mercato

Nelle acque torbide di questa campagna elettorale, il Pd prova a ricorrere, una volta ancora, al ricatto del “voto utile", pessimo argomento di propaganda politica che ha tuttavia bisogno, per essere alimentato, di qualche preliminare condizione.

Bersani e i suoi colonnelli tornano a sventolare il tema della paura. Ma paura di che? E di chi? Paura di non riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta anche al Senato, dove i Democrat e i loro compagni di cordata non possono contare su quella legge elettorale, il famigerato “porcellum", che hanno tiepidamente contrastato nella legislatura trascorsa per l'ottima ragione che pensavano - nascondendo la mano - di trarne vantaggio nell'imminente consultazione elettorale.

Quanto allo spauracchio di un possibile ritorno del Caimano, ognuno può capire che si tratta di un argomento frusto e di un'arma spuntata. Non solo in virtù dei sondaggi, ma per il ben più significativo motivo - questo sì squisitamente politico - che l'alleanza fra il centrosinistra e i liberali delle liste che si stringono intorno a Monti, è cosa da tempo assodata. Loro governeranno, avvinti come l'edera, quale che sia l'esito del voto al Senato. Si tratterà solo di sapere come si spartiranno governo, ministeri e cariche istituzionali, quali equilibri troveranno per formare la “bolla di componenda" del potere. Attenti, dunque, mai perdere di vista la sostanza: la strategia è già tracciata. E il programma di governo di quella coalizione, pure.

Solo un'acuta vertigine da successo annunciato può ancora spingere Bersani a chiedere che gli si conceda una sorta di asso pigliatutto, per fare di sè il dominus incontrastato, con Vendola in funzione “ornamentale", di tutta la politica italiana. L'improntitudine con cui Bersani chiede alla sinistra di Rivoluzione civile di “desistere", cioè di ritirarsi dal gioco al Senato, è davvero stupefacente.

Il Pd ha rotto con la sinistra (e non passa giorno che non lo ricordi), recidendo ogni possibilità di costruire con essa un'intesa programmatica. Lo ha fatto perché la cultura politica di cui quel partito è espressione aderisce, con marginali varianti, al progetto dell'europa liberista e monetarista forgiato nei santuari del capitalismo finanziario. Il Pd ha cioè scelto consapevolmente di percorrere questa strada che sta portando il paese - e in esso le classi subalterne - a sfracellarsi.

Questa linea, e il governo che se ne renderà interprete, saranno da noi combattuti, con tutta la necessaria determinazione e con l'intelligenza che è richiesta ad una forza realmente alternativa e consapevole dei propri compiti.

Spacenti, signori, il bluff del “voto utile" questa volta non ha mercato. Prosit.

Dino Greco
in data:16/01/2013

16/1/2013 - 13:34

AUTORE:
XXXL Maiuscolo: cioè con le spalle belle larghe

..in politica e nella vita di tutti i giorni e ti recito un frammento di "Io doppio"

L'uomo del monte ha detto si!
ma, chi gli ha chiesto niente!
...e invece Marco e Francesca hanno detto NO al colesterolo... ma sono morti lo stesso.

L'unico dirigente PD, Dario Franceschini ha detto solo questo che metto in copia e che di fatto smentisce una richiesta di patto di desistenza e voi 4 (quattro) vi sbracciate a dire il contrario.
................................
Franceschini: "Ingroia è troppo lontano da noi".
E a Monti: "Non suoni anche lui il piffero"
Il capogruppo alla Camera del Pd esclude un possibile accordo politico con Rivoluzione civile ed esprime i suoi timori per la formazione di un Parlamento ingovernabile. E attacca l'ex premier: "Se voleva poteva abbassare le tasse"

Bersani: "Via tutte le leggi ad personam"
e lancia la campagna per il "voto utile"
"Vedremo cosa deciderà la lista Ingroia nei prossimi giorni, spero che sia un atto di responsabilità da parte loro. Quel movimento è su posizioni troppo lontane da noi per costruire qualsiasi accordo politico.
Però nasce contro Berlusconi e non vorrei che l'effetto rovesciato fosse rendere il Senato ingovernabile e rimettere Berlusconi in partita". Questo l'appello di Dario Franceschini a Ingroia sulle liste del Senato in alcune regioni, lanciato durante il tour elettorale del Pd. Il capolista alla Camera è infatti a Bologna per presentare le liste del partito in Emilia-Romagna, che lo vedono capolista alla Camera.

"Noi non vorremmo arrivare ad una spiegazione, che se necessario useremo, del voto utile, che è una condizione aritmetica più che politica creata dalla legge elettorale".

Così Dario Franceschini ha parlato delle prossime elezioni, in relazione anche al rapporto fra il centrosinistra e la lista Ingroia.
"Si vota - ha detto - per decidere da che parte governare, ogni voto serve per far vincere o far perdere le elezioni e non va sprecato".
Fra il centrosinistra e Ingroia tuttavia, "non ci sarà nessuna desistenza.
Però chi toglie voti al campo dei progressisti rischia, anche involontariamente, di far vincere la destra.
A questo punto è la lista di Ingroia che deve scegliere se fare un atto di responsabilità nei confronti del paese.

Desistenza significa patti, scambi, non c'è niente di tutto questo".

16/1/2013 - 13:05

AUTORE:
Ultimo

......... vivevano sotto lo stesso tetto ed hanno le stesse radici. ....... Poi c'è stata l'evoluzione per molti ...... e il talebanismo per alcuni. I talebani, come è noto, sono rimasti con idee del Medio Evo e non sono riusciti ad adeguarsi al progresso. I nostri talebani sono rancorosi e si taglierebbero l'u.....o per far dispetto alla moglie dimostrando, cosi, un intelligenza superiore alle galline. Tanto è vero che preferirebbero far vincere la destra berluscionana derisa e sbeffeggiata .... piuttosto che l'ex compagno di tante battaglie a volte vinte a volte perse ...... ma evoluto e invidiato. ..... Ultimo.

16/1/2013 - 12:28

AUTORE:
chiara veggente

Tranquillo xxxl (te devi legge parecchia repubblica e l'unità), ci sarà Agnoletto e Di Pietro ma soprattutto l'operai del sulcis come quelli della Fiom di Pomigliano e altri ancora. Da anni non si vede un operaio in parlamento e se era per il PD (che li mette a comparsa in lista) l'estinzione proseguiva; ma questa volta arriba, arriba Rivoluzione (intanto) Civile e poi se non basta ...

16/1/2013 - 12:05

AUTORE:
XXXL

...Prova a farti mettere capolista al Senato così si vede se il nuovo tribuno difensore degli operai ti accetta o ti mette in coda come il dott. Agnoletto per far posto al suo collega Pubblico Ministero.
Auguri!

15/1/2013 - 20:45

AUTORE:
Operai di Rivoluzione Civile

Sono un'operaio credo che Bersani e compagnia debbano pensare molto per quello che hanno fatto per gli operai in negativo.
Articolo 18, riforma delle pensioni uomini vecchi al lavoro e giovani a casa.
Imu invece che patrimoniale, tagli per i comuni e di conseguenza tagli al sociale.
appoggio alla Fiat e critiche al sindacato della sinistra.
Insomma con che coraggio chiedete il voto degli operai, voi avete votato tutto questo.
La vostra non è sinistra dalla parte degli operai e povera gente.

15/1/2013 - 19:34

AUTORE:
Elettore di Rivoluzione Civile

Il voto utile puzza di voto inutile
Punto e a capo, siamo alle solite. Uno spettro si aggira per le nostre case. Non è il comunismo, ma il “voto utile”. C’è un altro “ma”, però. Perché più che il “voto utile”, bisognerebbe considerare la presenza del “voto inutile”: pensare di dare un voto di sinistra a chi si allea il giorno dopo le elezioni con Monti – cascasse il mondo, lo ha detto Pier Luigi Bersani – ecco, quello mi sembra un atto abbastanza inutile.
Bisognerebbe tornare indietro con la memoria e ricordarsi di come andò a finire l’ultima volta che si parlò del “voto utile”: chi votò “utilmente”, quella volta, si rese complice di molteplici crimini, tra i quali aver portato in Parlamento Massimo Calearo, Paola Binetti, svariati radicali sempre attenti a salvare più volte la maggioranza di Berlusconi, e una vasta gamma di trasformisti un tanto al chilo.
Votare “utilmente” ha significato inoltre farci ritrovare in Costituzione l’obbligo di pareggio di bilancio. «E sticazzi», direte? Quando il prossimo governo, retto da Bersani o da Monti o da Berlusconi o da Oscar Giannetto, dovrà varare una manovra da 40 miliardi di euro per rispettare l’impegno – e lo dovrà fare pure nel 2014, 2015, 2016, 2017… – forse quella parolina (fiscal compact) si mostrerà per quel che è, in tutta la sua distruttiva potenza.
Allora, niente ricatti neanche stavolta e anzi, soprattutto stavolta. Programmi alla mano, un voto con coscienza. E magari con un minimo di coerenza.
PS. Per citare Luciano Gallino a proposito di fiscal compact: «Ridurre davvero il nostro debito pubblico nella misura e nei tempi richiesti dal Trattato in questione è un’operazione che così come si presenta oggi ha soltanto due sbocchi: una generazione o due di miseria per l’intero Paese; aspri conflitti sociali; discesa definitiva della nostra economia in serie D».

15/1/2013 - 18:40

AUTORE:
Iscritto PD sez Migliarino

...a parlar così.
Il povero Valter Veltroni fu a suo tempo illuso e poi fregato da un'altro Antonio che ora si sbraccia a fare la vittima.
Disse l'Antonio Di Pietro: facciamo una coalizione con voi del PDS per entrare in parlamento (senza coalizzarsi non avrebbe avuto tutti quei deputati e forse nemmen lui sarebbe diventato deputato non raggiungendo il quorum).
Poi o si vinca o si perda disse: facciamo un partito unico; utile sia per governare o per fare una forte opposizione.
Sarà di Pietro ma di Parola no!

piesse;
ai tempi delle vacche grasse anche i governi di Flaminio Piccoli, Mariano Rumor, Amintore Fanfani eran governi di crescita sociale; poi già con il governo Andreotti/Malagodi si 'ncominciò a mangiar l'uovo 'nculo alla gallina e le "concessioni" agli operai/impiegati di andare in pensione con 19 anni sei mesi ed un giorno e mettere il doppio di impiegati negli uffici statali era un semplice voto di scambio e per reggere i loro governi di destra tolleravano anche le settimane di malattia fasulle di tanti di noi di sinistra.Ci fù anche un tentativo di Enrico Berlinguer di precorrere con la parola "austerità" quello che poi ha fatto la Germania per risollevare tutto il suo popolo unendo le due Germanie e noi si poteva fare con il nostro sud, ma, i primi a rivoltarsi furono i garantiti con forti stipendi e con il sindacato ad personam.
Poi arrivò Benedetto detto Bettino Craxi e..eccoci quà dopo 20 anni di Berlusconi, ora che Berlusconi ha finito il suo giro, ce ne vorranno altri 10 per toglierci di dosso il berlusconismo appiccicato addosso a tutti, anche ai cosiddetti nuovi rivoluzionari alla Leoluca Orlando &

15/1/2013 - 18:24

AUTORE:
Iscritto PD sez Migliarino

Ci siamo già fregati "a vicenza" con la cosiddetta desistenza.

Con il governo Prodi era in predicato l'on Massimo D'Alema per fare il Presidente della Repubblica Italiana ma, fu pregato "amorevolmente" di desistere per quella importantissima carica dall'on. Bertinotti Fausto& perchè altrimenti non poteva essere nominato/eletto Presidente della Camera dei Deputati in quanto: Prodi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, D'Alema Presidente; l'opposizione avrebbe richiesto per se la Presidenza della Camera come ai tempi di Ingrao e di Nilde Jotti e quindi a Bertinotti toccava fare il Ministro del lavoro ma...il sig. no fu daccordo di mettere un "vecchietto" sul colle più alto e per Lui medesimo riservarsi la terza carica dello Stato ed anche li il povero Massimo D'Alema "desistette" in favore del Bertinotti perchè in quei giorni, scartata l'ipotesi Presidenza della Repubblica, in tanti indicavano il Massimo a presiedere i Deputati.

15/1/2013 - 17:38

AUTORE:
Ultimo

........ scrive signor "uno de la barca", ed è giusto che Lei voti per chi si sente più vicino. Ma, tenendo conto che il Suo partito con 1,5% non sara rappresentato in parlamento, credo che sia più responsabile un voto per il meno peggio ...... che ci eviti di perdere credibilità agli occhi della politica di tutto il mondo, come è successo con il governo Berlusconi ..... che ci aveva portato sull'orlo del baratro economico ed esposti alla derisione. Adesso credo che ci sia bisogno di unità e comprensione nella sinistra . Credo che adesso serva quello che gli italiani hanno dimostrato, anche nel passato, di saper fare bene. ........ Si! Perchè nei momenti difficili gli italiani hanno saputo reagire nella maniera giusta unendosi e facendo sacrifici per il bene del nostro Paese ........ un esempio per tutti: uniti contro il terrorismo di destra e di sinistra, nel momento forse più difficile del dopoguerra, ........ dicevo ..... uniti siamo stati capaci di sconfiggerlo. Sono convinto che anche questo difficile periodo sara superato per il bene nostro ..... e soprattutto delle future generazioni. ...... Ultimo.

15/1/2013 - 16:52

AUTORE:
Antonio La Trippa

Caro amico e (ormai lontano) compagno Massimo, ma è possibile che ogni volta che arriviamo vicini al voto vi ricordiate che alla vostra sinistra ci siano organizzazioni e persone che avete da anni tradito? è mai possibile che coloro che per mesi, per anni li avete portati alla povertà, alla disoccupazione, alla inoccupazione approvando leggi e spese (militari e clienterali) insieme proprio a Monti e Berlusconi gli chiediate il voto? Ma non potevate avere loro attenzioni in questi mesi anzichè scaricargli colpe nell'eventualità perdessite il governo? Tra l'altro da settimane Ingroia e - da un po di più - Di Pietro vi chiedono un semplice incontro che voi avete negato, sbeffeggiato. Non avete cambiato la legge elettorale con Napolitano, il vostro Napolitano che ha imperversato su tutti i fronti ed ora pretendereste di chiedere i voti alla sinistra per tornare a governare con Monti? Ma via, fatemi il piacere. Smettete di dare sempre la colpa agli altri, siete da potta e da culo da anni, non si puo piangere del proprio essere. Avete fatto male i vostri conti? Niki non è bastato per fregare la sinistra? Monti va fregato voi? Peccato, altro giro altra corsa si dice alla fiera. In quanto all'essere uguale a Berlusconi è vero, su questo hai ragione, non lo siete. Molto meglio voi sul piano della moralità ma in quanto all'economia vi siete dimostrati di essere molto molto peggio di lui: riforma pensioni, fiscal compat, pareggio di bilancio, municipalizzate, le vostre cooperative, finanziamenti alla chiesa, tasse, imu, TAV, acqua ai privati, soppressione del trasporto pubblico, privatizzazione delle poste come dei servizi ospedialieri: a tutto ciò il berlusca non c'era arrivato.
Il vero VOTO UTILE per il popolo è uno solo caro amico massimo: a Rivoluzione Civile. Forse, se ti conosco bene, anche per te.

15/1/2013 - 16:46

AUTORE:
uno de la barca

La storia del voto utile è dal 94 che la sentiamo e ci sono state anche occasioni in cui, in nome del voto utile, il centro-sinistra è andato al governo. Io per primo ho votato la coalizione dell'Ulivo o il PD + IDV rinunciando al voto che più mi rappresentava per le mie idee che sarebbe stato quello verso Rifondazione. Mi sarei aspettato che questi voti poi fossero stati riconosciuti dagli eletti e che quindi alcune decisioni ed iniziative politiche fossero tendenti più a sinistra che verso altri poteri (confindustria, lobby di potere, ecc...), ma così non è stato ed il mio potere di acquisto nei pochi anni del governo Prodi non si è modificato di una virgola, anzi, se possibile è continuato a peggiorare. Quindi voglio sentirmi libero di poter votare chi è più vicino alle mie idee ed al mio modo di fare politica, che non dare un consenso a chi, anche nell'ultimo anno, ha preso dei provvedimenti in appoggio al governo Monti che mai mi sarei aspettato da una forza che si dice di centro-sinistra. Se volete discutere di programmi lo si fa alla luce del sole e viene fatto un accordo scritto per la desistenza, una resa incondizionata solo da una parte non la accetto e se il mio voto non l'avrete sarà per colpa vostra e del vostro modo di fare politica (spesso clientelare e di spartizione familiare o amicale) e non per colpa mia.