Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Il 18 dicembre scorso l’ufficio postale di Ripafratta è stato chiuso da Poste Italiane.
Il 28 dicembre è arrivata sul tavolo del Sindaco di San Giuliano Terme Paolo Panattoni la lettera sottoscritta da trecento cittadini residenti nelle frazioni del lungomonte, ma anche in altre frazioni del Comune, con la quale si esprime il forte dissenso rispetto alla chiusura dello stesso Ufficio.
“Purtroppo ciò che questi trecento cittadini temevano – sostiene Panattoni - è divenuto realtà e come Amministrazione Comunale non possiamo che dichiararci ancora contrariati dall’azione penalizzante compiuta da Poste Italiane, azione che si è concretizzata nonostante il nostro intervento e proprio mentre si stavano raccogliendo le firme”
"In questa lettera – continua Panattoni - il disagio di tutta la popolazione interessata è espresso molto chiaramente, disagio, lo ribadiamo, di natura prevalentemente sociale. Non si può privare una frazione di un servizio così importante per i cittadini e penalizzare conseguentemente in particolare le fasce più deboli della popolazione. Esprimiamo pertanto la nostra forte preoccupazione rispetto alla concretizzazione del piano di ridimensionamento che Poste Italiane è decisa a mettere in atto e che ci auguriamo non riguardi ulteriori chiusure sul territorio comunale.”
Sulla questione interviene anche la consigliera Maria Cristina Bellagamba che ha idirizzato e sostenuto la raccolta delle firme dei cittadini “Proprio mentre si stavano raccogliendo le firme per attestare la contrarietà a questa chiusura Poste Italiane non solo non ha cambiato idea ma ha portato a termine questa decisione ingiusta e lontana dai bisogni dei cittadini anteponendo questioni di economicità ai vantaggi della fruibilità dei servizi da parte di una comunità”.