none_o


Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
none_a
Che tempo che fa - di Michele Serra
none_a
di Fernando Bezi
none_a
Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
none_a
di Bezzi Fernando - 2025-04-17bezzifer
none_a
Raccontino di Giancarlo Montin
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
di Angela Baldoni
none_a
none_a
Cena per la Liberazione 24 aprile
none_a
Assemblea soci Coop.
none_a
Cascina, 27 aprile
none_a
CNA AREA VALDERA
none_a
Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
none_a
Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
ANNIVERSARIO MORTE
Josef Mengele

24/1/2013 - 10:34

Josef Mengele fu il dottor-morte, colui che oggi è meglio conosciuto come "l'angelo della morte" o "l'angelo nero di Auschwitz", colui che sterminò migliaia di ebrei, utilizzandoli come cavie umane, in esperimenti indicibili, volti a ricercare il geme per la creazione di quella che, nel delirio nazista, doveva essere la pura razza ariana.

Nato a Gunzburg il 16 marzo 1911 da famiglia di solida tradizione cattolica e di orientamento politico nazionalista, il "dottor morte" iniziò nel 1930 a studiare medicina a Monaco e a Vienna, per laurearsi nel 1935 con una tesi antropologica sulla disparità delle razze, argomento trattato attraverso la comparazione di mascelle fra quattro gruppi razziali differenti. All?università di Francoforte conobbe il professore Otmar von Verschuer, un geniale genetista specializzato nello studio della biologia dei gemelli, che si rivelò anche uno fra i più crudeli servitori delle teorie naziste. Questo "luminare", questa figura autorevole ed esemplare (agli occhi di Mengele), condizionò notevolmente il futuro "angelo della morte" ed è uno dei responsabili indiretti degli esperimenti sui gemelli che quest'ultimo condusse nel campo di sterminio di Auschwitz. E' proprio da von Verschuer, infatti, che Mengele trasse la convinzione che la chiave per la creazione di una pura razza ariana fosse da ricercare nel sistema biologico dei gemelli.

Ma il tragitto che portò Mengele a diventare un efferato assassino non prende corpo di punto in bianco, ma è il frutto di una sua lunga adesione alle correnti più retrive della politica tedesca. Già nel '27, il giovane Josef aveva aderito alla Lega Pangermanica della Gioventù e, nel 1931, alle formazioni giovanili dello "Stalhelm" l'organizzazione revanscista tedesca. Oltretutto, ironia della sorte, quella stessa ideologia razzista per poco non si sarebbe scatenata anche su di lui. Dovendosi infatti sposare con Irene Schoenbein, nel 1939 chiese l'autorizzazione formale all'Ufficio Centrale per la razza e gli insediamenti umani. La licenza venne però concessa con una certa fatica. Mengele, allora già arruolato nelle SS, non può sul momento dimostrare di appartenere ad una famiglia ariana almeno sin dal 1750 e Irene ha qualche difficoltà, mancandole i documenti razziali del nonno americano Harry Lyons Dummer. Alla fine l'Ufficio dà comunque il suo benestare e la coppia è finalmente in grado di celebrare le nozze.

Mengele si presenta volontario allo scoppio della guerra e il 1 gennaio del 1942 viene spedito sul fronte orientale (per a precisione all?ufficio di Poznan per la razza e gli insediamenti umani) dove, ferito, è decorato con la Croce di Ferro di Prima Classe. Tornato nella capitale, riallaccia i rapporti con il prof. Verschuer divenuto, nel frattempo, direttore del dipartimento di antropologia e genetica del prestigioso "Kaiser Wilhelm Institut"; i due proseguirono i loro studi sulla teoria dei gemelli, rendendosi ben presto conto che la guerra stava offrendo la possibilità di sfruttare direttamente, per le loro ricerche, cavie umane, attingendo alle decine di migliaia di ebrei, deportati nei campi di concentramento.

In sostanza, dunque, von Verschuer propone al suo allievo di unirsi a lui ad Auschwitz, il campo di sterminio divenuto l'emblema del coacervo di orrori che fu l'Olocausto. Il 30 maggio 1943, Josef Mengele viene finalmente inviato in Polonia, dove si trova appunto Auschwitz, dove sarebbe diventato tristemente noto come "l?angelo sterminatore". Mengele infatti si occupava dei prigionieri a 360 gradi, dalle selezioni dei nuovi arrivati, al loro stato di salute, con assoluto potere di vita o di morte su di loro.

Nel suo laboratorio, presso il blocco numero 10 del campo, si lasciò andare ad esperimenti indicibili, agghiaccianti, aventi ad oggetto, soprattutto, le coppie di gemelli rastrellate nel campo: operazioni effettuate senza anestesia e aventi per oggetto mutilazioni, iniezioni di virus come la lebbra o il tifo e altre pratiche orrende; Mengele, inoltre, per tentare di avvalorare le sue convinzioni praticò trasfusioni incrociate tra gemelli, tentò di creare in laboratorio dei fratelli siamesi, cucendoli insieme, iniettò liquido nei loro occhi al fine di mutarne il colore, procedette a castrazioni, sterilizzazioni, congelamenti ed ad altri orrori indicibili.

Con l?avvicinarsi della sconfitta delle Germania "l?angelo della morte" pianificò, meticolosamente la sua fuga, che lo condusse in Sudamerica, ove, nonostante la spietata caccia mossagli dal servizio segreto israeliano, riuscì a farla franca e ad evitare la resa dei conti per i suoi spaventosi crimini. Nessuno è tuttora a conoscenza del vero destino di Mengele; si dice che sia morto il 24 gennaio 1979, per annegamento, a Bertioga, in Brasile, ma in realtà, quelle che sono state le vicende terrene dell?angelo sterminatore di Auschwitz, rimarranno con ogni probabilità per sempre avvolte nel mistero.

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

4/5/2013 - 0:13

AUTORE:
Carlo

Di medici come Mengele ce n'erano più di 10 in ogni lager... Ovvio che operando ad Auschwitz ne ha fatti fuori moltissimi superando in quelle "hit-parade" di mostri storici e medici pazzi da film horror tutti gli altri suoi degni colleghi, dando spunto a storici, scrittori e registi... Meglio commemorare attrici come Moana Pozzi.

29/1/2013 - 8:10

AUTORE:
Francesco

Un tale mostro non deve essere ricordato. Personalmente gli avrei augurato di campare 200 anni e di provare sulla sua persona, per ogni secondo della sua vita, tutto quello che ha fatto a quelle povere vittime.

28/1/2013 - 23:45

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino

La morte di individui come questo, qualunque sia la data vera o presunta, non va ricordato come un anniversario ma come una LIBERAZIONE per tutto il genere umano...e che nessuno mi faccia la morale sulla pietà. Questo essere non ne ha mai avuta ....