Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Certo è davvero curiosa l’dea che tutti devono avere le banche meno che noi: il Vaticano, i preti, le suore, i leghisti, Verdini, Berlusconi, Comunione e Liberazione, la mafia, la Zoppa di Montinero. O quanti troiai avranno fatto in vita loro? Da Sindona, a Calvi in su fino ai giorni nostri. E se qualcuno si mette di mezzo, zacchete, vedi il povero Ambrosoli padre.Ma noi, alla larga , lontani, tante volte s’avesse a prende fresco! E poi in fin dei conti le banche nell’economia cosa contano ? Come si capisce bene anche quando si va a chiedere un mutuo….Magari se al posto di quel Mussari ci si fosse messo il Ciuti, non sarebbe successo tutto questo casino: il Ciuti è ragioniere, ha sempre fatto il tesoriere della sezione e non è mai mancata una lira.
L’unico Bond che conosce è l’agente 007. I giapponesi non li può vedere, non ha mangiato neppure il sushi. Perché alla gente prima d’affidargli le responsabilità, bisogna fargli ben le lastre e l’analisi del sangue : non basta il capello un po’ lungo e curato, la giacchettina attillata, la laurea, il master e l’inglese fluente.Prima mi dici quante copie de L’Unità hai diffuso, quanti bomboloni hai fritto, e se hai finito di fare il tesseramento , poi se ne riparla.Quello lì e’ un mondaccio, sono tutti scienziati, si fa presto a montarsi la testa, a pensare di essere maghi della finanza a farsi prendere da manie di grandezza e dal delirio d’onnipotenza.
Lì si fa presto a dimenticarsi dell’ economia vera dei problemi delle famiglie e delle imprese. Ma non è abbandonando il campo, affidandoci ai manager e ai “tecnici “ che si risolve il problema.
Così’ finisce che continueranno a comandare e a giocare sempre e solo gli altri, comunque mascherati.Non meno politica, ma più Politica, con la P maiuscola.Via, ora faccio un salto in banca, al Monte dei Paschi, poi passo dall’Unipol a rinnovare l’assicurazione e se faccio in tempo vado a fare la spesa alla COOP .Cosa ci volete fare, sono fatto così, prendere o lasciare !”
Lucianino
;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;
piesse, nota bene e vedi anche..
Perché ora?
Sul caso Monte dei Paschi non è una domanda secondaria.
Come ha ricordato Andrea Di Biase su Milano Finanza, il mandate agreement, il contratto tra la banca e Nomura è rimasto custodito nella cassaforte del direttore generale Antonio Vigni per oltre tre anni. Fabrizio Viola, il neo direttore, ha preso il posto di Vigni a gennaio del 2012.
In primavera, ad aprile dello stesso anno, è diventato amministratore delegato e Alessandro Profumo è stato nominato presidente.
Il documento che inchioda Giuseppe Mussari, però, sarebbe saltato fuori dalla cassaforte di Vigni solo il 10 ottobre del 2012.
Prima nessuno lo ha cercato? E neanche ha pensato di dare un'occhiata ai documenti stipati in quella cassaforte?
E tutto nonostante il 6 maggio del 2012 la vicenda Alexandria fosse stata ricostruita da Paolo Mondani nella trasmissione Report.
E nonostante due giorni dopo, su mandato della procura di Siena, 50 finanzieri avessero perquisito da cima a fondo il Monte dei Paschi e anche la casa di Vigni e Mussari.
l 28 novembre 2012 i nuovi vertici di Mps hanno comunicato al mercato che avevano bisogno di 500 milioni in più di Monti bond per coprire le perdite sui derivati.
Dunque avevano chiari i valori in gioco con Alexandria, Santorini e Nota Italia.
Ma il bubbone è scoppiato solo nella settimana dell'assemblea del Monte, in piena campagna elettorale.
Un equivoco forse. Ma che sarebbe meglio sgombrare dal campo.
Andrea Bassi
L'HUFFPOST