Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Treno della memoria, servizio essenziale per la democrazia
OSWIECIM (Polonia)
– Dopo la visita nell’inferno gelido di Birkenau qualsiasi parola rischierebbe di suonare retorica e inutile. Meglio forse, allora, mezz’ora di silenzio nella propria camera al ritorno. Mezzora di silenzio ogni giorno. Il presidente della Toscana chiude il foglio con gli appunti del discorso che aveva preparato e va a braccio, mentre un groppo alla gola tradisce l’emozione e gli offusca per un attimo la voce. Dopo la visita al campo di Birkenau, quattro ore di processione sotto una nevicata quasi ininterrotta, è il momento della commemorazione ufficiale. Essere qui è un’esperienza che ti cambia la vita, sottolinea più volte .
Lo racconta anche alle televisioni polacche che lo intervistano e gli chiedono perchè la Toscana organizza dal 2002 il treno della memoria, con più di cinquecento ragazzi ogni volta a bordo. Parti pensando di sapere, ma torni diverso.Sempre più stretti nei bilanci, la Regione poteva essere tentata di tagliare. Non l’ha fatto, sottolinea il preisdente, perchè è un servizio essenziale: un servizio essenziale per la democrazia. Ancor di più in momenti di crisi come questo, dove certi fantasmi neri del passato possono trovare terreno fertile e i tarlo della discriminazione e del razzismo dilagare.
Passato e presente Il governatore toscano intreccia nel suo intervento passato e presente, la cronaca di paesi più o meno lontani e fatti di casa nostra. Consiglia il viaggio a chiunque scappino parole leggere su quello che è stato, a chi. dice “Non sono razzista, però …”, a chi non vede in fondo differenza tra i nazisti e chi li combatteva.
La differenza c’è invece, afferma risoluto, e sta nel fine per cui combattevano: loro per la libertà e il rispetto della persona, i primi contro la persona. Non c,è futuro senza memoria, ma è sul presente che si costruisce, aveva ammonito poco prima dai microfoni, davanti ai gonfaloni e ai ragazzi, Ugo Caffaz, anche lui visibilmente commosso nonostante non sia certo la prima volta a Birkenau, esponente della comunità ebraica fiorentina e coordinatore del Treno della memoria.
E’ accaduto e dunque può succedere di nuovo, scriveva Primo Levi. Ed è così, scuote la testa il presidente della Toscana. In forme diverse, ma con lo stesso spirito di chi vede nella perspona non un fine ma uno strumento. Un attentato alla nostra Costituzione: merito sì ma anche uguaglianza nei diritti, ai nastri di partenza e all’arrivo.
I deportati e gli immigratiIl presidente della Toscana guarda le baracche progettate per essere stalle da campo ed ospitare 52 cavalli ma dove venivano stipate 400 persone ed a volte anche 800, in almeno cinque su ciascun piano dei letti a castello. Ascolta i racconti. Parla con le sorelle Bucci, uniche bambine italiane sopravvissute a Birkenau, testimoni per la sesta volta sul treno toscano.. Guarda e pensa alla Thailandia e al Vietnam, al Sudafrica, alla Bosnia e al Ruanda.
E lo dice nella commemorazione ufficiale al campo di Birkenau. Ricorda anche i giovani napoletani di Casa Pound che progettano di stuprare una ragazza ebrea perché ebrea, i senegalesi uccisi l’anno scorso a Firenze, la manodopera nera sfruttata a Rosarno, i campi rom incendiati e i 17 mila giovani sprofondati nel mare tra l’Africa e l’Italia, alla ricerca di un futuro diverso per sfamare le proprie famiglie.
Uccisi dal mare, e poi dall’indifferenza.. Mortificati nel non rispetto della loro persona. Che è poi quello, conclude il presidente della Toscana, che accadeva allora settanta anni fa. Gesti di folli, ma folli parte di un sistema più vasto.
Un sistema e un’indifferenza che il presidente della Toscana invita i giovani a combattere, sicuro che dopo questo viaggio siano attrezzati per farlo.
Walter Fortini
Toscana Notizie