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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Come ogni sabato dall'inizio della bella stagione
il circondario si svuota: regna il silenzio.
Tapparelle abbassate, luci spente, stanze vuote
Provo .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
OSWIECIM (Polonia)
Treno della memoria, servizio essenziale per la democrazia

28/1/2013 - 23:30



Treno della memoria, servizio essenziale per la democrazia

OSWIECIM (Polonia)

– Dopo la visita nell’inferno gelido di Birkenau qualsiasi parola rischierebbe di suonare retorica e inutile. Meglio forse, allora, mezz’ora di silenzio nella propria camera al ritorno. Mezzora di silenzio ogni giorno. Il presidente della Toscana chiude il foglio con gli appunti del discorso che aveva preparato e va a braccio, mentre un groppo alla gola tradisce l’emozione e gli offusca per un attimo la voce. Dopo la visita al campo di Birkenau, quattro ore di processione sotto una nevicata quasi ininterrotta, è il momento della commemorazione ufficiale. Essere qui è un’esperienza che ti cambia la vita, sottolinea più volte .

Lo racconta anche alle televisioni polacche che lo intervistano e gli chiedono perchè la Toscana organizza dal 2002 il treno della memoria, con più di cinquecento ragazzi ogni volta a bordo. Parti pensando di sapere, ma torni diverso.Sempre più stretti nei bilanci, la Regione poteva essere tentata di tagliare. Non l’ha fatto, sottolinea il preisdente, perchè è un servizio essenziale: un servizio essenziale per la democrazia. Ancor di più in momenti di crisi come questo, dove certi fantasmi neri del passato possono trovare terreno fertile e i tarlo della discriminazione e del razzismo dilagare.
Passato e presente Il governatore toscano intreccia nel suo intervento passato e presente, la cronaca di paesi più o meno lontani e fatti di casa nostra. Consiglia il viaggio a chiunque scappino parole leggere su quello che è stato, a chi. dice “Non sono razzista, però …”, a chi non vede in fondo differenza tra i nazisti e chi li combatteva.

La differenza c’è invece, afferma risoluto, e sta nel fine per cui combattevano: loro per la libertà e il rispetto della persona, i primi contro la persona. Non c,è futuro senza memoria, ma è sul presente che si costruisce, aveva ammonito poco prima dai microfoni, davanti ai gonfaloni e ai ragazzi, Ugo Caffaz, anche lui visibilmente commosso nonostante non sia certo la prima volta a Birkenau, esponente della comunità ebraica fiorentina e coordinatore del Treno della memoria.

E’ accaduto e dunque può succedere di nuovo, scriveva Primo Levi. Ed è così, scuote la testa il presidente della Toscana. In forme diverse, ma con lo stesso spirito di chi vede nella perspona non un fine ma uno strumento. Un attentato alla nostra Costituzione: merito sì ma anche uguaglianza nei diritti, ai nastri di partenza e all’arrivo.
I deportati e gli immigratiIl presidente della Toscana guarda le baracche progettate per essere stalle da campo ed ospitare 52 cavalli ma dove venivano stipate 400 persone ed a volte anche 800, in almeno cinque su ciascun piano dei letti a castello. Ascolta i racconti. Parla con le sorelle Bucci, uniche bambine italiane sopravvissute a Birkenau, testimoni per la sesta volta sul treno toscano.. Guarda e pensa alla Thailandia e al Vietnam, al Sudafrica, alla Bosnia e al Ruanda.

E lo dice nella commemorazione ufficiale al campo di Birkenau. Ricorda anche i giovani napoletani di Casa Pound che progettano di stuprare una ragazza ebrea perché ebrea, i senegalesi uccisi l’anno scorso a Firenze, la manodopera nera sfruttata a Rosarno, i campi rom incendiati e i 17 mila giovani sprofondati nel mare tra l’Africa e l’Italia, alla ricerca di un futuro diverso per sfamare le proprie famiglie.

Uccisi dal mare, e poi dall’indifferenza.. Mortificati nel non rispetto della loro persona. Che è poi quello, conclude il presidente della Toscana, che accadeva allora settanta anni fa. Gesti di folli, ma folli parte di un sistema più vasto.

Un sistema e un’indifferenza che il presidente della Toscana invita i giovani a combattere, sicuro che dopo questo viaggio siano attrezzati per farlo.

 Walter Fortini
Toscana Notizie

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